Un problema sempre più frequente. Testo a cura del Dr Marcello Romeo
Il Sottocomitato Europeo per le Reazioni Avverse agli Alimenti dell’Accademia Europea di Allergologia e Immunologia Clinica ha proposto una classificazione delle reazioni avverse agli alimenti basato solo sui meccanismi patogenetici.
La prima distinzione fondamentale viene fatta tra le reazioni tossiche e non tossiche.
Le reazioni tossiche sono dovute a ingestione di alimenti tossici o contaminati.
Le reazioni non tossiche invece dipendono dalla suscettibilità individuale verso certi alimenti e vengono suddivise in reazioni immunomediate (allergia alimentare) e reazioni non immunomediate (intolleranza alimentare).
L’allergia alimentare è quindi caratterizzata da una risposta immunologica anomala ed esagerata verso specifiche proteine alimentari e può comprendere reazioni IgE mediate e non IgE mediate.
Le reazioni agli alimenti non indotte da meccanismi immunologici vengono classificate come intolleranza alimentare e i meccanismi in grado di provocarla possono essere di natura enzimatica, di tipo farmacologico o rimanere sconosciuti.
Qualsiasi reazione indesiderata scatenata dall’ingestione di uno o più alimenti, può essere definita comeintolleranza alimentare: in questo caso la reazione è riproducibile ed è dose-dipendente; inoltre, a differenza dell’allergia alimentare, non è verosimilmente mediata da meccanismi immunologici.
Le intolleranze possono dipendere da un difetto enzimatico o dall’azione, in individui predisposti, di alcune sostanze ad attività farmacologicamente attiva presenti a volte negli alimenti o prodotte dall’intestino a partire dagli alimenti stessi.
Il primo caso riguarda le intolleranze enzimatiche mentre nel secondo caso parliamo di intolleranze farmacologiche.
Le intolleranze farmacologiche vengono definite anche come reazioni pseudoallergiche (PAR), perché esistono molte somiglianze a livello clinico con le allergie mediate dagli anticorpi specifici (IgE).
Le intolleranze alimentari e la manifestazione sintomatologica conseguente sono sempre dose- correlate e questo aiuta nella distinzione dalle allergie vere nelle quali i sintomi sono scatenati già dall’assunzione di piccole quantità di alimento responsabile.
Stipsi, diarrea, obesità, difficoltà a perdere peso, gonfiore addominale, meteorismo, nausea, cefalea, dermatite, dolori articolari sono soltanto alcune delle manifestazioni che solitamente insorgono in seguito ad uno stato di intolleranza alimentare.
Come è possibile fare diagnosi di intolleranza alimentare? Nel corso degli anni la medicina di laboratorio ha sicuramente offerto varie metodiche per porre diagnosi di intolleranza alimentare ma purtroppo non tutte sono risultate altamente sensibili e specifiche per porre diagnosi di certezza.
Oggi è possibile sottoporsi ad una indagine di laboratorio altamente sensibile e affidabile tanto da essere l’unico ad essere stato validato da studi scientifici di diverse Università e Centri di ricerca.
Si tratta dell’ALCAT TEST (AntigenLeukocyte Cellular Antibody Test). Questo Test si effettua mediante semplice prelievo di sangue.
La maggior parte dei mediatori responsabili delle reazioni di intolleranza nei confronti degli alimenti inducono modificazioni a carico di alcune cellule del sangue ed in particolare a carico dei granulociti neutrofili.
Il Sistema Alcat Test evidenzia una reazione avversa agli alimenti mediante sia la rilevazione del numero dei granulociti sia delle loro dimensioni (volume e forma).
Il Test Alcat rappresenta oggi un valido strumento di laboratorio che con elevata sensibilità e specificità consente di porre diagnosi di intolleranze alimentari al fine di programmare un trattamento nutrizionale personalizzato e migliorare il più possibile le problematiche ad esse correlate.
Presso il Centro di Medicina BioIntegrata di Brolo è possibile eseguire l’Alcat Test, previa visita medica specialistica, ed essere poi seguiti dal punto di vista nutrizionale per il ripristino del proprio benessere.