Assecondare pregiudizi e presunzioni non aiuta a ricostruire quel vincolo costituzionale di fiducia tra governanti e governati.
Se è vero che lo scettro del voto appartiene al popolo, chi si assume l’onere e la responsabilità di governo risponde e si misura per la sua visione, determinazione, coraggio di compiere scelte.
Ho l’impressione che il tempo delle lobby non favorisce il compito di chi amministra, giacché troppi poteri interagiscono con la funzione politica per interdire, porre veti e negare il compiersi delle scelte in direzione della soluzione delle questioni nell’interesse pubblico.
In Sicilia i rifiuti e la salute pubblica spesso entrano in corto circuito, ove si consideri che i costi dei servizi che ad essi sono correlati raggiungono livelli ingiustificati per il basso livello di qualità reso.
Orbene oggi la Sicilia non può più sostenere i costi dei disservizi per cui bisogna mettere mano per invertire la tendenza, operando scelte strategiche.
In questo il governo di Nello Musumeci deve distinguersi per dare prova di buona volontà, di senso pratico e soprattutto alimentandosi di un senso della realtà capace di darsi una prospettiva.
I rifiuti non possono essere un nodo talmente aggrovigliato da rendere il costo insostenibile per le famiglie. Sicche’ si dovrà scegliere tra termovalorizzatori e discariche vecchia maniera per migliorare una raccolta differenziata da accompagnare da adeguata e capillare sensibilizzazione cittadina.
Ovvero la salute pubblica va salvaguardata con presidi ospedalieri che siano in grado di gestire efficacemente le situazioni di emergenza-urgenza senza mettere a rischio l’utente per episodi di patologie endemiche come il rischio-infarto.
Su questi due versanti si misurerà la capacità innovativa e risolutiva di un governo regionale che merita fiducia in virtù di professionalità presenti e soprattutto perché sia in grado di centrare soluzioni e non certo di rendere il percorso accidentato in continuità con le mediocrità del recente passato.
Musumeci ha personalità credibile a sufficienza per dimostrare che la Sicilia possa divenire laboratorio di competenza, innovazione tecnica e discontinuità politica. Lo sosteniamo condividendo con determinazione la direzione di marcia.
(Rino Nania / 6 gennaio 2018)