STRAGI DI MAFIA – Granata a Meloni: “Ora il coraggio di chiedere verità su Borsellino, parta dall’Agenda Rossa”
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STRAGI DI MAFIA – Granata a Meloni: “Ora il coraggio di chiedere verità su Borsellino, parta dall’Agenda Rossa”

Un appello forte e senza mediazioni arriva da Fabio Granata, storico esponente della destra legalitaria, già presidente della Commissione Antimafia della Regione Siciliana e vicepresidente della Commissione parlamentare Antimafia con delega sulle stragi del ’92.

Un messaggio diretto alla Presidente del Consiglio

Al centro della sua richiesta: la sparizione dell’Agenda Rossa di Paolo Borsellino e la necessità di rimuovere ogni velo di segretezza sulle responsabilità dello Stato.

“Giorgia Meloni – afferma Granata – riacquisti il coraggio di chiedere verità e giustizia per Paolo Borsellino, ma parta dalla sparizione dell’Agenda Rossa e dalle deviazioni e responsabilità dello Stato”.

Un messaggio diretto alla Presidente del Consiglio, che nel suo percorso politico ha più volte richiamato Via D’Amelio come origine simbolica della sua militanza. Ma per Granata oggi non bastano più le commemorazioni e le teche: servono atti concreti.

La cerimonia a Montecitorio con la borsa di Borsellino esposta mi ha riempito di tristezza e sgomento – prosegue –. Dopo 33 anni sappiamo con chiarezza chi furono gli esecutori materiali, legati all’ala di Cosa Nostra dei Graviano, di Cinà e di Mangano, con referenti politici ormai evidenti. Ma altrettanto chiara è la responsabilità di uomini dello Stato, a partire dalla gestione scandalosa del falso pentito Scarantino, manovrato da Arnaldo La Barbera, da Tinebra e dai Servizi segreti”.

Al centro dell’appello: la verità sulla scomparsa dell’Agenda Rossa, il taccuino su cui il giudice annotava riflessioni personali e nomi chiave, prelevato dalla sua borsa subito dopo l’attentato, non da mafiosi, ma da uomini delle istituzioni. Una verità che secondo Granata non può più essere elusa.

“Non si può continuare a inseguire piste suggestive ma inconsistenti, come i dossier ‘mafia-appalti’ o le cosiddette ‘piste nere’. Oggi la verità è agli atti: serve la volontà politica di affrontarla”.

Infine, Granata chiede alla premier Meloni di rimuovere ogni segreto di Stato sulle stragi e di fare un passo deciso verso la trasparenza, nel nome di Paolo Borsellino e della Repubblica.

Un appello scomodo, forse, ma che scuote le coscienze a pochi giorni dall’anniversario di una delle ferite più profonde della storia italiana. Perché – come ha detto più volte Borsellino – “non è importante stabilire se si ha paura. È importante andare avanti, nonostante la paura”.

la lettera dell’on. Fabio Granata

Appello di Fabio Granata.

“Giorgia Meloni riacquisti il coraggio di chiedere verità e giustizia per Paolo Borsellino ma parta dalla sparizione della Agenda Rossa e dalle deviazioni e responsabilità dello Stato”

 

Appello di Fabio Granata.

“Giorgia Meloni riacquisti il coraggio di chiedere verità e giustizia per Paolo Borsellino ma parta dalla sparizione della Agenda Rossa e dalle deviazioni e responsabilità dello Stato”“La Cerimonia di Montecitorio con la esposizione della Borsa di Paolo Borsellino, posizionata in una teca mi ha riempito di tristezza e sgomento.
A 33 anni di distanza da Via D’Amelio e nonostante un quadro chiaro e drammatico di responsabilità sia sugli esecutori materiali dell’ala di Cosa Nostra facente capo ai Graviano, a Cina’e a Vittorio Mangano con i propri e conclamati referenti politici sia sulle deviazioni e quindi sulle responsabilità di uomini delle istituzioni sull’accertamento della verità, attraverso la gestione scandalosa del finto pentito Scarantino, direttamente gestito da Arnaldo La Barbera, infedele servitore dello Stato, dal Massone Tinebra e dai Servizi segreti, nonostante sia sparita da quella borsa l’Agenda Rossa prelevata non da Cosa Nostra ma da uomini dei Servizi e delle Istituzioni di Polizia, non mi sembra si sia levata alcuna richiesta di verità e giustizia che parta dalle conoscenze oggettive, oramai agli atti, che abbiamo su Via D’Amelio, senza piste suggestive ma inconsistenti come i dossier “mafia appalti” o le “piste nere”.

Giorgia Meloni, certamente sincera nell’indicare in Via D’Amelio l’episodio da cui parte la sua militanza politica, riacquisti il coraggio per chiedere verità e giustizia per Paolo Borsellino, partendo dalla sparizione della Agenda Rossa e dalle molteplici e conclamate responsabilità di uomini delle Istituzioni, anche impegnandosi a togliere ogni segreto di Stato sulle Stragi”.

Questo l’appello di Fabio Granata, esponente storico della destra legalitaria e antimafia.

 

2 Luglio 2025

Autore:

redazione


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