Si conclude con la conferma, in larga parte, della sentenza di primo grado il processo d’appello “Nebrodi”, che si era avviato nel gennaio 2020 con la maxi operazione condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Messina.
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Al vaglio della Corte d’Appello il troncone che riguardava i riti abbreviati.
Cinque le condanne e un’assoluzione, altre due sono state confermate.
Tra le novità della sentenza, dove i giudici hanno confermato quasi del tutto la sentenza di primo grado pronunciata il 23 aprile 2021 c’è quella che riguarda Samuele Conti Mica che è stato assolto “per non avere commesso il fatto”.
Pena ridotta per Giuseppe Marino Gammazza, mentre è stata esclusa un’aggravante per Sebastiano Bontempo, ma la condanna a 24 anni, è stata confermata. Confermata la sentenza per gli altri. Confermata anche l’assoluzione, già disposta in primo grado di Giorgio Marchese e del notaio Antonino Pecoraro.
Sebastiano Bontempo, Giuseppe Bontempo e Giuseppe Marino Gammazza, secondo quanto disposto ancora in appello, dovranno pagare alla Regione e al Parco dei Nebrodi le spese di costituzione in giudizio.