L’analisi azzeccata, come non mai, di Carmelo Castrovinci.
Non è più il momento delle dichiarazioni, delle smentite e delle controdeduzioni.
Brolo, come tutti i paesi, si fa trascinare da un agone politico di contrapposizione, spesso sterile, che va oltre il periodo elettorale.
Oggi alla luce della grave situazione sociale e della pesantissima crisi economica, ritengo che bisogna abbandonare la casacca politica, abbassare i toni e riunire attorno ad un tavolo tutti quelli che hanno a cuore il futuro dei Brolesi. Politici, imprenditori, commercianti, artigiani, professionisti, agricoltori e cittadini che vogliono mettersi in gioco. C’è la necessità di puntare su una riprogrammazione immediata delle attività da un lato, ed ad un ripensamento del futuro di Brolo dall’altro.
Non si può pensare ad una economia quasi autarchica come quella dei tre mesi di quarantena, sarebbe cannibalismo economico che porterebbe alla scomparsa dell’humus economico di Brolo e di ogni paese. Il governo deve riaprire le frontiere e favorire, in sicurezza, gli spostamenti. Da parte nostra dobbiamo essere meno fatalisti e più pragmatici con la nostra salute.
Quindi Brolo ha bisogno di aprire una piazza del libero scambio di idee, che però abbia una sintesi finale ed una attuazione pratica secondo un preciso cronogramma.
Non è più il momento delle dichiarazioni, delle smentite e delle controdeduzioni.
La politica deve elevarsi e diventare vero volano di ricrescita, perché questa è la sua mission e questa è la delega che riceve dalle urne. Tutti hanno, abbiamo idee e suggerimenti, ma la classe dirigente è spesso impermeabile ai contributi esterni perchè non riesce ad abbandorare il fine elettorale del proprio agire.
Il cambiamento non ha origine e non ha fine, solo chi lo anticipa e vede la luce prima degli altri avrà un futuro, gli altri si fermeranno lungo il tragitto sfiancati nella rincorsa.