Era uno dei volti più noti dello Stabile di Catania. Aveva 58 anni e da sei combatteva contro un male incurabile. Turi Ferro e Ave Ninchi tra i suoi maestri.
Da sei anni aveva un male incurabile ma poteva ancora contare su una carica incredibile di energia. Dopodomani avrebbe debuttato ancora una volta sul suo amato palco con “Pathos- La tragedia delle Troiane” e l’anno prossimo avrebbe festeggiato i suoi 40 anni di palcoscenico.
Invece l’attrice catanese Mariella Lo Giudice è morta stanotte, a 58 anni, tra il dolore del marito Angelo, dei tre figli e dei suoi colleghi dello “Stabile” di Catania.
L’ultima volta sul palco è stato lo scorso 6 luglio a Ravenna.
A Catania, nel “suo” teatro, la Lo Giudice aveva iniziato da bambina, a soli 10 anni, ed ebbe la fortuna di avere dei maestri di altissimo calibro come Turi Ferro, Ida Carrara, Umberto Spadaro, Ave Ninchi. Negli anni a venire interpreta ruoli sempre più impegnativi fino a incontrare Franco Enriquez che la dirige in “Isabella comica gelosa” di Ruzante e “I vicerè” di De Roberto. È tra gli interpreti de “La lupa” di Verga regia di Pino Micol, “Zaira” diretta da Giancarlo Sbragia, “L’uomo, la bestia e la virtù” di Pirandello regia di Andrea Camilleri, “Sole” di Manfridi regia di Walter Manfrè.
L’incontro con Armando Pugliese ne “Il segno verde” di Rosso di san Secondo è determinante nella sua crescita professionale, confermandolo ne “La pelle” di Malaparte, “Le città del mondo” di Vittorini, Goldoni e le sue sedici commedie nuove di Ferrari. Ha anche fatto parte del cast di “Nuovo cinema Paradiso” di Giuseppe Tornatore e “Zuppa di pesce” di Alex Infascelli. Il compagno di scena che l’aveva affiancata per molti anni intrecciando una grande feeling di scena e una solida amicizia, era stato certamente il grande Turi Ferro, scomparso dieci anni fa.
ROSA MARIA DI NATALE
