E’ un gran bella sfida quella che inizierà domenica prossima, su tutto il territorio nazionale, per il Comitato promotore della Legge d’Iniziativa Popolare “Rifiuti Zero”. La Rete che da tempo si batte per questo importante ed entusiasmante programma, avrebbe potuto, infatti, affidare a questo o quel deputato o senatore tale iniziativa, ma la vera essenza di questa “rivoluzione” consiste nel coinvolgere e sensibilizzare quanto più persone verso una problematica che incide sulla tutela dell’ambiente e le finanze delle famiglie italiane. Per i promotori l’auspicio è, dunque, che la consapevolezza e la voglia di ottenere un tale risultato superino gli ordinari canoni dei procedimenti legislativi: ottenere 50.000 firme in sei mesi sarà un gioco fin troppo facile, ma ciò che conta maggiormente è la partecipazione popolare.
Si tratta di un progetto ispirato allo studio di Paul Connet, consistente nei “10 passi verso rifiuti zero”, fondamentali per annullare, in pratica, la produzione di rifiuti nella vita quotidiana di ogni cittadino, con incredibili vantaggi per tutti.
La proposta di legge, dal titolo “Rifiuti Zero: verso una vera società sostenibile”, è stata illustrata stamani in conferenza stampa nella Sala Ovale del Comune di Messina da Beniamino Ginatempo, componente del comitato scientifico nazionale LIP Rifiuti Zero, e dagli esponenti provinciali della Rete Egidio Maio e Francesco Cancellieri.
A Messina la raccolta firme avverrà in Piazza Cairoli, Domenica 14 Aprile, dalle 9.00 alle 13.00, “con poca interferenza con le primarie del centrosinistra…” hanno tenuto a precisare gli organizzatori. All’iniziativa saranno interessati anche altri comuni della provincia, come Milazzo, San Filippo del Mela, Torregrotta, Monforte S.G., Montalbano, Lipari e forse anche Brolo. Trascorso il primo “Firma day Nazionale”, per la raccolta di firme e la sensibilizzazione sul tema saranno comunque organizzate altre iniziative di cui man mano verrà data notizia.
C’è dunque un “decalogo” da rispettare, a cui affidarsi, una sorta di “tavola delle leggi” imprescindibile, se si vuole, una volta per tutte, venir fuori dalle annose problematiche dei rifiuti che hanno come simbolo nel nostro Paese discariche indiscriminate, inceneritori e soprattutto disagi per milioni di persone, più volte sfociati in gravi emergenze, da cui ne hanno tratto vantaggio solo le ecomafie.
Il primo passo è la separazione alla fonte, cui fanno seguito la raccolta porta a porta, il compostaggio, il riciclaggio, la riduzione dei rifiuti, il riuso e la riparazione, la tariffazione puntuale, il recupero dei rifiuti, il centro di ricerca e riprogettazione, per concludersi, il tutto, con l’azzeramento dei rifiuti. Partendo da questi dieci passi come paradigmi per la riuscita del progetto, ci si trova dinnanzi ad un ventaglio di effetti benefici che trovano applicazione nella sostenibilità, nell’ambiente, nella salute, nella partecipazione ai processi decisionali sulla gestione dei rifiuti, e, dulcis in fundo, sull’occupazione nel settore con tanti nuovi posti di lavoro.
“La legge che proponiamo, basata sulla strategia rifiuti zero di Paul Connet, mira a convincere i cittadini a produrre una crescita culturale della società nella direzione della sostenibilità ambientale. Serve, infatti, a razionalizzare, mettere ordine nel mondo dei rifiuti, dove c’è il caos” ha detto Beniamino Ginatempo introducendo l’incontro con la stampa.
Sul piano ambientale, Ginatempo fa dunque un esempio cui ricorre spesso: “Nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma. Se i materiali li seppelliamo in una discarica o li inceneriamo produciamo percolato, gas, diossine etc. Una tonnellata di rifiuti dopo l’incenerimento pesa esattamente quanto prima, solo che è stata trasformata in veleni, polveri sottili e quant’altro. Per questo – prosegue Ginatempo – considerare gli inceneritori come soluzione al problema dei rifiuti è una sciocchezza, una balla colossale, un’eresia dal punto di vista scientifico”.
Prende poi ad esempio la situazione locale con le relative implicazioni economiche: “La provincia di Messina produce 350.000 tonnellate di rifiuti l’anno. Uno studio di una società di consulting – dice Ginatempo – ha valutato che un milione di tonnellate di rifiuti valgono qualcosa come 36 milioni di euro e porterebbero oltre 2000 posti di lavoro. Si tratta solo di recuperare quei materiali reinserendoli in cicli virtuosi, la cosiddetta filiera dei rifiuti, e così generare reddito”. A livello locale, pertanto, se ne desume il rapporto in ragione di un terzo ed anche più.
Descrive, allora, in forma elementare, quanto già i primi due “passi” di Connet siano per Messina un toccasana, smentendo un luogo comune: “Non è vero che la raccolta porta a porta fa aumentare i costi. Il conferimento a discarica al territorio di Messina costa 100 euro a tonnellata, più 30 per il trasporto. Togliendo il 30 per cento di umido attraverso il compostaggio ed il 40 per cento di imballaggi inutili, si recupera un buon 70 per cento. Immaginate il risparmio su 35 milioni di euro pagati ogni anno solo per il conferimento a discarica”. A questo punto ciò se ne desume è ovvio: “Chi incassa quei soldi è poco propenso alla riduzione dei rifiuti…”
L’esponente di Rete RZ tocca anche il tasto delle salatissime tasse sui rifiuti, accennando alle ultime novità: “La TARES, che sarà introdotta a Dicembre, è una delle tasse più inique che si possano immaginare. Viene conteggiata in ragione dei metri quadri e non tiene assolutamente conto dei cittadini virtuosi che riducono i rifiuti. La TARSU, al momento, copre il 50 per cento dei costi. Lo scopo della TARES è invece quello di riportare quei costi a zero. A Messina, così, la bolletta dei rifiuti sarà più che raddoppiata”.
In questi tempi, l’impegno della Rete Rifiuti Zero di Messina non si è limitato solo alla raccolta firme per la legge, ma si è mossa proficuamente anche a livello comunale.
Francesco Cancellieri, nel proprio intervento, parla subito dell’impegno immediatamente successivo al Firma Day: “Il giorno dopo, Lunedì 15 Aprile, ci sarà al Comune, nella Sala del Consiglio, la presentazione della Delibera verso Rifiuti Zero. Il nostro obiettivo è la salvaguardia ambientale, è a questo che dobbiamo tendere. Ci vuole contestualmente valutazione ambientale e monitoraggio, azione e controllo di ciò che si fa”.
Egidio Maio ha impostato il proprio intervento sul piano essenzialmente politico: “Questa è una rivoluzione culturale che parte dal basso, perché fino a questo momento la politica in generale ha affrontato questo tema con difficoltà. Dobbiamo strappare dalle mani delle organizzazioni malavitose questo business. Per questo – ha proseguito Maio – stiamo mobilitando 60 milioni di cittadini per rivoluzionare questo sistema. E’ una questione di democrazia. Basta alle discariche ed agli inceneritori, trasformiamo i rifiuti in risorse”.
Corrado Speziale