L’OSSERVATORIO POLITICO – Crimini di Pace
Dal Palazzo, Fotonotizie, In evidenza, Politica

L’OSSERVATORIO POLITICO – Crimini di Pace

di Giovanni Frazzica

Già diversi anni or sono, prima ancora che scoppiasse la guerra in Ucraina e poi quella in Israele, Papa Francesco, riferendosi ai numerosi conflitti accesi in varie parti del pianeta, parlava di guerra mondiale a pezzettoni, che era sempre sul punto di aumentare il livello di gravità e di pericolosità.

La temuta escalation è avvenuta con l’invasione dell’Ucraina e con l’aggressione di Hamas al popolo israeliano che, però, ha prodotto una reazione senza limiti che allo stato attuale lascia contare oltre 62mila morti, molti dei quali civili, donne e bambini e, negli ultimi giorni, si scopre che a centinaia si sono registrati anche i morti per fame e circa 200 giornalisti praticamente assassinati.

Per tutto questo si parla di “crimini di guerra” termine che parimenti viene usato per la “martoriata Ucraina” bombardata in modo indiscriminato da ordigni russi di varia potenza sganciati su abitazioni civili che nulla hanno a che vedere con gli obiettivi militari. Le conseguenze di queste attività belliche anomale sono devastanti e diventano orribili e inaccettaibili, soprattutto quando vanno a colpire popolazioni inermi non belligeranti, anziani, donne, bambini e pazienti ricoverati negli ospedali.

Questa barbarie, apparentemente fine a se stessa, produce degli effetti collaterali gravissimi sul tessuto sociale ed economico dei Paesi che direttamente o indirettamente sono interessati ai conflitti. Il bisogno di sicurezza fa si che venga ritracciato anche il percorso della produzione industriale che tende a orientarsi verso produzioni più utili alla difesa che ad un normale sviluppo della crescita economica, l’alleato più forte fa la voce grossa e impone dazi e altre condizioni a suo favore e, in questo clima, che sia di patriottismo europeo o nazionale, si riduce enormemente lo spazio di una discussione seria a pieni polmoni su tante scelte  che riguardano realmente i cittadini, come sanità, ricerca, miglioramento della qualità della vita, riforma della legge elettorale. Si affievolisce, di fatto la stagione dei diritti, delle libertà, della Democrazia, come l’abbiamo vissuta e conosciuta. Si è tutti come intimiditi inconsciamente dal “pericolo della guerra” e ci  si avvia, inconsapevolmente, verso una stagione in cui, coloro che la vivranno, forse saranno “diversamente democratici”.

Perchè la guerra, oltre a produrre il danno e l’orrore palese che si vede dopo l’esplosione delle bombe, determina un effetto collaterale subdolo e perverso che incide profondamente nella coscienza e nell’immaginario collettivo della gente, creando un non dichiarato scambio che si traduce in una formula: più sicurezza, meno libertà. E per coloro che gestiscono le paure dei popoli, queste condizioni sono la base perfetta per produrre quelli che sono autentici  “crimini di pace”. Ma ricordiamoci che la Democrazia è un bene di tutti che si deve difendere ogni giorno, anche dalle insidie meno appariscenti

1 Settembre 2025

Autore:

redazione


Ti preghiamo di disattivare AdBlock o aggiungere il sito in whitelist