In un momento di crisi delle istituzioni, della politica, dei finanziamenti pubblici alle manifestazioni d’interesse sul territorio, quelle davvero in grado di veicolare immagine e interesse, di miopi politiche sulla diffusione della cultura, si mobilitano imprenditori e enti locali per non far morire una delle manifestazioni di pregio promosse dalla e nella Regione Siciliana, la Rassegna Organistica Nebroidea “Annibale Lo Bianco” che con il suo cartellone di dicembre giungerà alla terza edizione, sotto la supervisione e la collaborazione della Diocesi di Patti e della Soprintendenza per i Beni Culturali di Messina.
Se volessimo delineare in poche battute lo stato della cultura in Italia in questi ultimi anni, potremmo farlo citando la dicotomia tra la convinzione (peraltro autorevolmente suffragata anche in sede europea) di chi vede nella cultura uno strumento importante per il rilancio civile ed economico del Paese, e la sostanziale disattenzione della classe politica nei confronti del settore.
E se la citata scuola di pensiero ha dato luogo a riflessioni e dibattiti che hanno coinvolto studiosi, analisti, operatori, l’assenza di interventi volti a definire politiche per la cultura pur necessarie e improcrastinabili, ha causato un ulteriore reale impoverimento, non solo materiale.
“In questo contesto – afferma Ylenia Olivo, ideatrice della rassegna – chi progetta e produce cultura si trova nella necessità di costruire forme moderne di partenariato pubblico-privato, il cui fondamento è l’agire in una prospettiva di multidisciplinarietà in cui quadri normativi, saperi e capacità si intrecciano con processi amministrativi, economici, sociali, di pianificazione territoriale e di marketing”.
In quest’ottica, l’Associazione di Promozione Sociale Sikanie di Sinagra, al fine di realizzare la III Edizione della Rassegna Organistica Nebroidea “Annibale Lo Bianco” – Dicembre 2013, per non farla morire, con la forza di crede in un progetto progettuale, e comunque molto distante dal detto siciliano “o bere o affogare”, ha avviato una serie di contatti, incontri e confronti tesi a promuove e creare una rete di interessi, di persone e di piccole imprese che, incontrandosi, potrebbero favorire la creazione di nuovi modelli tesi alla valorizzazione ed alla gestione del patrimonio nebroideo, capaci di produrre valore aggiunto.
“Prima ancora che nuovi prodotti, la Cultura genera innovazione sociale, un modo sempre originale di guardare il mondo che cambia per continuare ad esserne protagonisti – dice sempre Ylenia Olivo – C’è poi, nella esperienza già consolidata della Rassegna Organistica Nebroidea, una dimensione orgogliosamente e chiaramente territoriale e vocazionale, con l’individuazione dell’elemento autoctono (la presenza degli straordinari organi a canne settecenteschi del maestro Lo Bianco) quale proiezione di valore dell’evento stesso e la sua capacità di generare una risposta emotiva, senso di appartenenza, e quindi un dialogo con il pubblico (e non solo)”.
Ma la politica quasi sempre è assente o millanta la mancanza di fondi dove spesso esistono.
I tagli ai finanziamenti ed ai patrocini onerosi sono improvvisi, inaspettati, insensati.
Lontani da logiche strutturate, legate a equilibri di lobbie e logge che diventano anche, in “notte di lunghi coltelli” occasioni per vendette o pareggiare i conti.
Così la Rassegna si vede “ le canne tagliate”… ‘è proprio il caso di dirlo.
Ma c’è chi non si arrende perché ancora ci crede.
“Tutti noi – dice Angela Fogliani presidente della Sikanie – siamo chiamati a fare delle scelte, a prendere una decisone, a “fare” se vogliamo, a smettere di “delegare” ad altri ciò che riteniamo giusto fare .
Quindi abbiamo pensato, attraverso delle libere sottoscrizioni, a diventare generatori di buone prassi culturali e sociali, consapevoli che, oggi più che mai, in un momento di crisi così forte, solo una cittadinanza attenta e attiva, pienamente consapevole di sé, possa attivare livelli e forme possibili di cooperazione, parola guida nello sviluppo territoriale”.
Quindi scatta, anzi si è già avviata, la sottoscrizione per un comune interesse.
Coinvolte amministrazioni pubbliche e imprenditori e singoli portatori sani di cultura.
“Andremo avanti – aggiunge la Olivo – Punteremo ad una manifesto per la Rassegna, la cui direzione artistica è affidata anche in questa edizione al maestro Calogero Giallanza, sottoscritto da uomini di cultura , liberi pensatori, studenti, Siciliani e non, che rivendicano e difendono gli spazi della cultura nell’isola, non solo quello della Rassegna che rappresento, e ad avere, inoltre, liberi patrocini di enti ed altre realtà, per dimostrare che esiste un mondo creativo, culturalmente di spessore, che vuole operare fuori delle logiche dei finanziamenti ad ogni costo e dei recinti di quella cultura che per forza deve diventare passerella e manifestazione leggera…
Vogliamo continuare a fare.. e da qui iniziamo”.
msm
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