– di Saverio Albanese –
Sanremo (Imperia)– Con una strameritata “Standing Ovation” il passionale e competente pubblico sanremese ha omaggiato Super Pippo Baudo, il paroliere italiano, all’anagrafe Giuseppe Raimondo Vittorio Baudo, nato a Militello in Val di Catania il sette giugno del 1936, ha presentato per 13 volte (record assoluto).
Nel corso della sua vita, però, il Super Pippo nazionale è stato anche il volto di diversi programmi in Rai e a Mediaset. Il suo cuore però appartiene a Sanremo.
Il signore dei Festival scrive una lettera a questo luogo, che rappresenta una sintesi perfetta della sua immensa carriera artistica. Ripercorre i suoi ricordi (13 i suoi Sanremo da conduttore) da quando vide per la prima volta, in televisione, Domenico Modugno diventare grande nel ’58 e poi, dieci anni dopo, condurre il suo primo Festival, proprio nell’anno in cui vinse Endrigo, omaggiato stasera. In quell’edizione ebbe l’onore di ospitare Louis Armstrong, quell’anno in gara, che lui fu costretto a “cacciare” dal palco perché il musicista avrebbe voluto fare un concerto intero. Erano anni incredibili, in cui presentò e scoprì alcuni dei pipù grandi talenti della musica italiana moderna, da Laura Pausini a Giorgia, passando per Ramazzotti. Poi i grandi ospiti avuti sul palco, con Fiorello, Benigni, il Trio Lopez-Solenghi-Marchesini.
Caro Sanremo, sei stato veramente buono con me, perché sono stato accanto a tanti personaggi che mai avrei pensato di ospitare su questo palcoscenico Madonna, Sharon Stone, Withney Houston (noto il suo bis al Palafiori di “All at once”), Bruce Springsteen, sono tantissimi i nomi stranieri che Baudo ha accolto su questo palco e il suo saluto finale, commosso, non può che essere un enorme ringraziamento a questo evento: “Adesso devo andare, ma voglio dire che parte della mia vita artistica la devo a te, a tutte le persone che stanno dietro a questo grande evento. Grazie”. C’è anche Michelle Hunziker, che guarda caso “ha debuttato a Sanremo con me” e, Manco a dirlo, Baudo non poteva non concedersi quella che è forse la sua ultima presentazione a Sanremo. E, forse non casualmente, al Pippo nazionale viene concesso di introdurre sul palco un gruppo a lui particolarmente caro, gli Elio e Le Storie Tese, diretti da Beppe Vessicchio.