SERIE D – Il Due Torri stratega, ma potrebbe non rappresentare più Piraino

Il Due Torri, con la quarta rinuncia, la gara contro il Gela, è di fatto escluso dal campionato. Un ammainare la bandiera che prevede quale passaggio successivo e obbligato la radiazione ma…

 

 

Non si esclude che prenda piede quello che potrebbe essere l’asso nella manica del presidente  Di Bartolo … salvare il blasone, che andrebbe compromesso con la radiazione.

Infatti, ma le voci sono da confermare come anche questa possibilità tecnica,  con la rinuncia al campionato prima dell’eventuale ufficializzazione della radiazione stessa il Due Torri posso mantenere il blasone,  continuerebbe quindi ad esistere l’anno prossimo, giocando in Eccellenza.

Ma con un nome diverso e con una sede diversa.

Virtualmente il club biancorosso non rappresenterà più Piraino. Insomma non sarebbe più il Due Torri. E sono in tanti a Piraino e dintorni a non veder possibilità concrete in questa “svolta.

Il comunicato ufficiale la Lnd (Lega nazionale Dilettanti) infatti parla chiaro dell’esclusione dal campionato di serie D 2016/2017: “Preso atto della formale rinuncia da parte della Società Due Torri alla disputa della gara Città di Gela-Due Torri, si dispone l’annullamento della stessa con trasmissione degli atti per il seguito di competenza al Giudice Sportivo.

In accordo con quanto previsto dall’art.53 comma 4 delle NOIF, la classifica del girone I non subirà alcuna variazione e a tutte le squadre che avrebbero dovuto affrontare il club verrà assegnata la vittoria per 3-0”.

Staremo a vedere, anche se pur senza segni eclatanti, non si placano a Piraino le polemiche dopo la sortita dei “senatori” che in una lettera aperta avevano rappresentato la loro verità sui rapporti avuti con la società, tra stipendi mancati, ospitalità e rapporti personali.

Una presa di posizione fortemente contesta sopratutto dagli ex dirigenti  del Due Torri che utilizzando frasi come “sputare nel piatto dove si è mangiato” per bollare quella nota, evidenziando altre realtà tese a cancellare quelle che definiscono “leggende metropolitane” accreditate in quella lettera aperta.