Presidente della Regione Siciliana On. Raffaele Lombardo Palazzo d’Orleans Palermo
Prefetto di Trapani – Palazzo del Governo Trapani
Capitaneria di porto di Trapani
C.V. Bernardo ARUTA
Spett.le Ministero Infrastrutture e Trasporti –
Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto
Ammiraglio Ispettore Capo Marco BRUSCO
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
Ministro Dott. Corrado Passera
Procura della Repubblica di Trapani
Procuratore Capo Dott. Marcello Viola
Presidenza della Repubblica italiana
Segr. gen. Cons. di Stato Dott. Donato MARRA
LICENZIATI I LAVORATORI DEL CANTIERE NAVALE DI TRAPANI (CNT)
In data 21/12 c.a., l’azienda Cantiere Navale di Trapani Spa ha inviato ai lavoratori della Cantiere Navale spa (CNT) la lettera di licenziamento. La CNT si illude nel ritenere chiusa una vertenza che è solo all’inizio e sbaglia a non tenere conto della determinazione dei lavoratori sulla salvaguardia del proprio lavoro per il quale continueranno la lotta uniti e refrattari a ingannevoli proposte.
Le comunicazioni di licenziamento notificate dall’azienda Cantiere Navale di Trapani Spa a tutti e 59 lavoratori, hanno di fatto azzerato tutto il personale della CNT. Ciò nonostante la stessa azienda abbia ancora in essere la concessione di pregiate aree cittadine, per le quali tuttavia essa negli ultimi anni non ha pagato il canone, usufruendo probabilmente di una benevolenza da parte delle istituzioni perlomeno ambigua, meritevole a nostro avviso delle attenzioni della Procura della repubblica e della Corte dei conti.
L’incomprensibile azione di dismissione del CNT che nell’immaginario collettivo avrebbe dovuto portare benessere e lavoro alla città di Trapani, purtroppo continua. Come spesso accade in questa città, l’imprenditore di turno ottiene importanti concessioni demaniali, promettendo sviluppo e occupazione, e si rivela l’ennesimo “portatore sano di cassa integrazione e licenziamenti”.
Con un tempismo quanto mai sospetto, la SATIN Spa (soggetto estraneo alla gestione delle aree), in una separata missiva, inviata contestualmente a quella CNT spa di licenziamento, invita ogni singolo lavoratore a recarsi nei suoi uffici per: “valutazioni di utilizzo della forza lavoro che per anni è stata impegnata nel settore cantieristico”. Si pone all’attenzione il tentativo arrogante dei padroni di scavalcare la Scrivente O.S. FLMU-CUB, sindacato al quale i lavoratori liberamente si sono organizzati assumendone la rappresentanza e rappresentatività, convocando singolarmente e personalmente i lavoratori. Ma questa volta il padrone si scontrerà con la loro determinazione a non farsi raggirare da espedienti che mirano a dividerli con fumose promesse che vaneggiano la parziale ricollocazione dei lavoratori con contratti precari e con tempi e modi indefiniti, al fine così di dare seguito al proprio piano industriale che mira a utilizzare le aree in concessione alla CNT in affitto.
La CNT (senza dipendenti) assolverebbe all’unico ruolo dell’ “affittacamere”, in spregio alle prospettive occupazionali in un’area già martoriata dalla disoccupazione come quella trapanese ed in palese violazione ai riconoscimenti ed agli obiettivi della concessione pubblica di aree demaniali.
Ancora una volta, le promesse di lavoro e sviluppo si traducono nella perdita dell’unico mezzo di sostentamento dignitoso per centinaia di famiglie e per i lavoratori che hanno tenuto alto il nome della cantieristica siciliana. Noi ci opporremo a questi soprusi e metteremo in campo tutte le iniziative atte a riscattare il ruolo di maestranze utilizzate dalla CNT e/o la futura Impresa alla quale venissero assegnate le aree nel caso di decadenza della concessione per inadempienze. Non escludiamo che i lavoratori stessi si costituiscano in Cooperativa.
La Capitaneria di Porto per le proprie funzioni e responsabilità si attivi dunque alla verifica circa la sussistenza dei naturali criteri di utilizzo delle aree stesse poiché il noleggio di tali spazi non può scadere rasentando l’avventura gestionale che assomiglia a qualcosa degna d’un caporalato di cui il nostro territorio non sente proprio il bisogno. E parimenti chiediamo agli organi di competenza di verificare la regolarità della procedura di mobilità e dell’effettivo pagamento da parte dell’azienda di quanto dovuto per attivare la stessa procedura.
Nel ribadire la volontà di non lasciare il cantiere in mano a “imprenditori” che oltre a non aver saputo amministrare le attività, si sono dimostrati inaffidabili e non meritevoli di gestire al meglio una struttura pubblica loro affidata, confermiamo l’intenzione di non abbandonare il presidio del cantiere e della nave, e continuare a lottare fino a quando non ci saranno prospettive concrete di lavoro stabile e dignitoso. Invitiamo quanti in indirizzo ognuno con la proprie pertinenza ad intervenire per non rendersi inconsapevoli complici dell’ennesimo piano di licenziamenti che a nostro avviso contiene elementi che sarebbe opportuno verificare dal punto di vista della legittimità giuridica dell’operazione in atto.
Per quanto sopraesposto la F.L.M.U.-CUB nel confermare lo stato di agitazione di tutti i lavoratori, chiede a S.E. il Prefetto l’avvio di un tavolo Prefettizio con gli Enti e tutti i soggetti coinvolti alle ispezioni e verifiche, al fine di verificare se le inadempienze imputabili alla ditta aggiudicatrice sono sufficienti a giustificare una decadenza-revoca della concessione e in tale ipotesi pianificare, con il concorso degli attori stessi Enti affidatari, una eventuale gara atta a restituire un bene pubblico quale il cantieri navale ai lavoratori e all’intera città di Trapani.