MARIA TRIPOLI – “Il popolo maligno e le donne che ancora sognano”
Arte Moda Viaggi, Attualita, Fotonotizie, In evidenza

MARIA TRIPOLI – “Il popolo maligno e le donne che ancora sognano”

locandina mostra maria tripoli

Il 3 settembre sino al 20, si inaugura allla GADAM di San Marco D’Alunzio la mostra personale di Maria Tripoli “Il popolo maligno e le donne che ancora sognano”.

 

 

 

L’evento è curato dall ‘Associazione culturale tre60lab, che ha voluto iniziare un percorso di mostre importanti in questo borgo medievale di ricercata bellezza, valorizzando e promuovendo il territorio con delle mostre culturali di un certo spessore, tra cui i nomi di Sebastiano Messina, Augusto Sciacca, Tano Festa, Ligabue ecc. per citarne alcuni, per ridare slancio e vitalità ad un borgo che merita l’attenzione di tutti.

Il curatore degli eventi culturali è Luigi Sciacca, storico gallerista di Messina, sempre attivo nel campo dell’arte ed attento ai nuovi fermenti artistici.

Si parte con la prima mostra di Maria Tripoli già presente a Messina con una importante mostra al Il Sagittario nel 2013.

Ecco infatti le sue Barbie violate, con un messaggio forte e la sua ricerca spostata negli ultimi anni ad una lotta contro gli stereotipi che generano ignoranza ed accadimento contro le donne.

La mostra con catalogo e testo critico di Giovanna Giordano vuol essere una riflessione educativa contro la violenza di genere. Così spiega le motivazioni del nuovo impegno nell’arte la pittrice, prof.ssa Maria Tripoli:

-Ho iniziato ad occuparmi di stereotipi e violenza di genere in maniera naturale, forse da sempre. Le mie Barbie Violate erano dentro me come progetto educativo e lotta agli stereotipi almeno da quindici, venti anni;  man mano che il mio interesse si spostava, le mie Barbie crescevano come consapevolezza interiore, sino a quando a scuola con un corso ministeriale sul femminicidio e sulla violenza di genere, le mie Barbie di colpo sono nate sulle tele bianche, che aspettavano un nuovo parlare ed esprimersi, più di mille parole e convegni.

Ragionare sugli stereotipi e lavorare su questo significa prevenire i pregiudizi, il sessismo benevolo e il sessismo linguistico. La discriminazione prima che sostanziale è linguistica poiché la lingua influenza il pensiero.

La forza inerte degli stereotipi è de- costruire il messaggio chiave. Il senso comune ci impedisce di effettuare il cambiamento. Insegnare ad obiettare l’ovvio è il compito di un artista e di un operatore della cultura. Certamente non è facile, perché le persone sono abituate tacitamente alla conoscenza ed è proprio questo uno dei canali, attraverso il senso comune appunto, che può passare la violenza manifesta di un dominio, ma soprattutto la violenza psicologica.

Lo stereotipo è pericoloso perché diventa violazione, preclude il cambiamento e il pensiero divergente che mette in discussione l’ovvio, producendo stigma.

Quotidiano uguale a invisibile. Diventa persistente più della legge. I miti ci forniscono un intero patrimonio di stigmi e rappresentano aspetti idealizzati del complicato spirito umano. Le Dee rappresentano il femminile e lo stupro ad opera della violenza divina  è normale. La mia pertanto, è una mostra artistica e culturale con un alto valore pedagogico poiché la pedagogia di genere è la pedagogia dell’evidenza invisibile, ciò che è sotto gli occhi di tutti e che non si vede più, oppure che appare così naturale da non richiedere attenzione ed intervento. Per dare voce a chi non l’ha mai avuta e capovolgere il pensiero sessista.

Così scrive Giovanna Giordano nel testo critico della mia mostra personale “Il popolo maligno e le donne che ancora credono”… Ma a queste Barbie dall’aria immortale e sempre giovani qualche volta succede qualcosa di tremendo. Così succede a molte donne che credono, quando hanno un uomo o quando si sposano, di entrare dentro una Casa di bambola… E così capita come alla Barbie di Maria Tripoli, che quella donna sognante viene legata e capovolta, appesa a un filo, lasciata sola a macerare tristezze, senza la sua fata turchina, con fondali ben dipinti con una certa volontà classica.”

 

3 Settembre 2016

Autore:

redazione


Lascia un commento

Ti preghiamo di disattivare AdBlock o aggiungere il sito in whitelist