OSPEDALE GIGLIO CEFALU’ – Il punto di vista dell’ex Direttore Generale Piergiorgio Pomi
Attualita, In evidenza, News

OSPEDALE GIGLIO CEFALU’ – Il punto di vista dell’ex Direttore Generale Piergiorgio Pomi

piergiogio-pomi

Le notizie  relative al ridimensionamento dell’Ospedale Giglio di Cefalù non consentono, data la gravità del momento,  polemiche o considerazioni sul passato, tuttavia mi permetto di chiarire alcuni punti che possono dare un contributo per affrontare  i futuri incontri.
La Regione Siciliana, l’ASP di Palermo, il Comune di Cefalù e il San Raffaele in qualità di gestore hanno  costituito nel 2003  la Fondazione non profit  sulle “ceneri” dell’Ospedale Giglio.  Lo Statuto e  il progetto di Sperimentazione Gestionale non era certo quello di realizzare  un Ospedale di Base, ma un ospedale multidiscipinare  che si avvalesse  di  tecnologie diagnostiche innovative per rispondere alle esigenze sanitarie del territorio. Le nuove specialità  e gli  investimenti venivano autorizzate dalla Regione sulla base di un piano strategico pluriennale e i rimborsi, come per gli Ospedali Pubblici, venivano erogati  in funzione delle prestazioni effettuate, mentre l’ASP provvedeva ai controlli tecnico-amministrativi e sanitari. Gli acquisti erano regolati con gare di appalto secondo la  normativa del Pubblico. L’attività privata di cui  si parla era ridotta all’attivita’ ambulatoriale intra-moenia ,attività svolta da tutti gli Ospedali,  pari a circa il 2% del totale  e alla applicazione  del contratto privato per il personale dipendente.

La forte e “ sorprendente”  crescita avvenuta in pochi anni, grazie alla efficienza e alla qualità delle prestazioni,  rese necessaria la proposta di ampliamento degli ambulatori e dell’aumento dei posti letto da 250 a 350  per far fronte alle  richieste  dei pazienti  e per avvicinarsi al Modello Standard di 400 posti letto  ottimale per realizzare una economia di scala a beneficio del risultato economico dell’Ospedale.

Il “ piano di rientro “imposto alla Regione Siciliana nel 2009 determinò per l’Ospedale di Cefalù il blocco di ogni iniziativa e del Budget con effetti disastrosi per il mancato utilizzo della potenzialità della struttura ed il conseguente incremento delle liste di attesa  a 30.000 pazienti .  Casualmente in quel periodo ebbe inizio un’attività vessatoria di controllo   delle cartelle cliniche e delle prestazioni ambulatoriali da parte dell’ASP che determinò un mancato rimborso per prestazioni effettuate ai pazienti Siciliani  per circa 40 milioni di Euro che restarono nella disponibilità della Regione e nelle perdite di Bilancio della Fondazione.

Altro che gestione privatistica e  fallita  sperimentazione  … i detrattori che poi riconoscono l’eccellenza dell’Ospedale  si documentino e  sono  pregati di leggere la mia lettera pubblicata da Cefalunews il 12 febbraio del 2015.

Sulla base di questa breve cronistoria posso affermare  con certezza che l’Ospedale di Cefalù non è mai stato favorito né con finanziamenti straordinari né con ripianamento di eventuali perdite mentre ho la sensazione che,   nonostante il patrimonio di competenze ed esperienze e la  forte attrattiva che esercita verso l’utenza, costituisca un “disturbo” per le Istituzioni perché è troppo importante e  non sanno dove collocarlo  nella rete degli Ospedali se non come Ospedale di Base come da Decreto  Ministeriale.

Il documento  del Comitato  “sostenitori del Giglio” appena pubblicato definisce chiaramente con dati aggiornati le conseguenze disastrose  a seguito di un ridimensionamento dell’Ospedale, voglio solo aggiungere che è una grossa responsabilità dissipare il valore  dell’Azienda Ospedaliera di Cefalù facente parte del patrimonio sanitario della Regione Siciliana.

Piergiorgio Pomi, Ex Direttore Generale Ospedale  San Raffaele Giglio

11 Settembre 2016

Autore:

redazione


Lascia un commento

Ti preghiamo di disattivare AdBlock o aggiungere il sito in whitelist