
NASO IN SU’ – Il 23 maggio è la notte delle stelle cadenti
209P/LINEAR è una cometa relativamente piccola (600 m di diametro) scoperta nel 2004, che completa un’orbita intorno al Sole ogni 5 anni.
La scia di detriti che incroceremo tra il 23 e il 24 maggio è stata lasciata da questo oggetto celeste nel 1800, secondo la Nasa.
Il 29 maggio 2014 la cometa transiterà a circa 8,3 milioni di km dalla Terra, ma sarà visibile solo con ottimi telescopi, perché non particolarmente luminosa.
L’osservazione in Italia
Il picco di attività è previsto per le ore 8:00 ore italiane di sabato 24 mattina.
Un peccato, per gli astrofili italiani: la luce del giorno impedirà di ammirare le 100-400 meteore previste dagli esperti per quel momento. Lo spettacolo migliore si godrà in Canada e Stati Uniti, dove il picco arriverà nelle ore di massima oscurità notturna.
Ma gli appassionati del fenomeno potranno sempre mettersi con il naso all’insù prima dell’alba di sabato e la notte di venerdì e guardare – possibilmente da un luogo privo di inquinamento luminoso – in direzione del radiante, il punto da cui le stelle cadenti sembreranno provenire. In questo caso, verso la costellazione della Giraffa, non lontano dalla stella polare.
Per la Terra si tratta di uno sciame meteorico nuovo – non ci siamo mai transitati prima d’ora – che potrebbe riservare sorprese positive (o negative) per intensità e tempistiche.
Gli sciami meteorici si osservano quando la Terra, nella sua orbita intorno al Sole, interseca l’orbita di una cometa e la lunga coda di detriti da essa lasciata. A contatto con l’atmosfera, questi frammenti di roccia e ghiaccio prendono una velocità di decine di chilometri al secondo, ed evaporano per l’attrito producendo scie luminose visibili ad occhio nudo.

E se proprio non riuscite a vederle ad occhio nudo, provate a seguirle in streaming sul sito del Virtual Telescope Project o ascoltate l’eco creato dalle loro scie.
Come spiega bene l’Osservatorio Perinaldo di Imperia, lo sciame delle Cameloparditi di Maggio – composte da alcune grandi particelle che si muovono lentamente intorno al 16 km al secondo – coinvolgerà anche la Luna.
Le eventuali cadute di meteore sul suolo lunare saranno visibili come piccoli lampi contro il paesaggio lunare oscurato (la Luna sarà in fase calante e molto in ombra).
Per la visione casuale degli impatti di meteoriti lunari gli astronomi dell’Osservatorio Perinaldo consigliano di dotarsi di un telescopio di almeno 100mm e ingrandimenti da 40x fino a circa 100x. Un ingrandimento maggiore risulterebbe inutile in quanto limita il campo visivo.
Come vedere gli impatti lunari
Per osservare le cadute di meteore ci vogliono pazienza e una sorta di vigilanza casuale. In altre parole, non guardate in modo troppo concentrato. Cercate di rilassare gli occhi, mentre tenete sotto controllo l’immagine.
Dall’Italia la Luna sorgerà intorno alle 3:30, purtroppo non resterà molto tempo prima dell’inizio del crepuscolo mattutino, varrà comunque la pena tentare un monitoraggio!
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