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COMUNI |
Pop. Media |
Nati |
Morti |
Tasso Natalità|
Tasso Mortalità|
Tasso vecchiaia |
Milazzo |
32633 |
265 |
281 |
8.12 |
8.61 |
154.1 |
Condrò |
491 |
2 |
6 |
4.07 |
12.22 |
280.4 |
Gualtieri Sic. |
1902 |
16 |
36 |
8.41 |
18.93 |
216.7 |
Monforte SG |
2995 |
24 |
48 |
8.01 |
16.02 |
197.9 |
Pace d. Mela |
6207 |
57 |
61 |
9.18 |
9.83 |
128.4 |
Roccavaldina |
1194 |
10 |
18 |
8.38 |
15.08 |
163.2 |
S. Filippo d. M. |
7175 |
72 |
66 |
10.03 |
9.20 |
116.3 |
S. Lucia d.M. |
4766 |
51 |
50 |
10.70 |
10.49 |
176.6 |
S. Pier Niceto |
3004 |
36 |
50 |
11.98 |
16.64 |
210.2 |
Spadafora |
5247 |
37 |
62 |
7.05 |
11.82 |
174.7 |
Torregrotta |
7138 |
78 |
65 |
10.93 |
9.11 |
115.7 |
Valdina |
1265 |
25 |
11 |
19.76 |
8.69 |
158.6 |
Venetico |
3796 |
30 |
34 |
7.90 |
8.96 |
132.3 |
TOTALE |
77817 |
703 |
788 |
9.03 |
10.13 |
151.7 |
Questo ci basta: era da un pezzo che si sapeva della crisi delle nascite. Se si pensa che nell’intero distretto sono nati solo 703 bambini, meno di due al giorno, dovremmo giustificare chi ha fatto chiudere il reparto ostetrico del nostro ospedale… Ecco, questo è un modo di leggere i dati numerici, e concludere in maniera affrettata.
Ad analoghe conclusioni si giunge purtroppo quando si leggono gli altri dati, relativi al tasso di mortalità. Quello medio, relativo ai comuni del Distretto, è pari a 10.13, sempre per mille, con Milazzo al primo posto. Nessun allarme! Ciò significa che a Milazzo ne muoiono di meno, che bello! Possiamo esultare! Nonostante i 281 morti del 2008, in percentuale facciamo registrare il valore più basso del Distretto. Pensate: precediamo Valdina, Torregrotta, persino San Filippo del Mela e Pace del Mela, paesi industrializzati, dove si lamentano per l’alto tasso di inquinamento che, a dire degli abitanti, miete ogni anno tante vittime! Tutte chiacchiere, per chi i dati li interpreta a modo suo. Cosa dovrebbero dire allora a Roccavaldina (tasso 15.1), a Monforte S.G.(oltre il 16 per mille), o a San Pier Niceto (16.6) o Gualtieri S.(addirittura 18.9)?
E’ proprio vero, non siamo mai contenti! Da anni sputiamo veleno contro l’industria, e ora ci accorgiamo che, in fin dei conti, 788 morti non sono poi una grossa cifra. Poco più di due morti al giorno, insignificante! Ecco a questo punto intervenire il solito esperto di dati statistici (che poi non capisce un cavolo, per essere puliti), poco preparato o in mala fede, che mette in ordine la tabella, abbozza una sua analisi, la presenta ai sapientoni responsabili del servizio sanitario, che dovranno convalidare le sue argomentazioni. Questi indicono una conferenza, un dibattito, un convegno, per fare parlare i loro accoliti, invitare la classe politica, fare sfoggio di scienza e di cultura, e, in quelle sedi, senza validi contraddittori, smentire gli ambientalisti, zittire i cittadini, rimproverare la popolazione che non ha ancora chiesto scusa alle industrie per le accuse gratuite. In fin dei conti, come abbiamo detto prima, 281 morti a Milazzo sono, in proporzione, meno dei 36 di Gualtieri, dei 6 di Condrò, dei 50 di San Pier Niceto, dei 48 di Monforte San Giorgio. Lì sì che la popolazione è a rischio, più di Milazzo. Peccato che al nostro improvvisato avvocato difensore sia sfuggito un piccolo particolare: l’indice di vecchiaia, ossia il rapporto tra la popolazione di 65 anni e più e quella fino a 14 anni, per cento. Tale valore a Condrò è pari a 280, a Gualtieri 217, a San Pier Niceto 210, a Monforte San Giorgio 198. Milazzo ha un valore di 154, ossia ci sono 154 anziani ogni 100 giovani. Anche per gli altri comuni, il rapporto è riferito a 100 giovani. Peccato ancora che il difensore (non d’ufficio) non abbia verificato che a Milazzo quasi il 40% dei deceduti ha un’etàinferiore a quella media alla morte, ossia 78 anni per i maschi e 83 per le femmine. Se nei comuni con un tasso di invecchiamento maggiore la mortalitàè tipica delle fasce anziane (è un fatto fisiologico, essendoci una popolazione più vecchia!), a Milazzo e negli altri comuni industrializzati i decessi si verificano a 20, 25, 30, 33, 35, 38, 40, 43, e poi ancora 48, 50, 52, 53, 55 anni, e così via, senza distinzione di sesso. Un terzo di costoro (l’avvocato difensore non lo sa, ma i sapientoni, quelli che gestiscono la sanitàe la nostra salute, sì) muore per tumore. Dove? Al colon, al polmone, al seno, al cervello, e così via. Tranquilli, vi forniremo i dati, non certo per curiosità, ma per cercare il responsabile. Noi non sappiamo chi sia, ma è anche vero che in una zona industriale ci sono troppe coincidenze, non vi pare? Per il momento fermiamoci qui. Non vi vorremmo turbare! Se volete, continueremo ancora. Ma solo se lo volete…
E’ VERO CHE L’ INQUINAMENTO STA PROCURANDO DANNI
ANCHE ALLA FAUNA ITTICA?
Ne parlavano in spiaggia alcuni bagnanti. Ci hanno invitato a scrivere sull’argomento per saperne di più. Ormai le richieste di scrivere di tutto non si contano più. Noi cercheremo di fare del nostro meglio. Ma la domanda specifica merita riflessione e approfondimento. E’ vero che l’inquinamento sta procurando danni ai pesci? Dire di sì, senza avere prove, significa creare allarmismi: e noi abbiamo bisogno di essere supportati dai dati. Forti del fatto che le persone ci stimano e ci leggono, non possiamo approfittare della loro credulitàe della buona fede. Abbiamo rivolto la domanda in questa pagina, in cui si parla anche del Tono, perché pensiamo che proprio i pescatori possano rispondere con maggiori dettagli. Giàsotto l’ombrellone uno stimato professionista ha confermato quello che molti temevano: ma forse non basta, anche se quello che ha raccontato è allarmante. Gli scarichi industriali incontrollati (le tonnellate di mercurio nel mare antistante Priolo ne sono una prova) provocano malattie ai pesci. Ne resta vittima la catena alimentare. Ed ha aggiunto: “Molti pesci – non occorre fare le radiografie per accorgersene – presentano una deformazione alla loro colonna vertebrale: la loro struttura ossea ha un andamento sinusoidale. E’ il segnale di una malattia irreversibile, un tumore. Non ho mai consigliato di cucinare né tanto meno di mangiare pesci che presentano quelle deformazioni…â€Â.
Attendiamo risposte, per la tutela dei consumatori. E questa volta non parliamo di risparmio, ma della nostra salute!
Tratto da http: terminal.altervista.org