Ecco i Pupi siciliani rivisitati graficamente, in uno stile personalissimo, dall’artista brolese.
“… perché per me essere creativi non significa soltanto saper cambiare in modo unico cose che già esistono; essere creativi è molto molto di più… è il poter camminare nei propri sogni”
Pupus, i bambinelli in latino, sono le marionette armate di quel teatro epico popolare che operò da Napoli a Roma, ma che soprattutto dalla prima metà dell’800, trovò il suo massimo sviluppo in Sicilia, al punto di diventare un pezzo di cultura popolare, con vere e proprie scuole divise tra Palermo, Catania e Messina.
I protagonisti di quest’epopea teatrale, che oggi vedono sopratutto in Mmmo Cuticchio il loro cultore, sono Carlo Magno ed i suoi paladini. Le gesta di questi personaggi sono trattate attraverso la rielaborazione del materiale contenuto nei romanzi del ciclo carolingio della storia dei paladini di Francia e dell’Orlando Furioso.
Cosi ” i pupi” diventano simboli, combattono per l’amore, per la fede, per la fedeltà, ma anche contro l’ingiustizia, a volte contro lo “stato” diventando moto di rivolta e simbolo di cultura popolare, ma anche “oggetti” che l’Unesco ha iscritto – tutta l’Opera dei Pupi – tra i patrimoni orali e immateriali dell’umanità.
Jessica Pizzuto ora li personalizza con il suo tratto, tra computer graphic e arte, facendo rivivere sulle sue tele Angelica, la dama contesa tra due dei più importanti tra i dodici paladini di Francia, Orlando e Rinaldo, nemici per amore di quella donna che preferì a loro Medoro; Gano di Magonza, il traditore, ma anche patrigno di Orlando, avendone sposato la madre Berta, sorella di Carlo Magno; Re Carlo.
Le teste di moro