Mentre al palatenda brolese questa sera sarà di scena la Fashion Dance e nel pomeriggio ci sarà spazio alla solidarietà con la partita del cuore tra gli artisti dell’Arkè e gli amministratori comunali, la serata riserva un delizioso incontro enogastronomico nella frazione di Lacco.
Sullo spartiacque tra i comuni di Piraino e Brolo, questa contrada racchiude l’essenza di una vitalità genuina e popolare fatta anche di incontri che spesso finiscono “dentro il cibo”.
Una frazione che negli anni sessanta era anche meta di tanti per, i settembre a Lacco, le case affittate che si affacciavano sulla piazza, le sedie di fronte agli usci, le risate sommesse per non disturbare chi, fino a tardi, restava in chiesa a recitar preghiere.
Poi Lacco divenne punto d’incontro per le serata tra amici, le sue bettole, quella “da ‘Puntidda” diventavano trattorie, la carne infornata la domenica da Emilio, i tarocchi letti da Maria tra mozzarelle e “castrato”.
Il borgo collinare negli anni cambiò faccia, qualche piano in più alle case, i box per aspettare il passaggio degli autobus con design che non c’entrava nulla con la piazza, ma anche un campo di calcetto per i ragazzi del luogo, una vecchia scuola che divenne centro sociale, con la “festa” di settembre che rimaneva e rimane un punto di riferimento per tanti, anche nel mondo del buongusto con le olive scacciate che si preparavano per trazione in tutte le famiglie
La festa di settembre ricordata per la “luminaria” per onorare lan Madonnna Addolorata, protettrice del borgo. Un rito che risale a tempi molto remoti, dal momento che, sin dall’epoca in cui esisteva l’abbazia dei Basiliani al posto dell’attuale chiesa, già si svolgeva in onore della Madonna di “Lacus” ricordando di un incendio che aveva terrorizzato gli abitanti della frazione, che si erano rifugiati, devoti, all’interno del luogo di culto.
Così sino alla fine degli anni sessanta erano una consuetudine che lungo il torrente Jannello rotolassero le grandi ruote infuocate venivano fatte girare vorticosamente anche dai più piccoli, mentre altre venivano giù lungo la trazzera pedonale che si inerpicava ai bordi del colle, toccando altre piccole frazioni prima di giungere nella piazzetta del Lacco, che durante l’ultima guerra mondiale fu rifugio di tante famiglie sfollate dal paese.
Lacco per certi versi è così, rimasta con un tempo, almeno nell’anima di chi la vive anche se i problemi non mancano, alcuni derivanti dall’assurda realtà amministrativa, con case divise tra due comuni, i servizi a metà ed altri che non esistono e non sono puntuali come i bus che assicurano il servizio di collegamento con “la banca all’incrocio di via Trento”.. con gli orari sempre uguali da quarant’anni, come ai tempi di “donn’Anciula d’America”.
Ma lo spirito qui è gaio, solare, e così nascondo gli appuntamenti gastronomici legati al ballo popolare alle stagioni, ma anche per ricordare chi non c’è più e che “partendo” ha impoverito tutti.
Ogni occasione e buona e diventa Festa, e questa sera di scena, in un’organizzazione rodata ed affiatata, vanno nel piatto “i gusti mediterranei”.
Un evento organizzato dall’associazione nata per ricordare Carmelo Rifici e patrocinato dalle amministrazioni di Piraino e Brolo che associerà il piacere del gusto all’animazione ed alla musica.
Questo a partire dalle ore 21,00.
Domani a Brolo, da ricordare “Corso in Festa” e domenica 19 agosto, la festa nel quartiere Sottogrotte.
Per fare le olive schiacciate la ricetta di Peppina
Questo è uno dei procedimenti che si posson usare, me l’han consigliato persone che da anni le trattano, e non mi par che siano venute male.
Essendo la prima volta ne ho fatto 1 kg e mezzo, bisogna comunque comprarne un 200 300 gr in più perche poi ci son quelle rovinate che si devono togliere,
Dopo la cernita vanno schiacciate con un batticarne,facendo attenzione a non rompere il nocciolo.
Poi si mettono a bagno in una capiente pentola con acqua semplice,aiutandosi con un piatto di adeguate dimensioni, per tenerle completamente immerse.
Dopo 24 ore si scolano e si cambia l’acqua.
Questa operazione si ripete per tre volte.
Poi per facilitare l’azione della salamoia e velocizzare l’ammorbidimento della polpa, alla terza scolatura, si mettono in pentola per 2-3 minuti immergendole in acqua già in ebollizione.
Si scolano, si lasciano raffreddare e poi si prepara una salamoia con (per questa quantità) 3 litri d’acqua e 200 gr di sale per litro.
Ogni immersione in salamoia dura 24 ore poi si scolano e si rinnova la salamoia stessa.
Ad ogni immersione vedrete le olive inscurirsi,e diciamo così maturare.
Dopo la quarta salamoia avranno perso l’amaro,quasi completamente,ma saranno ultra salate quindi si lasciano una nottata a bagno in acqua dolce, poi si assaggia e si vede se c’è bisogno di un’ulteriore permanenza a scaricare il sale.
Infine si scolano e si lasciano nel colapasta a perder tutta l’acqua.
Il giorno prima si prepara un fondo d’olio aromatizzato a piacere, io ho usato 3 spicchi d’aglio, rametti di origano secco e peperoncino secco sbriciolato
Poi si compone il barattolo, introducendo le olive ben pressate, e preventivamente asciugate in un canovaccio, e per dar colore e sapore ho fatto anche un giro di pomodori secchi.
Poi si completa con le olive e olio a coprirle totalmente. Adesso a me piace un sentore d’aceto quindi all’olio ho aggiunto aceto di vino rosso.
Ho completato così il barattolo.
Ora staranno a insaporir 2-3 giorni,ma il profumo è molto buono.
Vale la pena, unica scocciatura è che ci vuole più di una settimana per prepararle.