PUNTI DI VISTA – Il caso Tortora visto da Tommaso Calderone, proiettandolo nell’oggi…
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PUNTI DI VISTA – Il caso Tortora visto da Tommaso Calderone, proiettandolo nell’oggi…

“La sua vicenda fu un crimine per il quale nessuno ha mai pagato”, e l’avvocato\onorevole aggiunge anche: “Mi piace ricordarlo nel giorno in cui leggo un “contratto di governo” che , in materia di giustizia , tende a cancellare lo Stato di diritto, bruciando biblioteche”.

Enzo Tortora rappresenta il caso emblematico,ma purtroppo è  uno tra i tanti. Il caso in cui è morta la giustizia italiana e tutto quello che gli gira intorno. Dentro il carcere, nei processi, sull’uso e dentro i media. Il calendario della cronaca ci rammenta che era il 18 maggio 1988, a 59 anni, il giornalista e conduttore televisivo, moriva, per un tumore ai polmoni. “Perché – disse, oggi sarebbe stato in procinto di compiere novant’anni.  – mi hanno fatto esplodere una bomba atomica dentro”.

Tortora  ed il suo caso, difeso tra i tanti da Marco Pannella, che proprio ieri ha fatto due anni che se ne è andato,  nasce molto prima dell’arresto di questo presentatore che tra le sue pecche forse aveva solo il suo modo di fare affettato, educato e perbenista (ovviamente lo scriviamo in manira ironica) interseca le faide che si susseguono a fine anni Settanta, il brigatismo rosso, il rapimento dell’assessore Cirillo, la lottizzazione Rai, l’uso strumentale dei pentiti. – come scrive Il fatto quotidiano – e ancora, la tentazione di alcune aree dello Stato a coltivare trattative inconfessabili, la lotta alla Nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo, gli eterni umori giustizialisti del popolo italiano. 

Non rammentiamo nè la sua vicenda, nè il processo, nè i toni trionfalistici detti da politici e amici degli amici che seguirono i toni della sua condanna, ma citiamo quanto scritto su facebook dall’onorevole\avvocato Tommaso Calderone che lega il suo caso alla realtà politica di questi giorni.

Il 18 maggio 1988 moriva Enzo Tortora.

La sua vicenda non fu un errore giudiziario.

La sua vicenda fu un crimine per il quale nessuno ha mai pagato.

I giudici che , ingiustamente , lo condannarono non furono radiati. Furono promossi.

Tortora ebbe a dire: ” solo i bambini , i pazzi e i magistrati non pagano per i loro crimini”. Come dargli torto.

Mi piace ricordarlo nel giorno in cui leggo un “contratto di governo” che , in materia di giustizia , tende a cancellare lo Stato di diritto, bruciando biblioteche.

E comunque di quella vicenda giudiziaria due cose colpirono e insospettirono i più attenti in maniera immediata:

Il fatto che il cosiddetto blitz, che aveva portato in galera lui e altri ottocento e passa imputati, fosse avvenuto una settimana prima delle votazioni politiche; e che gli agenti, pur di far riprendere Tortora dalle telecamere, con tanto di manette e di scorta, lo avessero tenuto in questura sei o sette ore, in attesa della luminosità adatta alla massima resa delle immagini da mandare in onda.

Tutto il resto è Italia!

20 Maggio 2018

Autore:

redazione


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