SUL CASO MILANO & DALAI LAMA – L’Associazione Italia-Tibet esprime il proprio rammarico
Dal Palazzo

SUL CASO MILANO & DALAI LAMA – L’Associazione Italia-Tibet esprime il proprio rammarico

La decisione conferma ancora una volta l’incapacità e la totale mancanza di volontà della municipalità milanese e dello stesso governo della Repubblica a non piegarsi all’ennesimo ricatto di Pechino.

Le minacce di ritorsione, il più delle volte senza seguito, che puntualmente precedono e accompagnano ogni incontro del Dalai Lama nelle sue visite all’estero sembrano produrre un devastante black out sull’autonomia decisionale delle istituzioni e sulla stessa sovranità degli stati che si piegano alla logica dell’interesse economico e si genuflettono di fronte a chi ritengono potente.

Delle fiamme che hanno trasformato in torce umane i quaranta tibetani che, in Tibet, si sono dati fuoco in segno di estrema protesta contro i soprusi e le vessazioni del governo della Repubblica Popolare, nemmeno una scintilla sembra essere arrivata al Consiglio Comunale di Milano.

Il Dalai Lama non è un collezionista di cittadinanze onorarie e può fare sicuramente a meno di un eventuale riconoscimento strappato in un clima così penoso. Il Dalai Lama nel corso della sua vita ha ricevuto i più prestigiosi riconoscimenti, dal Nobel per la pace alla medaglia del Congresso Americano e in Italia, così come in tutto il mondo, importanti città come Torino, Roma, Venezia, Alessandria, Matera, Cologno Monzese, Rimini… hanno conferito a Sua Santità la loro massima onorificenza senza piegarsi alle scontate e rituali pressioni cinesi.
Milano sta ora cercando di rimediare, con mossa molto discutibile, invitando il Dalai Lama a parlare in consiglio comunale.

Un “contentino” umiliante e inaccettabile. Sappiamo che il garbo e la gentilezza di Sua Santità hanno sempre caratterizzato le sue reazioni a questi episodi.

Sicuramente il Dalai Lama, come spesso ama ripetere, non vorrà “creare imbarazzi”.

Noi, a nome di tanti soci e amici che si sono espressi in questo senso e per nostra profonda convinzione, pensiamo che Sua Santità NON dovrebbe andare a parlare a Palazzo Marino. Così facendo non creerà imbarazzi e toglierà il comune di Milano definitivamente dagli impicci lasciandolo solo a godersi il compiacimento dell’ambasciatore cinese e della Farnesina e assieme allo sdegno dei suoi cittadini.

Riteniamo che il Dalai Lama debba proseguire sereno la sua visita in Italia, tra i terremotati che lo attendono a Mirandola con grande simpatia e speranza, tra i veri amici del Tibet, che ascolteranno i suoi insegnamenti e gli faranno sentire tutto il sostegno e l’amicizia per il suo travagliato popolo. Queste sono le persone su cui il Tibet potrà sempre contare.

www.italiatibet.org

22 Giugno 2012

Autore:

admin


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