OSPEDALE SANT’AGATA M.LLO – Consiglio comunale aperto con tutta la cittadinanza
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OSPEDALE SANT’AGATA M.LLO – Consiglio comunale aperto con tutta la cittadinanza

La convocazione urgente di un Consiglio comunale aperto a tutta la cittadinanza sulla situazione attuale dell’ospedale di Sant’Agata di Militello e le future prospettive della sanità nel nostro territorio era apparsa al gruppo consiliare di minoranza assolutamente necessaria, visti il perdurante silenzio al riguardo e la completa assenza di discussione e di approfondimento nelle sedi istituzionali.

Alla seduta, poco partecipata dai cittadini, e sopratutto la non presenza di nessun Sindaco del comprensorio dei Nebrodi. Sono intervenuti il commissario dell’Asp Paolo La Paglia, l’assessore regionale Bernardette Grasso, l’on. Giancarlo Cancellieri, rappresentanti sindacali della sanità ed una nutrita presenza di primari, medici, infermieri dell’ospedale di Sant’Agata Militello.

Ha aperto gli interventi L’assessore Bernardette Grasso ed ha ricordato le battaglie sostenute in passato quando era sindaco di Capri Leone, in difesa dell’ospedale di Sant’Agata Militello” Ha continuato L’ex sindaco Carmelo Sottile, medico ospedaliero, in veste di consigliere comunale, affermando che “quanto inserito nel decreto di riordino non è il massimo di quello che si poteva ottenere.

Un piano che non risponde alle nostre esigenze Rispetto a prima, ha detto Sottile, abbiamo un posto letto in meno per gli acuti; declassate a semplici due Unità operative complesse importanti quali la chirurgia e l’ostetricia”.

Il punto nascita in sintesi deve essere salvaguardato e mantenuto diversamente il vasto territorio nebroideo rimarrebbe sguarnito. Il sindaco Bruno Mancuso ha detto é necessario importante fare fronte comune, maggioranza e minoranza, per affrontare e vincere la “battaglia” per l’ospedale. I cittadini dei Nebrodi non possono essere discriminati e non si può ragionare con la sola fredda logica dei numeri”.

Interviene l’on. Gianfranco Cancellieri, essendo anche cittadino residente a Sant’Agata Militello, intendo assumermi le mie responsabilità.

Non è più tempo di parole, ma bisogna passare ai fatti” afferma in un momento come questo non farei mai partorire mia moglie in una struttura così.

“Perché, si è chiesto il sindcalista della Uil Paolo Famiano si è arrivati a questa critica situazione e non si riesce a raggiungere quota 500 parti? Da uno screening effettuato qualche anno addietro si potuto rilevare che oltre il 40 % delle donne gravide residenti nei comuni che gravitano su Sant’Agata e Mistretta, vanno a partorire altrove”.

Per Salvatore Mezzopane del Pd “la tutela della salute nel nostro territorio è stata poco attenzionata”.

Pr il primario di Medicina Giuseppe Pirrone è necessario ed importate mettere in sicurezza operatori e assistiti. Il dott. Umberto Musarra, primario di ostetricia e ginecologia ha dato al dibattito un importante contributo.” Ci troviamo in questa situazione, ha detto il primario, perché il nostro reparto non è stato messo in sicurezza nonostante che negli anni scorsi abbia sollevato e prospettato le criticità, gli interventi si sono limitati soltanto ad effettuare dei sopralluoghi e a condividere le esigenze prospettate”. Il segretario provinciale del Pd, Paolo Starvaggi bisogna impugnare il decreto di riordino al Tar. Le conclusioni del commissario La Paglia lasciano uno spiraglio sia pur piccolo per il punto nascita. “Non è solo questione di numero parti me contribuisce una situazione strutturale infelice.

Andremo a verificare quanto prima in assessorato se è possibile trovare una soluzione logistica ottimale allo stesso piano delle sale operatorie”.

T.S.

22 Febbraio 2019

Autore:

redazione


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