Elezioni e fermenti di una nuova “primavera politica” sinagrese.
Nessuno la pronuncia, nè a parole nè dice chiaramente che la vuole o che c’è, questa terza lista sinagrese, ma nei fatti aleggia, si compone e si scompone a momenti, e la piazza ne avverte i movimenti, ne sonda la forza, nè valuta gli effetti.
Così il clima in vista delle prossime amministrative ovviamente è confuso.
Nota positiva, sopra tutti e tutto, è quella che i Giovani a Sinagra diventano, ed è il ruolo giusto – alla pari dei “quarantenni” – i nuovi protagonisti della politica locale, hanno voglia di fare e di dire, di agire e di muoversi e potrebbero essere le elezioni delle “loro scelte”.
Ma facciamo un passo indietro.
Nino Musca, ingegnere, professore, trasversalmente in grado di accumulare consensi e voti, simpatico e benvoluto da tutti, sulle ali di un documento sottoscritto da giovani locali, si propone, e non disegna di correre verso la poltrona più ambita della città.
Raccoglie appoggi, anche fuori dai classici tenutari della politica locale, e da buon enfante prodige, è simpatico e affidabile.
Ha da compiere una missione, impossibile per tanti, alla sua portata per altri, quella di coagulare i tanti rivoli del dissenso all’aministrazione uscente, evitare fratture, dare un segno di pacificazione sociale e politica,quella che manca da tempo al paese, proponendosi come il sindaco,del dopo, di tutti.
Ma sopratutto quella – parlando di missione – di evitar fughe in avanti di chi oggi si sente escluso, messo all’angolo o tradito.
Insomma un lavoro da stratega.
Con lui c’è, da subito, il gruppo politico rappresentato da Carmelo Rizzo, buona parte dell’opposizione consiliare, e poi professionisti\sinagresi come Michele Orifici e i giovani che numerosi hanno sottoscritto un documento politico d’invito alla sua candidatura e che per questo hanno già subito “rimbrotti”, “pressioni” indebite.
Ma la politica, anzi le elezioni si fanno con i numeri dei voti che escono dalle urne.
E qui entra in ballo chi lavora per costruire un terzo polo aggregante.
Il fronte, in apparenza è nettamente anti-Maccora, o meglio, per essere più precisi, contro le politiche adottate dall’attuale amministrazione, ma questa non è una certezza.
Ad unir tutti la voglia di ridar centralità a Sinagra.
Le riunioni sono un susseguirsi di incontri che poi diventano aperitivi, celati stamani anche dagli auguri del buon San Giuseppe.
C’è già pronto un documento, con altre e tante firme di giovani in calce, che potrebbe uscire nelle prossime ore o rimanere – cosa non improbabile – in un cassetto, mentre si aspetta anche quello – atteso dai più e dato ormai per certo – di quella parte dei consiglieri d’opposizione che si sono già posti vicino a Musca.
E c’è da chiarire le posizioni politiche, la voglia di impegnarsi e con chi, dei vari Cardaci, di Leo Agnello, del capogruppo dell’opposizione Emanuele Giglia, di gente vedi Enzo Caputo, che di politica ne mastica da sempre, degli outsider come Franchina – che oggi scrive un post emblematico “Le scelte saranno fatte al momento opportuno sempre e soltanto nell’interesse di Sinagra e dei Sinagrese”, della stessa Daniela Spanò, che non nasconde le sue simpatie umane e di affinità politica con l’ex sindaco Enzo Ioppolo.
Gli avvezzi della politica locale, accreditano a questo gruppo, working in progress, la forza di 500 voti.
Nei fatti a bocce ferme, nell’ipotesi delle tre liste si giocherebbe alla pari, con oscillazioni che sbordano a 50 voti, in considerazione di ipotetiche liste e dei tagli fratricidi tra parenti e compari schierati – ad hoc – sui fronti opposti.
Praticamente con tre liste sarebbe rimessa in gioco, alla grande, con buone potenzialità di vittoria, Enza Maccora, il sindaco uscente, che potrebbe – dicono gli esperti della cabala politica locale con un pizzico di cattiveria, anche “abdicare” in attesa di tempi migliori nell’ipotesi del confronto a due.
Ma su questo nessuno ci mette la mano sul fuoco.
E sentendo qualche animatore della politica, che è al momento fuori dal raggruppamento di Nino Musca , questo dice che ancora nessuno qui parla di terza lista, ma semplicemente di un polo politico – radicato sul territorio – che vuol dialogare – e a questo punto anche a 360° – , che non ha compreso il motivo di certe scelte politiche lette solo sulla stampa e mai concertate.
Quindi a Sinagra si cercano ancora spazi per dialoghi con la consapevolezza che le assunzioni di responsabilità – per le future scelte – saranno pesanti e gravi, a giochi ancora totalmente aperti.
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