STAMINA – Il decreto Balduzzi supera il vaglio del Parlamento.
Cronaca Regionale

STAMINA – Il decreto Balduzzi supera il vaglio del Parlamento.


Il Senato ha approvato il decreto sulle staminali con 259 sì, 2 no e 6 astenuti. Con l’ok al testo si consente a chi ha già iniziato le terapie con il metodo Stamina di continuarle e si prevede l’avvio di una sperimentazione di 18 mesi per la quale vengono stanziati fino a 3 milioni di euro, promossa dal Ministero avvalendosi di Aifa, Centro nazionale trapianti e coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità, con il “paletto” della sicurezza dei pazienti nella preparazione delle linee cellulari. L’articolo 2 della legge, inoltre, prevede che venga istituito presso il Ministero della Salute, un osservatorio sulle terapie avanzate con cellule staminali mesenchimali, con compiti consultivi e di proposta, al quale, con molta probabilità, potranno collaborare consulenti delle famiglie interessate. 

Siamo disponibili alla sperimentazione, ovviamente se viene mantenuto quello che è stato detto alla Camera, e cioè che Stamina potrà mettere i necessari paletti perché la metodica non venga cambiata“, commenta Vannoni, fondatore di Stamina. “Ci saranno tutta una serie di indicazioni e di valutazioni che raccoglieremo dal Ministero della Salute e che proporremo noi nell’ottica di trovare un punto di accordo nel quadro della legge approvata“.

A causa dei tempi e dei costi della sperimentazione, inoltre, secondo Vannoni, c’è poi un problema che riguarda il numero di malati in attesa delle cure, infatti, ha aggiunto “La sperimentazione, così come è stata definita dalla legge, sarà possibile solo su un centinaio di pazienti, numero molto lontano dai 18mila che ci hanno fatto la richiesta”. No comment, invece, dagli Spedali Civili di Brescia, dove le terapie vengono somministrate ai pazienti, poiché si aspetta di vedere l’iter, i criteri e le modalità di applicazione del decreto per esprimere una posizione.

Dunque, la sperimentazione si farà? E in che modo? I “paletti” messi da Stamina saranno condivisi dalla comunità scientifica? Queste le domande che credo si pongano in molti.

Affinché la speranza non sia vana, si attendono al più presto risposte.

Alfonzina Conti Nibali

24 Maggio 2013

Autore:

admin


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