[…] …. uno spunto di riflessione su quelli che sono i commenti anonimi che in ogni occasione, ma sempre più numerosi con l’avvicinarsi delle competizioni elettorali, vengono pubblicati sul web.
Che senso ha pubblicare un commento senza che sia data la possibilità, al lettore, di conoscerne l’autore?
Quale contributo può venirne da chi, approfittando appunto dall’anonimato, si può permettere di scrivere, qualsiasi cosa, insultare o elogiare chicchessia, senza poter essere personalmente individuato?
Randi Zuckerberg, sorella del fondatore di Facebook, spiega:
“Penso che l’anonimato su Internet debba scomparire. La gente si comporta molto meglio quando il suo vero nome è visibile. Credo che gli utenti che si nascondono dietro uno pseudonimo abbiano la sensazione di poter dire quello che vogliono, come se fossero chiusi in una stanza da soli”.
I commenti, ad articoli pubblicati, che spesso si leggono appaiono come pesanti sentenze, a volte volgari, a volte offensivi, sparati, spesso per denigrare qualche volta per indirizzare, da chi, ergendosi ad improbabile “giudice” di moralità, ritiene magari che questa sia libertà di espressione; ma non è sicuramente cosi!
Io credo che chi ha veramente a cuore il diritto inconfutabilmente più prezioso dell’uomo, la libertà, anche quella di opinione, deve prendere atto che chi si nasconde dietro l’anonimato in realtà intacca questo diritto. Troppo facile nascondersi sempre dietro l’anonimato.
Libertà di espressione non è libertà di insulto.
Si deve essere liberi di esporre le proprie idee e i propri pensieri; criticare anche e soprattutto, perché no, ma le menzogne, l’offesa, la calunnia, non sono certo espressione della libertà di opinione; appaiono piuttosto uno sfogo di vili istinti repressi.
Per onestà intellettuale occorre riconoscere che tanti sono i commenti postati con il puro desiderio di dare un fattivo contributo all’argomento in discussione, condivisibili o meno che siano i concetti espressi; ciò rafforza la mia personale convinzione che sarebbe indispensabile firmare i propri pensieri.
Chi ritiene di dare il proprio personale contributo al dialogo, con un commento, dovrebbe sentire il bisogno di esprimerlo senza aver timore di “mettere la propria faccia”! Si eviterebbe così, a volte, di fare la parte del cialtrone che propala ciarpame??
Queste le brevi considerazioni che desidero porre alla base della richiesta che rivolgo a te, ai direttori degli altri giornali on-line e a tutti i lettori, e cioè:
Ritenete che sia opportuno pubblicare i commenti espressi in forma anonima, anche in considerazione del fatto che, con l’avvicinarsi della competizione elettorale, tali forme di espressione possano essere nefaste, se spudoratamente ed ingiustificatamente partigiane, per lo svolgimento di un sereno e quanto più limpido confronto culturale e politico?
Io credo che non sia opportuno!
Salvatore Mastrolembo V.
Caro Mastrolembo,
la risposta è immediata e d’obbligo… noi come scelta redazionale (ma non solo nella vita ci abbiamo sempre messo la faccia per “scelta” umana e politica) non pubblichiamo mai “anonimi”… possiamo mantenere qualche pseudonimo, ma già alla redazione noto.
Questo non per limitare la libertà d’espressione nè per controllo ma perchè “essere alla pari” è un elemento base di una dialettica democratica.
Sarebbe bello che ognuno provasse ad aver il coraggio di esprimere liberamente le proprie opinioni, c’è che è morto perchè questo avvenisse, per poter dire quello che pensava lottando per quel che credeva, e non solo per se stesso, ….ma questa è un’altra storia.
Grazie dell’intervento che ci ha proposto…
ed anche grazie per i complimenti che ha fatto a questa redazione… fanno sempre piacere
M.S.M.