Gestione di affari illegali di alcuni boss delle famiglie mafiose palermitane, traffici di droga ed estorsione. Questi alcuni punti dell’indagine dei carabinieri del comando provinciale del capoluogo siciliano che hanno eseguito 19 fermi e due ordini di custodia cautelare.
L’operazione denominata ‘Eos’ ha impiegato 200 carabinieri e gli indagati, accusati di associazione mafiosa finalizzata all’estorsione e al narcotraffico, sono vertici e affiliati ai mandamenti mafiosi palermitani ‘Resuttana’ e ‘San Lorenzo’. L’indagine dei militari dell’Arma ha portato anche alla scoperta di un progetto di omicidio che i boss avevano deciso in carcere.
Nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Palermo che ha portato al fermo dei 19 presunti esponenti mafiosi e all’arresto di altri due boss, risulta indagato per voto di scambio anche l’assessore regionale ai Beni culturali in Sicilia, l’esponente dell’Udc Antonello Antinoro. All’esponente politico, i carabinieri, hanno notificato un avviso di garanzia. Dalle indagini e’ emerso che Antinoro avrebbe pagato somme di denaro per ottenere voti nel corso della campagna elettorale per le ultime regionali. nell’ambito dell’inchiesta e’ indagato, poi, per concorso esterno in associazione mafiosa anche il deputato regionale, sempre dell’Unione di centro, Nino Dina.
Il coinvolgimento di quest’ultimo arriva in seguito ad alcune intercettazioni eseguite dai carabinieri su affiliati alle cosche mafiose coinvolte nell’operazione ‘Eos’.