Più di cento giorni dalla morte dell’assistente della Polizia di Stato. Stesso dire di quella del suo collega Rino Todaro. Tempi lunghi ma certamente necessari per completare ancora le indagini del Ris e per stabilire le cause, certe, della morte. E mentre il tempo scorre, emergono altre verità tra cronache mafiose e ragguagli processuali che toccano il campo d’indagini che seguiva Granata, ma anche sospetti, congetture e si estraggono tessere, come in un grande mosaico, dove la logica compone un puzzle dai grandi contrasti. Ed allora aspettando ecco che facebook ci regala un lungo post scritto da Tiziano Granata. E’ del 2014. Uno spaccato umanissimo e sociale di Tiziano, prima uomo e poi divisa o forse al contrario, ma poco importa perchè alla fine c’entra il “cuore” ed il senso dello Stato.
Ed intanto si aspetta che le parole diventino fatti.
Che il commissariato di PS di Sant’Agata, dopo la consegna dei locali, venga intitolato come è sempre stato detto a Rino e Tiziano, che hanno dato tutto, la loro professionalità lavorativa, il loro spirito di giustizia e di verità, la loro umiltà ed umanità, fino alla fine, onorando la Divisa.
Che si realizzano quelle “memorie” a lui dedicate nel comune di Piraino, e “sognate” a chi gli era amico.
Mentre il prossimo 18 giugno, alle ore 8,30, presso l’Aula Boris Giuliano del Polo didattico interfacoltà dell’Università di Messina (in via Pietro Castelli) si avvierà – con l’inaugurazione alla presenza di tanti ospiti di eccellenza, tra cui lo stesso Questore e poi il dottor Daniele Manganaro con una delegazione del Commissariato di Sant’Agata Militello, il dottor Giuseppe Antoci e la dottoressa Magda Scalisi – la lunga full immersion non stop nell’affascinante mondo della Geologia Forense con la Summer School “Tiziano Granata” dedicata ai Reati Ambientali.
Quel post – tornando al nostro articolo – Tiziano Granata lo scrisse nel gruppo di un Sostituto Commissario della Polizia di Stato – Elisabetta Crocicchia Branchesi – che su FB era nota con l’alter ego Coordinamentodonne SilpcgilLazio creato e riservato a tutti quegli agenti che volevano dissociarsi anche personalmente dagli applausi del SAP a sostegno dei responsabili della morte di Federico Aldrovandi.
Un episodio da stigmatizzare e che avvenne durante il Congresso nazionale del Sap, il sindacato autonomo di polizia, per tre dei quattro agenti condannati in via definitiva per la morte del 18enne Federico Aldrovandi avvenuta durante un controllo il 25 settembre del 2005 a Ferrara: Paolo Forlani, Luca Pollastri e Enzo Pontani.
Per la promotrice dell’iniziativa “social”, oltre che di denuncia, era anche un modo per “contarsi” dopo quell’episodio che toccò la coscienza di tutti, mentre quegli applausi suonavo – e suonano ancora – tristi e distanti dal sentire comune di un’intera nazione.
E Tiziano Granata commentò così.
da leggere
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