SCENARI SUL LONGANO – E se la gente disertasse …
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SCENARI SUL LONGANO – E se la gente disertasse …

Ipotesi tra politica e dissenso.

Il passaparola conduce verso una vittoria facile del centrodestra.
Questo mentre Mamì e Sottile arrancano per toni e modi, per personalità e programmi.
La troppa astrattezza non convince gli elettori e molti pensano di non andare a votare.
Forse la diserzione delle urne è un segno dei tempi.
Il covid-19 mette paura ed il distanziamento in una competizione elettorale comunale non appare facile da assicurare.
Intanto gli incontri nella città del Longano vengono organizzati quotidianamente a circa 7 giorni dalla convocazione del voto.
Nessuno dei candidati a sindaco fin’adesso ha brillato e forse più di un assessore è apparso preparato e competente, ma il poco slancio non diffonde entusiasmo: Barcellona Pozzo di Gotto, dopo aver avuto una Amministrazione “sfortunata”, non appare pronta a ricucire gli strappi e le liti tra i troppi candidati al consiglio comunale.
Per di più rileva un clima post-traumatico dopo la ultima alluvione dell’agosto scorso.
Di fronte a questo quadro tra i più si diffonde la mestizia, anche perché non emerge nulla di buono e di concreto. Allo stato attuale, alcuna personalità candidata a sindaco risulta capace di lasciare traccia mediante linee guida chiare e forti che, per il mondo locale, devono passare più che mai oggi dal connubio tra “for profit” e “non profit”.
Fino adesso nessuno ha parlato a carte scoperte ed in maniera concreta cercando di puntare con gli altri attori sociali, presenti sul territorio, ad uno sviluppo economico e sociale attraverso l’individuazione di percorsi di crescita realistica e sostenibile.
Insomma non si riesce a percepire un itinerario che sia capace di interpretare, a fianco del tradizionale ruolo di produzione dei servizi indispensabili, anche un nuovo modo più visionario di combinare risorse materiali ed immateriali, sì da mettere in moto una regia strategica per nuovi processi sia decisionali che di crescita. Da quello che si vede la politica con gli interlocutori che si propongono non appare possedere idee chiare per una pianificazione orientata a integrare azioni socio economiche più che utilizzare gli strumenti vecchi, utili solo a coltivare clientele per un costo esagerato della cosa pubblica. Nella discussione di piazza tra i candidati non si individuano priorità, né si indicano le fonti di finanziamento, se non provando ad annunciare, in maniera sterile e poco persuasiva, eventuali, possibili finanziamenti regionali o chissà da quali altre fonti.
Così si afferma un enorme bisogno di ricerca sul campo per capire le esistenti invisibilità (il sommerso), così da predisporre una gerarchia di obiettivi (lavorativi, occupazionali, di processi da avviare) per stabilire strategie di costruzione di politiche di sviluppo, per avviare una pianificazione che connetta i territori e rafforzi le sinergie tra gli attori sociali, imprenditoriali e culturali.

Da soli non si va da nessuna parte.

Solo così con l’ascolto e la pianificazione sarà possibile implementare le connessioni tra pubblico e privato per declinare al meglio le tematiche decisive che siano in grado di dare identità ad una crescita che da prodotto vago e occasionale, sia capace di divenire momento di analisi e di intesa tra tutti gli attori dall’urbanistica sino ai trasporti ed alla mobilità ed all’ambiente, dall’agricoltura all’agroalimentare, dalla sanità e dalle politiche sociali, dalla formazione sino alla cultura, al turismo e lo sport.
Ebbene solo infrastrutturando il territorio e concependo idee nuove ed aggiornate sarà possibile seminare credibilità ed attirare investitori privati. Di tutto questo devono tenere conto i candidati per ovviare al nulla di fatto, alle parole al vento ed alle prospettive piene di ombre. In questo si dovrà distinguere la campagna elettorale negli ultimi sette giorni per avvicinare i cittadini al voto ed a rassegnare e coltivare speranza, perché se si dovesse imporre la presa in giro, fatta di promesse e millanterie, si sospinge i cittadini alla diserzione delle urne e da qui si giunge prevedibilmente al ballottaggio.
E così non raggiungendo il quorum in prima battuta il secondo turno è assicurato, a tutto danno del Calabrò.
MSM
27 Settembre 2020

Autore:

redazione


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