MARINAI DEL SEGESTA – Prove tecniche per l’intitolazione di una strada alla loro memoria
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MARINAI DEL SEGESTA – Prove tecniche per l’intitolazione di una strada alla loro memoria

Ora c’è l’istanza inoltrata al Comune di Messina per l’intitolazione ai Marinai del Segesta. Anche scomunicando.it ne è partecipe. E’ stata presentata congiuntamente da Sebastiano Pino (assessore politiche del mare), Francesco Musciumarra (presidente Alamak) e da Corrado Speziale (come giornalista di scomunicando.it), alla vigilia dell’undicesimo anniversario dell’incidente – il 15 gennaio – In attesa dei comunicati stampa ufficiali pubblichiamo l’atto di richiesta.

La nota è stata inviata al sindaco di Messina, al Dipartimento Politiche del Territorio Unità organizzativa Toponomastica e all’assessore con delega alla Toponomastica

 

 OGGETTO: proposta di denominazione area di circolazione – area pubblica ai MARINAI  DEL “SEGESTA”: Sebastiano Mafodda, Marcello Sposito, Palmiro Lauro e Domenico Zona.

Richiedenti,

i sottoscritti:

Sebastiano Pino, nella qualità di assessore alle Politiche del Mare del Comune di Messina, comandante Navi Traghetto RFI, già presidente del S.A.S.Ma.N.T. – Sindacato Autonomo Stato Maggiore Navi Traghetto […]

Francesco Musciumarra, nella qualità di presidente dell’associazione “Alamak – Sebastiano Mafodda”, […]

Corrado Speziale, nella qualità di giornalista della testata on line Scomunicando.it, […]

Ubicazione dell’area da denominare

Località:

Via di accesso alla Stazione Marittima a lato del Piazzale Campo delle Vettovaglie, attualmente adibita a corsie di sosta per gli imbarchi sulle navi traghetto RFI.

Specie di toponimo:

intitolazione via pubblica.

Variazione:

in atto l’area non riporta alcuna denominazione.

Intitolazione a:

Marinai del “Segesta”, Sebastiano Mafodda, Marcello Sposito, Palmiro Lauro e Domenico Zona.

Data di nascita: Sebastiano Mafodda, 7.7.1952; Marcello Sposito, 14.10.1965; Palmiro Lauro, 11.4.1954; Domenico Zona, 12.7.1972. Data di morte: 15 gennaio 2007.

Qualità dei personaggi

Lavoratori del mare, imbarcati su un mezzo pubblico in servizio nello Stretto di Messina, caduti tragicamente nell’adempimento del proprio dovere.

Avvenimento

Tragedia di rilevanza nazionale e internazionale, avvenuta nelle acque dello Stretto di Messina a seguito della collisione tra la nave porta-container “Susan Borchard” e il mezzo veloce di RFI, Segesta Jet.

Soggetto proponente

Amministrazione Comunale di Messina. In alternativa, sottoscrizione civica tra vari soggetti interessati.

Storia dell’avvenimento e motivazioni della richiesta

Il 15 gennaio 2007 Messina veniva turbata da un evento drammatico: alle ore 17.53’.56’’, a largo della penisola di San Raineri, nel punto di congiunzione 38°10’.9 nord e 15°35.5 est, la motonave porta-container “Susan Borchard” e il mezzo veloce di RFI, Segesta Jet, entravano in collisione. La prua della nave da carico, capitanata dal comandante ucraino Maksym Poludnjev, facente rotta nord – sud, impattava la cabina di comando del mezzo veloce che attraversava lo Stretto, proveniente da Reggio Calabria, causando la morte sul colpo del comandante Sebastiano Mafodda, del direttore di macchina Marcello Sposito, del marinaio Palmiro Lauro e del motorista Domenico Zona.

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La vita di quattro marittimi messinesi veniva tragicamente spezzata a poca distanza dal porto della propria città, mentre quasi cento passeggeri, tra studenti e lavoratori pendolari, provenienti dalla Calabria, sono stati feriti e trasportati in ospedale dalle decine di ambulanze intervenute anche da fuori città. Dell’incidente ne parlò per giorni tutta la stampa nazionale, anche con vari interventi in diretta dei vari telegiornali. Si aprirono indagini tecniche e giudiziarie da cui scaturirono i patteggiamenti da parte dei comandanti della Borchard e della Zancle, rispettivamente, del primo per disastro e omicidio colposo, e del secondo per omissione di soccorso. A ricordare il comandante e gli altri marinai del Segesta scomparsi, nel corso degli anni, ci hanno pensato i colleghi, gli amici, assieme ai tantissimi cittadini che in occasione delle ricorrenze si sono stretti intorno ai familiari delle vittime. Con loro, RFI, il S.A.S.Ma.N.T. – Sindacato Autonomo Stato Maggiore Navi Traghetto, l’associazione Alamak – Sebastiano Mafodda. Annualmente, in occasione della ricorrenza della tragedia, RFI e S.A.S.Ma.N.T. hanno organizzato il Memorial Segesta, con una serie di eventi commemorativi. Nel corso di incontri e dibattiti, sono stati trattati temi come il lavoro e la sicurezza in mare; studiate e proposte le nuove rotte che adesso, grazie alle nuove tecnologie e all’adozione di un nuovo schema di separazione del traffico navale rendono più sicura la navigazione nello Stretto. Agli studenti più meritevoli  dell’Istituto Nautico Caio Duilio annualmente sono state consegnate le borse di studio con l’intervento di varie autorità civili e militari e prestigiose personalità del settore.

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Ogni ricorrenza, il 15 gennaio, è caratterizzata dal commovente e suggestivo lancio della corona in mare nel punto esatto dell’impatto, con recita della Preghiera del marinaio, cui fa seguito la Santa Messa, sempre molto partecipata, celebrata a bordo di una nave di RFI nell’invasatura della stazione Marittima. Dopodiché, la gente si riunisce in raccoglimento intorno al monumento, all’interno del piazzale degli imbarchi RFI, realizzato in occasione della tragedia del Segesta, dove al momento esatto dell’incidente l’evento viene accompagnato dal toccante suono delle sirene delle navi presenti in porto.

A Rodia, villaggio dove viveva il comandante Mafodda, in cui lo stesso coltivava i propri affetti ed esercitava la passione per il mare, nell’arco dei giorni intorno al suo compleanno, il 7 luglio, l’associazione Alamak, creata in suo nome, ha organizzato eventi ai quali hanno partecipato personaggi della cultura, dell’arte, della scienza e dell’impegno civile. Un premio di poesia, intitolato al comandante scomparso, ha visto annualmente confrontarsi giovani e adulti intorno a temi vicini alla cultura del mare. Un monumento, raffigurante due vele bianche, è stato realizzato nel luogo in cui Sebastiano Mafodda custodiva la sua barca.

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In tante occasioni, nel periodo invernale, in prossimità del Natale, l’associazione Alamak ha organizzato eventi in città a scopo di beneficenza. La stessa ha promosso e prodotto Il libro Àbbiru Maistru, della poetessa Maria Costa, edito da Pungitopo. L’opera, ultimo lavoro della poetessa recentemente scomparsa, contiene, tra l’altro, i versi – simbolo della tragedia: I quattru figghi du mari e Sigesta. La poetessa è stata sempre presente, attivamente, ad ogni commemorazione di Sebastiano Mafodda e a tutte le edizioni del Memorial Segesta.

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Ogni evento, sia esso commemorativo, in ricordo delle quattro vittime, che specificatamente in onore di Sebastiano Mafodda, svoltosi a Rodia, è stato raccontato e documentato, anche attraverso dettagliati ed esaustivi reportage fotografici, messi a disposizione di tutti gli interessati, e sempre presenti sul web, dal giornale on line Scomunicando.it.

Queste, in sintesi, le motivazioni che hanno indotto i sottoscritti, in prossimità del compimento dell’undicesimo anno dalla tragedia, a richiedere l’intitolazione della via di accesso alla Stazione marittima, ai Marinai del “Segesta”.

Quanto alla localizzazione del sito da denominare, si è tenuto conto della prossimità dello spazio rispetto al luogo di lavoro dei quattro marinai e delle affinità dello stesso riguardo alle loro abitudini quotidiane.

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L’atto rappresenterebbe il giusto corollario di dieci anni di commemorazioni e si porrebbe all’apice di una catena di ricordi e di sentimenti che fino ad oggi hanno accompagnato con commozione la storia di questo drammatico evento messinese. Conterrebbe valori e significati propri di un gesto di riconoscenza da parte di una città di mare come Messina nei confronti dei quattro marinai caduti sul lavoro: grazie al loro sacrificio adesso lo Stretto è più sicuro.

Non bisogna infatti dimenticare che il V.T.S. (Vessel Traffic Service) servizio di controllo radar della navigazione, gestito dalla Guardia Costiera, la sera dell’incidente terminava il servizio alle ore 17.00, vale a dire che ha spento i radar 54 minuti prima dell’incidente del Segesta. Le polemiche seguite e l’impegno di tutti i soggetti interessati hanno portato il Governo ad investire risorse importanti per la sicurezza della navigazione nello Stretto.

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Sono stati potenziati gli impianti e rinnovata la tecnologia ed attivato il servizio continuatiuvo H24 e ponendo il VTS di Messina all’avanguardia nazionale. Non solo, a Messina nasce successivamente una Scuola per operatori VTS, unico centro di Formazione Nazionale  della Guardia Costiera. Il centro VTMIS (Vessel Traffic Management and Information Sistem) oggi è un punto di riferimento per la formazione di personale altamente qualificato anche per le marinerie estere.

Intitolare quindi la via di accesso alla stazione marittima sarebbe il suggello di un legame perenne della città con Sebastiano Mafodda, Marcello Sposito, Palmiro Lauro e Domenico Zona, nostri concittadini tragicamente caduti in mare nell’adempimento del proprio dovere.

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Alla richiesta sono stati allegati i pèrofilo dei quattro marinai, un’ampia rassegna stampa, una raccolta con iniziative in ricordo delle vittime del “Segesta”; Ortofoto con localizzazione del sito; Foto indicative dell’area da denominare.

 articolo di riferimento

CORRADO SPEZIALE – Da Scomunicando la proposta: una via di Messina a Sebastiano Mafodda, Marcello Sposito, Palmiro Lauro e Domenico Zona

 

 

 

 

 

13 Gennaio 2018

Autore:

redazione


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