Messina Eventi – “Vinodentro”
Musicando

Messina Eventi – “Vinodentro”

 

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Cresce l’attesa per uno degli eventi più importanti della stagione del Teatro V.E. Una produzione musicale con pochissimi precedenti in Italia, che a Messina impiega il numero record di ben 24 orchestrali, tratta dalla colonna sonora dell’omonimo film di Ferdinando Vicentini Orgnani, con musiche di Paolo Fresu e due composizioni di Mozart dirette e arrangiate da Daniele di Bonaventura. Alla fine di ciascuna delle tre serate, in tema con l’evento, previsti assaggi di vini e degustazioni di prodotti tipici. E’ l’ennesima sfida del direttore artistico-musicale del Teatro, Giovanni Renzo, che ci parla della sua storica amicizia con il trombettista sardo, della stagione in corso a Messina e dei nuovi progetti dell’Orchestra del Teatro. Con una importante novità: la prossima edizione del Messina Sea Jazz si svolgerà al Teatro V.E.

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Si preannuncia un week-end di musica che sicuramente resterà negli annali di Messina, quello prossimo, del 13, 14 e 15 Marzo, al Teatro V.E., con Vinodentro, straordinaria produzione musicale che vedrà sul palco Paolo Fresu alla tromba, flicorno ed effetti,, Daniele di Bonaventura al bandoneon e l’Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele, per l’occasione composta da 24 archi.

Quantunque Paolo Fresu possa definirsi ormai “di casa” a Messina, con le sue esibizioni cadenzate pressoché annualmente e l’amicizia che lo lega alla città, per lui questa è un’occasione speciale, in considerazione anche della sua lunga assenza dal palco del V.E., e dal sapore anche affettivo dell’evento che lo tratterrà in città tre giorni consecutivi.

Vinodentro è un progetto impegnativo, che mette insieme anime ed esperienze musicali differenti:  dalla sinfonia al jazz, passando per l’affascinante sound sudamericano. Si tratta della colonna sonora dell’omonimo film di Ferdinando Vicentini Orgnani, un thriller che contempla il mito di Faust e la passione per il vino, con musiche del trombettista sardo, cui si innestano due composizioni di Mozart, tutte dirette ed arrangiate da Daniele di Bonaventura. L’album è stato pubblicato nel 2013 per la Tŭk Music affiancata per l’occasione dalla Tŭk Movie, etichette “di casa” del jazzista di Berchidda, così anche produttore.

Paolo Fresu non ha certo bisogno di presentazione. Con le sue decine di progetti ispirati dal jazz della sua tromba dalle chiare inflessioni devisiane, abbracciando varie forme e sonorità, gira il pianeta in lungo e in largo tenendo altissimo il valore di una certa musica che non smette mai di stupire per tecnica, classe, composizione, bellezza espressiva ed autenticità dei contenuti. Non a caso, a corollario della sua straordinaria carriera jazzistica che a soli 53 anni lo vede sulla vetta del mondo, raccoglie riconoscimenti d’eccellenza: il prossimo 9 Luglio, nel corso di Umbria Jazz, sarà insignito della laurea honoris causa dalla Berklee School of Music di Boston, la più importante “università del jazz” al mondo, che, com’è noto, ogni anno è presente al festival umbro. E’ la prima volta che un premio simile viene consegnato lontano dalla sede centrale di Boston. Davvero complimenti al “trombettista di jazz” (così lo chiamava il suo compianto amico batterista Billy Sechi, n.d.r.) che il mondo ci invidia.

Anche la fama di Daniele di Bonaventura è arcinota: facendo una proporzione, la tromba di Fresu sta a quella di Miles Davis come il bandoneon del musicista di Fermo sta a quelli di Astor Piazzolla e Dino Saluzzi. Con quest’ultimo, di Bonaventura ha pure suonato insieme, mentre riguardo al mitico maestro di tango lo accredita come suo successore la splendida incisione celebrativa per i vent’anni dalla sua scomparsa, pubblicata dalla rivista Musica Jazz: “Daniele di Bonaventura & friends – Hage 20 años: Omaggio ad Astor Piazzolla”.

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Insieme, Fresu e di Bonaventura, hanno fatto davvero cose grandi. Citiamone alcune: Settembre 2008, storica esibizione al Town Hall di New York; 2011, per la prestigiosa etichetta ECM, accompagnati dal gruppo vocale corso A Filetta, incidono “Mistico Mediterraneo”, imperdibile album. Sempre per la stessa casa hanno inciso di recente “In Maggiore”, album in duo, di imminente pubblicazione. Nel frattempo i due musicisti sono stati protagonisti di vari eventi: una super trasferta ad un festival a Santiago del Cile; ben tre esibizioni nell’irripetibile tour sardo “Cinquant’anni suonati”; il grande successo del progetto Sonata di Mare e tanto altro ancora in Italia e all’estero. Insomma, Fresu e di Bonaventura in duo stanno scrivendo importanti pagine di musica contemporanea per l’eccellenza delle loro produzioni, ispirate da una comune anima mediterranea che spazia e si interfaccia con altre realtà. Il tutto accompagnato dalla loro alta capacità espressiva, con il risultato di un eccezionale interplay che adesso trova spazio anche sul palco del V.E. di Messina con Vinodentro.

Della produzione del Teatro ne è ovviamente fiero il direttore artistico Giovanni Renzo, l’ideatore di tutto ciò, colui che con limitate risorse, grazie alle sue reti relazionali in capo artistico-musicale, ha messo su una stagione davvero interessante. “Il cartellone che abbiamo allestito è costato la metà di una sola opera andata in scena nell’ultimo anno di attività del Teatro…”, ci dice il musicista, riferendosi all’ultimo Rigoletto di due stagioni precedenti, costato ben 600.000 euro.

Renzo è naturalmente fiero di chi mette in atto i suoi progetti: “Con l’orchestra abbiamo costruito cinque produzioni, più altri due spettacoli, cui si aggiungono quelli con le associazioni, quindi dodici, solo nel palco principale del teatro. A questi se ne sommano poi circa una ventina nella Sala Sinopoli”, afferma con soddisfazione. E sul piano artistico: “Ci stiamo impegnando a proporre l’orchestra in contesti anche un po’ diversi da quelli tradizionali. Devo ammettere che gli orchestrali stessi sono molto contenti di applicarsi nel jazz e fare esperienza diverse”. Parla, quindi, del successo del Concerto di Capodanno, dell’esperienza con Antonella Ruggero e le sue “Musiche dal mondo”, e di ciò che l’aspetta con Enzo Iacchetti, quando sarà l’ora di “Chiedo scusa al signor Gaber” in scena il 23, 24 e 26 Aprile prossimi. “I musicisti sono contenti – dice Renzo – perché trovano divertimento a suonare in contesti come questi”. Ed ecco la grande novità che il direttore artistico ha riservato agli appassionati messinesi di jazz: “La prossima edizione del Messina Sea Jazz, in programma i primi di Giugno, si svolgerà al Teatro V.E.”. La kermesse jazzistica diretta da Giovanni Mazzarino, finora svoltasi nella cittadella fieristica, trova dunque “casa” nel palco cittadino per eccellenza. L’argomento, neanche a dirlo, merita più di un approfondimento.

Ma torniamo all’evento del prossimo fine settimana.

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Vinodentro è un progetto che, in virtù della sua complessità e per gli elementi che impegna, in Italia ha avuto solo pochissime rappresentazioni e nessuna ha visto impiegati tanti musicisti quanto Messina: ben 24, un record. Basti pensare che nell’incisione, I Virtuosi Italiani, protagonisti della sezione classica, erano presenti in 16.

Come si sa, Giovanni Renzo vanta con Paolo Fresu un’amicizia che risale a trent’anni fa, quando i due si incontrarono ai seminari estivi di Siena. Da allora non si sono mai persi di vista. Tra fierezza, nostalgia e speranze per il futuro, Renzo, incontrato per l’occasione, ci coinvolge nel suo amarcord: “Ho conosciuto Paolo nel 1985 quand’era un insegnante alle prime armi ai seminari di Siena Jazz, cui io ho partecipato. Inaspettatamente – ironizza il maestro – fui convocato al concerto finale in una big band diretta da Bruno Tommaso, dove Fresu e io ci alternammo in dei ‘solo’. Alla fine mi fece i complimenti. Lì mi resi conto delle sue grandi qualità umane oltre che artistiche”. A seguire, parla degli inizi del trombettista a Messina, ai tempi d’oro del Brass Group: “Invitato da Mimì Sidoti, nel 1987, scelsi Fresu per un concerto in trio con Pippo Mafali e Angelo Tripodo, cui partecipò il cantante palestinese dei Kunsertu, Faisal Taher. Fu un’esperienza straordinaria cui fece seguito il nostro quintetto Suono & Ritmo, con Giovanna la Maestra. Allora con Paolo Fresu incidemmo anche un album su mie musiche, Il Mare, presentato all’inaugurazione del Parco letterario Horcynus Orca”. Il culmine della collaborazione tra Fresu e il quintetto messinese fu comunque l’apertura di Time in Jazz 1998, la rassegna organizzata a Berchidda dal famoso trombettista che annualmente porta in giro per la Gallura decine di musicisti di fama internazionale, seguita da migliaia di appassionati.

E proprio sulla scia di Berchidda e del suo Museo del Vino, dove annualmente Fresu organizza eventi che uniscono la magia della musica al piacere del buon vino, ed in tema con l’evento, al Teatro V.E., alla fine di ciascuna delle tre serate, sono previsti assaggi di vini e degustazioni di prodotti tipici. Anche qui, nulla è lasciato al caso: il primo vino da godersi si chiama Jazz!

 

Corrado Speziale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

12 Marzo 2015

Autore:

admin


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