Scaccianuvole è il nuovo disco della Bandabardò ( uscito il 3 maggio per la OTRlive su distribuzione Universal) è sarà la base di questo attesisssimo concerto che si incastona nel programma “Tindari Festival 2012”.
IN TOUR CON LA BANDABARDÒ
Scaccianuvole, il mago protagonista dell’ultimo album di inediti della Bandabardò, riparte per raccontare le sue avventure nelle piazze, nei festival, nelle rassegne e nelle arene più affollate, accaldate e calorose dello stivale.
Per la gioia degli ammortizzatori del furgone, ritorna nel gruppo l’enorme Ramon Caravallo Armas con tromba, percussioni e allegrie caraibiche. La Bandabardò ritorna a spingere le danze non disdegnando, in una scaletta lunghissima, canzoni più raccontate ed altre mai eseguite, raccolte – per questo tour – per temi.
A completare la banda, si riconferma il giovane talentuoso Pacio Pacini al pianoforte.
Per il resto, non cambia nulla: si sorride, si canta e ci si prende a coriandoli. Dopo avere appena scavalcato il concerto numero 1300
Scaccianuvole
Registrato a Firenze Studio Larione 10 da Cantax. Missato a Grottaferrata (Forward Studios) da Gianluca Vaccaro. Masterizzato a Grottaferrata (Forward Studios) da Gianluca Vaccaro e Carmine Simeone
Con: Leonardo Volo: Clavinet Pianoforte, Gianluca Misiti: Wurlitzer Organo Pianoforte, Alberto Becucci: Fisarmonica, Rocco Brunori: Tromba Flicorno
Non sono solo le dodici canzoni inedite a farne un disco nuovo, ma sono soprattutto le melodie – un po’ meno patchanka e un po’ più chanson – e i personaggi spesso burleschi che sembrano raccontati da trovatori medievali su morbide ballate e allegri rondò.
Il nostro è uno strano presente, difficile da afferrare sia pur attraverso la più lucida analisi, un presente di ostentazione e paradisi dorati, di passioni da basso ventre dove è facile perdersi nella confusione e cercar rifugio nel più privato dei sogni.
Ecco allora che queste figure allegoriche di eroi/antieroi possono offrire degli spunti illuminanti. Nei personaggi del disco riecheggiano infatti le gesta di molti antieroi, letterari e non: un donchisciottesco Mago Scaccianuvole alla ricerca d’un nuovo sole, una Rosina (detta anche Rosa Luxembourg) che sembra “metter l’amore sopra ogni cosa” e per la cui liberazione si mobilita un intero paese (forse non proprio quello di Sant’Ilario). Houdini è un ottimo esempio per chi ancora desideri liberarsi dai legacci. Scaccianuvole racconta anche di eroi involontari del nostro quotidiano: Benigni, Saviano, Gino Strada e le mamme.
I Maya, tra mito e speranza, forniscono una nuovissima bussola per orientarsi meglio tra ciò che vale e trovar la strada per i propri sogni.
Il mago Scaccianuvole
Chico, moderno Don Chisciotte, lascia i gelidi mari del nord per inseguire il suo sogno di cielo sereno. Al pari dell’eroe di Cervantes, Chico è un personaggio poetico ma ostinato; cura i suoi mali – fisici e non – con rimedi antichi e artigianali, va incontro ai suoi sogni con fiducia, accogliendo come incoraggiamenti quelle che forse sono solo parole di scherno.
Rosa Luxembourg
Un anziano professore in pensione, detto Gerundio, capeggia un corteo di malvestiti per richiedere la liberazione di Rosina. Lei dispensa grazie e inni rivoluzionari, conquistando i suoi uomini alla causa attraverso i baci: l’amore, il sentimento hanno una forza non arginabile rispetto a quella limitata delle parole, che sono un veicolo della ragione. Rosina è la personificazione e dimostrazione del fatto che “le parole servon tanto ma il cuore fa di più”.
La sollevazione popolare guidata da Gerundio risulta però inutile e tardiva: Rosina ha già conquistato a sé l’intera guarnigione, giudice incluso.
Spicchi di mele secche
Per liberarci dall’immondizia politica, prendiamo spunto da Houdini, perché la corsa non sia fuga, per farci candela che sfida il vento. Nella scrittura di questa ricetta improbabile, nel tentativo di confezionare un intruglio antifrode, ogni ingrediente può essere utile: anche alcune oscure frattaglie da stregoneria medievale e un po’ fumettistica, anche le maledizioni pantagrueliche.
Un paese cortigiano
La fortuna di essere nati italiani contro il disgusto quotidiano. Una canzone che non è solo un grido di dolore contro la dilagante cialtroneria inquisitoria e prepotente, ma anche il ringraziamento amorevole e orgoglioso rivolto ai tanti che hanno fatto e fanno grande l’Italia (i partigiani e Roberto Saviano, Benigni e il vino…).
Spogliati
Lei vuole scappare, lui vuole restare. Finale brutale e doloroso. Un’appassionata canzone d’amore che è duello, sfida e porte in faccia.
Amore bellissimo
Sequel di “Spogliati”. Il finale era stato così infelice da meritare quattro parole in più. L’esito resta immutato, ma è importante poter darsi ragione.
Sant’ Eustachio
Invocazione a un Santo, tra l’altro quello sbagliato. Pessimo segno.
Un assiduo bestemmiatore, in assenza di altri interlocutori, continua da anni ad invocare la benevolenza di Eustachio perché “nessuno vuole sentire”, perché “il mondo senta il bisogno di cambiare”. Eustachio dovrebbe rendere gli uomini in grado d’ascoltare, ma non è lui il protettore dei non udenti e, a quanto pare, neanche dei distratti; piuttosto sembra egli stesso sordo a ogni preghiera.
Godi
Giovane aitante di bella presenza offresi per festini con miliardari. Garantisce ottime prestazioni con i bastoncini dello Shangai. Ancora un’inserzione pubblicitaria in un mondo di escort: basterà al malcapitato gigolò per guadagnarsi la sua scorciatoia per un posto al sole?
Come i Beatles
Un tetto anticamente abitato da un poeta solitario, si popola di arrabbiati alla ricerca di dignità e di un futuro.
Solare, scanzonata e fischiettante la Banda chiama a raccolta “tutti sul tetto a cercare un futuro” ed ecco accorrere cento, anzi no, mille ragazzi senza ombra e senza macchia pronti a combattere il re nudo armati di amore e coraggio. Come i Beatles è un ringraziamento esplicito a chi – baldanzoso, sorridente e temerario – è salito e salirà sui tetti di fabbriche, università e monumenti per contribuire a disegnare il nostro domani.
Interessa la danza?
Appassionato corteggiamento di una sconosciuta. Un amore indotto dalla solitudine. Forse, però, le aspettative sono ormai fuori tempo massimo: sono ancora il sogno d’un ballo insieme, incontrare i genitori di lei, un matrimonio tra i fiori; ma l’eroe in questione si accontenterebbe anche di una semplice sigaretta fumata insieme alla sua bella.
Preoccupato marasma
Un uomo in preda ad un preoccupato marasma si rifugia nel vizio di cedere alla malinconia. Ritrova così la commozione nella bellezza, il sorriso candido del bimbo che scarta la sorpresa dell’uovo pasquale, trova un calore che sembra scomparso a latitudini non sempre temperate.
Hanno ragione loro
Il popolo Maya vive con sette punti cardinali. Oltre ai nostri quattro, hanno anche il “qui”, il “sopra” e la “direzione del sogno”. Hanno ragione loro.
Il disco non poteva che concludersi con l’invito accorato a riappropriarsi dei sogni per trasformarli in futuro. Ed è un suggerimento che arriva da molto lontano.
BANDABARDO’
biografia
Con i suoi oltre 1000 concerti e 18 anni di attività la Bandabardò può dirsi a buon diritto una delle live band più vitali in Italia. I loro concerti sono feste straripanti d’affetto: il pubblico vi partecipa numerosissimo, cantando infaticabile ogni canzone, duettando continuamente con gli artisti sul palco, senza perdersi un solo verso, in uno scambio d’intesa che non smette mai di sorprendere la Banda stessa. E questo affetto si traduce in grandi numeri ormai non più solo ai concerti, ma negli stessi dati di vendita, che vedono la Bandabardò apparire – sempre meno timidamente – in cima alle classifiche di vendita, con risultati inattesi per tutti, per la Banda come per i sempre più increduli addetti ai lavori.
Nel 1993 la band toscana inizia la sua attività suonando in un lunghissimo tour in Italia e in Francia, nei locali ma anche per strada.
Il primo album, Il circo mangione esce nel 1996 ed ottiene un ottimo successo, vincendo anche il Premio Ciampi come Migliore Opera Prima. Il successo è confermato col secondo album, Iniziali Bì-Bì, disco solare, pieno di energia e di sincerità. Tra le tracce anche la cover di un pezzo di Lucio Battisti (Una Giornata Uggiosa): l’immenso e il più bravo di sempre. Nel 1999 esce il mini cd live Barbaro tour, venti minuti di “Festa-Bardò”, venti minuti di follia e di energia, di balli e di canti, di divertimento e di sudore.
Nel 2000 è molto apprezzato dalla critica Mojito Football Club, prodotto da Gianni Maroccolo e registrato in situazioni diverse (diretta totale o sovraincisione selvaggia) e in luoghi diversi. Il disco riflette più d’ogni altro le emozioni che la Banda incamera e scambia con gli altri suonando, ballando e viaggiando. L’anno successivo viene pubblicato il live, Se mi rilasso… collasso, “summa” dell’energia bardozziana nelle esibizioni dal vivo (20 bottiglie di vino, Vento in faccia, Beppeanna e l’inedita Manifesto).
Ma è con Bondo! Bondo! che nel 2002 la band ottiene un successo anche internazionale con un tour in Spagna, Francia e Svizzera. Uscito il 6 settembre e subito in vetta alle classifiche di vendita (al 10° posto, nuova entrata più alta della settimana), Bondo! Bondo! è un disco scritto sull’onda delle emozioni, che ruota intorno ad una domanda: perché l’uomo si combatte e per che cosa?
Tre passi avanti, esce nel 2004 ed è subito un caso: l’album più bardozziano della Bandabardò è per 4 settimane nella top ten dei dischi più venduti.
Nello stesso anno viene pubblicata l’autobiografia della Banda, Vento in faccia (Arcana Ed.), dove la Bandabardò si racconta a Massimo Cotto, tra vino, ricordi e risate.
Vento in faccia è anche il titolo del DVD che contiene il concerto di apertura del tour Tre passi avanti, a Firenze, oltre a riprese di backstage e messaggi dei fan. Finalmente l’energia, l’allegria e la poesia dei live della band toscana sono disponibili anche su supporto video digitale.
Il 1 settembre 2006 esce Fuori Orario, un doppio album di vecchie incisioni, canzoni di repertorio risuonate con nuovi amici e 4 inediti. Il disco è primo nelle classifiche dei punti vendita indipendenti e settimo nelle grandi catene e permane a lungo tra i primi 10 posti.
Ottavio, uscito nel 2008, è un concept album strutturato come un dramma teatrale dove in quattordici brani suddivisi in quattro atti si raccontano ‘vita e opere’, avventure, incontri, amori fortunati e non, del giovane antieroe Ottavio, tradizionale maschera dell’innamorato nel teatro di figura. L’album ha ospiti d’eccezione come il cantante spagnolo Tonino Carotone (nel singolo Bambino), il pianista Stefano Bollani, il maestro Clemente Ferrari e il violinista Adriano Murania. Entrato al settimo posto nella top ten di vendite al momento dell’uscita, ha ottenuto sia il premio Pimi del Mei che il premio SIAE come miglior album indipendente dell’anno.
Il 29 aprile 2010 la rivista “XL” pubblica in esclusiva Allegro ma non troppo, un disco dove la Banda racconta l’incontro con Goran Bregovic per un viaggio tra matrimoni e funerali, tra polvere di teatro e rifiorire di antiche melodie, tra nuove creature e balli di piazza.
La Bandabardò, insieme a Giobbe Covatta, si è fatta promotrice anche di una produzione discografica a scopo benefico: Sette X uno, sette artisti uniti per aiutare una campagna di “Save the Children” contro la mortalità infantile in Tigray. Il disco, pubblicato il 23 novembre 2010, contiene sei brani inediti cantati da Ascanio Celestini, Giobbe Covatta, Davide Enia, Dario Fo, Enzo Iacchetti e Davide Riondino su musiche scritte e suonate da Bandabardò. Apre l’album ‘Nanà Bobo’, antica ninna nanna veneta cantata da Dario Fo, poi gli altri artisti cantano le riduzioni in canzone di alcuni loro monologhi. Si chiude con ‘Sette Sono i Re’, pezzo storico di Bandabardò reinterpretato per l’occasione da Giobbe Covatta.
Il 3 maggio 2011 la Otrlive pubblica Scaccianuvole (distrib. Universal), il nuovo album di inediti in cui il nostro strano presente è descritto da personaggi spesso burleschi che sembrano raccontati da trovatori medievali. Tra morbide ballate e allegri rondò risuonano melodie un po’ meno patchanka e un po’ più chanson del solito.
Gli ultimi cinque anni hanno visto estendersi a macchia d’olio la cartina geografica della Bandabardò, impegnata in lunghe tournée anche all’estero: Francia, Germania, Spagna, Belgio, Lussemburgo, Svizzera, Polonia, Slovenia e persino Chiapas e Canada. L’apertura, l’energia e la curiosità del gruppo lo hanno portato naturalmente a collaborare con innumerevoli artisti, sia in studio che sul palco: Daniele Silvestri, Max Gazzè, Paola Turci, Stefano Bollani, Patty Pravo, Francesco Magnelli, i Modena City Ramblers, Litfiba, Sergio Cammariere, Marina Rei, Raiz, Bobo Rondelli, Lina Sastri, Marco Calliari, Tonino Carotone ed infine anche il grande Goran Bregovic.
La banda
Enrico “Erriquez” Greppi: cantante, chitarrista, fondatore ed ideologo della banda, autore dei testi e di gran parte delle musiche.
Alessando M. “Finaz” Finazzo: chitarrista virtuoso
Andrea “Orla” Orlandini: chitarrista abbellitore
Marco “Don” Bachi: contrabbassista
Alessandro Nutini – “il giovane Nuto”: batterista
Carlo “Cantax” Cantini: fonico
Discografia
• LA BANDABARDO’, 1994 (Mini CD autoprodotto)
• IL CIRCO MANGIONE, 1996
• INIZIALI BB (secondo volume del Circo mangione), 1998
• BARBARO TOUR, 1999
• MOJITO F.C., 2000
• SE MI RILASSO… COLLASSO, 2001
• BONDO! BONDO!, 2002
• BANDABARDO’, 2003 (raccolta pubblicata per il pubblico spagnolo da Grabaciones)
• TRE PASSI AVANTI, 2004
• TRE PASSI AVANTI, 2005 (pubblicazione spagnola dell’album italiano di inediti – Grabaciones).
• VENTO IN FACCIA, 2005(DVD)
• FUORIORARIO, 2006
• OTTAVIO, 2008
• ALLEGRO MA NON TROPPO, 2010 (progetto speciale per il mensile “XL”)
• SETTE X UNO, 2010
• SCACCIANUVOLE, 2011
Bibliografia
• VENTO IN FACCIA – l’autobiografia, (Arcana, 2004)