Esserci o non esserci, dentro o fuori la Costa Saracena, emigrare, o immigrare nel consorzio Tindari Nebrodi, sembra essere il dilemma che impera a Gioiosa Marea.
Così c’è chi si tira fuori, c’è chi richiama dentro, altri chiedono ed invitano comuni vicini a far armi e bagagli.
La politica trova altri scenari, si rigenera, si rinnova.
Interessi, stipendifici, carrozzoni, nuove platea, affonda così l’idea consortile, il fare insieme.
Il territorio, sembra proprio perdere un’altra occasione.
Senza in questa sede emettere un giudizio su cosa e come Gioiosa vuol far da grande – ma per non dimenticare è opportuno ricordare nomi, dati, fatti, della Costa Saracena.
Un passaggio necessario per chi ha creduto in quel consorzio, nato prima come semplice idea, poi divenuto molto di più, e oggi vederlo fermo, al palo della politica è una maggiore sofferenza.
Per chi ha investito idee, energie, sogni, speranze in un progetto che forse ha anticipato i tempi, alle nostre latitudini, e non può che sorridere amaramente leggendo di questo dibattito.
Per chi l’ha visto declinare in un assurdo oblio, fatto di nulla, di non-soldi, di non-volontà un Consorzio Turistico, che tutto era tranne che uno stipendificio, e che ha notato- forse in un clpevle mutismi – come si sia brigato perchè non operasse più.
Era – la Costa Saracena – un distretto turistico naturale, senza ovvietà, veniva definito – senza enfasi – il quarto polo turistico siciliano – tra numeri e presenze – era lì sotto gli occhi di tutti, strategico ed invadente, ed è stato divorato, fagocitato, offeso da chi si spartiva posti letto; Un Consorzio spezzettato per farne perdere forza e valenza.
Oggi quel Consorzio è un’idea zoppa, che forse fa ancora paura.
Oggi è una chimera.
Oggi è un’araba fenice che potrebbe anche risorgere.
E alla luce del dibattito gioiosano sarebbe opportuno riparlare della Costa, riattualizzare il suo Spirito, come è opportuno puntualizzare alcuni dettagli.
Strategicamente per Gioiosa Marea, come area di attrazione turistica per migliorare l’influenza positiva su questa economia, é importante sia la zona Pattese (Tindari) come la zona Nebroidea (Parco).
Un discorso che vale per tutto e per tutti, non si può escludere quella doppia valenza del territorio e delle sue attrattive.
La Costa Saracena nata come promozione turistica – per una partecipazione consortile alla Bit di Milano più di vent’anni fa, poi divenne consorzio con la voglia di darsi una struttura, uffici collegati, puntò alla formazione del personale, alla messa in rete di informazioni e notizie, ed ha lavorato sodo in quest’ambito.
Ha creato in pochi anni comunicazione e forza propositiva; ha dato essenza ed unità ad un territorio.
Si è imposta come idea collettiva e sono fiorite anche attività private che si sono “appropriate” giustamente dell’idea, del nome. Questo è un dato di fatto.
Se poi tutto si è arenato.. su questo – scrivevamo prima – si potrebbe aprire un ampio dibattito, assunzioni di responsabilità si chiamano.
Ma tornando ancora al dibattito gioiosano.
Sarebbe bene scoprire quali vantaggi e cosa il Consorzio Tindari Nebrodi ha portato al comprensorio di riferimento?
È solo un carrozzone, uno stipendificio oramai anacronistico che oltre ai posti di lavoro offre poltrone ben retribuite (posti di sottogoverno)?
Queste motivazioni, la stampa non è avara di notizie, hanno guidato il Comune di Sant’Angelo di Brolo di recente ad uscire da questo consorzio e il Comune di Ficarra ha una situazione ancora più grave di contenzioso con lo stesso consorzio Tindari Nebrodi.
Il Consorzio Costa Saracena negli ultimi anni è stato bloccato, ed é rimasto “giustamente” fermo, anche dalla mancata scelta di comuni che appartenevano a più consorzi.
Questo blocco avrebbe dovuto interessare anche il consorzio Tindari Nebrodi ma quest’ultimo consorzio ha fatto finta di nulla, continuando “ingiustamente” ad operare, emettendo atti che la legge dichiara nulli.
Gioiosa Marea e i suoi albergatori hanno già scelto di far parte del distretto turistico “Tirreno Nebrodi” (che comprende l’area che va da Gioiosa Marea a Tusa includendo i Comuni del Parco dei Nebrodi) e questa scelta regala a Gioiosa Marea (Comune e imprenditori) un ruolo di rilievo (Gioiosa é il Comune con il maggior numero di presenze e di posti letto e il piano di sviluppo turistico é incentrato sui comuni che hanno già un rilievo turistico cioé i comuni della Costa Saracena).
Ancora una nota: Se Gioiosa Marea non c’entra con Capo d’Orlando o Naso, è ovvio domandarsi cosa c’entra allora con Tripi, Falcone, Basicò (comuni che fanno parte del distretto Tirrenium Tindaris che va da Patti a Messina capoluogo incluso).
Ed ancora, la Costa Saracena era ad un passo per dar vita ad un’Azienda Turistica. Allora, si parlava appena dei Distretti, nessuno ci credette.
E la storia si ripete.
Questi i due documenti politici gioiosani:
Il gruppo consiliare Uniti per Gioiosa dice si al Consorzio Tindari Nebrodi
Movimento Politico Uniti Per GioiosaIl Gruppo Consiliare di opposizione “Uniti per Gioiosa” intende portare a conoscenza dei Cittadini la propria posizione in merito ad un tema che ha interessato la cronaca politica della nostra Città nelle ultime settimane: la decisione in merito al mantenimento della presenza del nostro Comune nel Consorzio “Costa Saracena” o in quello “Tindari Nebrodi”.
Noi riteniamo che ragioni storiche, di vicinanza territoriale, di tradizioni, e di convenienza anche in termini economici, dovrebbero costituire la solida base su cui poggiare una scelta volta a mantenere la presenza di Gioiosa Marea nel Consorzio “Tindari Nebrodi”.
Tra le molteplici ragioni vi è anche quella, certo non di secondaria importanza, inerente il fatto che il Consorzio “Tindari Nebrodi”, a differenza di quello “Costa Saracena”, risulta esser proprietario anche di un ingente patrimonio immobiliare, che il nostro Comune inevitabilmente perderebbe, qualora decidesse di non farvi più parte, con gravi danni per il Comune stesso e, quindi, per tutti i Cittadini Gioiosani.
All’ordine del giorno del Consiglio Comunale del 29.01.2013, fra gli altri punti, vi era anche la proposta del Sindaco di mantenere la presenza del nostro Comune nel Consorzio “Costa Saracena”, con la conseguente fuoriuscita dal Consorzio “Tindari Nebrodi”; tale proposta era già stata discussa nella Commissione Consiliare “Istituti e partecipazione”, tenutasi in data 24.01.2013, ove aveva partecipato il Vice-Sindaco Teodoro La Monica, il quale aveva illustrato le motivazioni che avevano indotto l’Amministrazione a optare per quella scelta.
Orbene, in Consiglio Comunale, prima dell’apertura del dibattito sul punto, il capogruppo della maggioranza consiliare Basilio Lembo ha posto una “questione pregiudiziale” chiedendo un rinvio della discussione ad un’altra seduta del Consiglio, per “maggiori approfondimenti” (!!)
Noi del gruppo “Uniti per Gioiosa” ci siamo opposti al rinvio, mostrando stupore per tale richiesta, giunta all’esito di un iter in cui prima si era predisposto l’ordine del giorno del Consiglio Comunale, inserendo tale argomento nei punti in discussione; poi si era presentata la proposta in Commissione, che prevedeva il mantenimento della presenza nel Consorzio “Costa Saracena” salvo poi, in Consiglio Comunale, chiedere un rinvio della discussione per fantomatici maggiori approfondimenti!
In ogni caso, in data 30.01.2013, il nostro gruppo ha depositato al protocollo del Comune un nostro emendamento, che non era stato ammesso in Consiglio Comunale, con il quale ribadiamo la nostra volontà di aderire al Consorzio “Tindari Nebrodi”, uscendo dal “Costa Saracena”.
Rimaniamo in “trepidante attesa” delle determinazioni che l’Amministrazione vorrà adottare, confidando che alla base di tale rinvio vi sia una profonda analisi sulla bontà delle ragioni poste alla base di una scelta, nell’esclusivo interesse dei Cittadini di Gioiosa Marea, e non una “resa dei conti” all’interno della maggioranza, a scapito di Gioiosa e dei Gioiosani.
Il Gruppo Consiliare UNITI per GIOIOSA
Il documento di Vincenzo Amato Alessio Forzano Marcello Mollica
Gioiosa Marea è attualmente parte di due consorzi di comuni: il Tindari-Nebrodi e la Costa Saracena. La Legge Finanziaria del 2008 ha limitato l’adesione ad un solo consorzio e, dunque, Gioiosa Marea è chiamata a scegliere in quale dei due restare.
Il consorzio Tindari-Nebrodi è composto da 14 comuni e gravita attorno a Patti; mentre il consorzio Costa Saracena è composto dai comuni di Gioiosa Marea, Piraino, Sant’Angelo di Brolo, Brolo, Ficarra, Naso e Capo D’Orlando, anche se l’adesione di Capo D’Orlando è stata assai ‘fredda’ e la sua cooperazione scarsissima come anche quella di Naso che ha sempre mostrato poco entusiasmo.
L’adesione ad un consorzio di comuni è finalizzato a creare sinergie, sviluppo e progresso per tutte le comunità interessate, per cui deve essere valutata sulla base di parametri oggettivi ancorché coerenti con le finalità prefissate e non in base a fatti contingenti, antipatie e/o simpatie, o, peggio, diventare merce di scambio politico.
Per ragioni storiche, socioeconomiche, culturali e topografiche, Gioiosa Marea ha sempre avuto una naturale vocazione verso Patti. Da sempre, tra le due comunità vi sono stati rapporti strettissimi, divenuti negli ultimi decenni quotidiani sia perché a Patti vi sono tutti i servizi di cui usufruiscono i cittadini di Gioiosa (scuole, ospedale, tribunale), sia perché gran parte del territorio gioiosano forma una sorta di unica conurbazione con Patti: praticamente tutte la frazioni oltre Capo Calavà sono di fatto parte integrante di un’unica realtà socioeconomica che ruota su Patti, con intenso e reciproco interscambio. Quanto detto è già parametro di valutazione che di per se potrebbe orientare la scelta vero il Tindari-Nebrodi.
Ma vi sono ulteriori elementi, con valenza ben più consistente.
Nel territorio di Patti si trovano alcuni dei più importanti siti archeologici e naturalistici della provincia di Messina, nonché tra i più importanti della Sicilia, ovvero la Villa Romana e il complesso archeologico di Tindari, con i rinomatissimi Ginnasio e Teatro greco, e l’area protetta dei Laghetti di Marinello. È inoltre sede curiale e vi è il Santuario della Madonna Nera del Tindari, uno dei luoghi più venerati del Sud Italia ove vi si recano annualmente oltre un milione di visitatori.
Questo vuol dire che si può costruire una politica di programmazione turistica con enormi ricadute positive per Gioiosa Marea. Patti, infatti, non dispone di grosse strutture alberghiere; viceversa, Gioiosa Marea ha un elevatissimo numero di posti letto. Vien da se che in una logica consortile sarebbe agevole creare sinergie tra i flussi turistici che interessano le realtà pattese col supporto delle strutture gioiosane, tenuto anche conto che i predetti flussi turistici potrebbero interessare i cosiddetti settori di nicchia – ovvero, turismo religioso e turismo culturale – che, se opportunamente incentivate, potrebbero costituire considerevole valore aggiunto.
Del consorzio fa parte anche il comune collinare di Montagnareale, con il quale, a sua volta, vi è antichissima condivisione socioeconomica e accentuata integrazione territoriale. Per estensione, l’integrazione territoriale tra i tre comuni facenti parte dello stesso consorzio potrebbe essere determinante per avviare finalmente un percorso di valorizzazione del complesso medioevale di Gioiosa Guardia e del sito archeologico che insiste alla sua base (la cui scomparsa nel IV secolo av. Cr. coincide proprio con la nascita di Tindari, cui è prospiciente). Infatti, ai piedi del Monte Guardia (Meliuso), si intreccia una rete di contrade, villaggi e borghi che si snodano, oltre che nel Comune di Gioiosa Marea, anche nei Comuni di Montagnareale (Laurello, Bonavita) e di Patti (Sorrentini); realtà tutte accumunate dalle comuni radici con Gioiosa Guardia.
Si tratta di luoghi di bellezza straordinaria, di un tessuto socio ambientale unico con una miriade di poderi e case sparse, la gran parte con caratteristiche rurali originarie integre. Si potrebbe quindi studiare l’idea di unificarle, di concerto con i comuni di Montagnareale e Patti, magari sotto il logo “Contrade, Villaggi e Borghi della Guardia”. Quindi, con il coinvolgimento di operatori economici, aziende turistiche (alcune già operanti nelle zone interessate) organizzare iniziative di valorizzazione e promozione dei territori sotto il marchio “Della Guardia”, che potrebbe diventare consortile. Si pensi, ad esempio, alla creazione di un sistema di agriturismi diffusi, alla promozione del mercato delle case vacanza, alla stesura di un calendario di tutte le feste e le tradizioni della varie contrade, al recupero sinergico delle tradizioni agricole ed artigianali, alla istituzioni di tour guidati in quei luoghi ed a tante altre iniziative (su cui comunque non è questa la sede per entrare nei dettagli).
Infine, una maggiore sinergia con la realtà pattese potrebbe dare nuovi impulsi anche alla realizzazione dello svincolo autostradale. Realizzata l’opera, recarsi a Patti sarebbe come percorrere una circonvallazione. Le zone rivierasche di Patti sarebbero quasi conglomerate con quelle di Gioiosa Marea; Tindari sarebbe raggiungibile più o meno nello stesso tempo che occorrerebbe dal centro di Patti. In quest’ottica, Patti avrebbe tutto l’interesse ad impegnarsi per la realizzazione dello svincolo, perché avere 5.000 persone (più gli abitanti della sponda occidentale del Torrente Zappardino) che possono raggiungere il suo territorio in 5 minuti comporta sicuramente ricadute importanti anche sui servizi e sull’economia della città, che altrimenti rischierebbero di orientarsi altrove, per cui sarebbe giocoforza il coinvolgimento di società e istituzioni pattesi che potrebbero dare slancio e forza a tutte le iniziative utili per realizzare l’opera. Dal canto suo, Gioiosa sarebbe raggiungibile in pochi minuti da Patti, con ricadute positive sulla sua economia.
In buona sostanza, ci sono numerose e obiettive ragioni storiche, culturali, territoriali e socioeconomiche che inducono a ritenere che la scelta naturale per Gioiosa sia quella di aderire al consorzio Tindari-Nebrodi, in quanto, per le ragioni esposte e per tantissime altre che si potrebbero elencare, è la sola che può dare concrete possibilità di crescita, progresso sociale, culturale ed economico innescando un rapporto di reciproco accrescimento con i comuni consorziati, soprattutto con i contermini (Patti e Montagnareale).
Lo stesso ragionamento non può farsi per il consorzio Costa Saracena. Difatti, tranne che per una parte del territorio del comune di Piraino, si tratta di realtà storicamente e obiettivamente estranee e lontane rispetto alla storia e soprattutto alle recenti dinamiche storiche e socioeconomiche di Gioiosa Marea, ancor più perché il più delle volte hanno drenato risorse al paese senza restituire nulla. E, a nostro avviso, le difficoltà in cui si trova il paese, da diversi anni, scaturiscono proprio dal fatto che da molto tempo i rapporti con l’area pattese si sono affievoliti e non ne sono di concerto seguite politiche comuni; un loro rilancio non potrà quindi che costituire un punto di svolta per portare crescita e benessere.
Abbiamo voluto rassegnare queste considerazioni, sforzandoci di fare un’analisi obiettiva della situazione al fine di offrire ai cittadini spunti di riflessione e dibattito e stimolare il confronto con gli amministratori affinché la scelta venga fatta con la massima ponderazione nell’esclusivo interesse del paese, al di fuori di ogni schema precostituito o dettata da fatti contingenti estranei alle finalità consortili. Sarebbe infatti auspicabile un ampio dibattito ed anche degli incontri pubblici per ascoltare idee e suggerimenti del maggior numero possibile di cittadini, poiché si tratta di una scelta dalla quale possono dipendere conseguenze importanti per la comunità. Riteniamo inoltre sia opportuno precisare che il nostro ragionamento non è dettato da alcun pregiudizio nei confronti dei comuni facenti parte della Costa Saracena. A nostro avviso si tratta di fatti oggettivi che impediscono (ed hanno impedito) a questo consorzio di funzionare. Anzi noi auspichiamo che i comuni che hanno maggiori affinità con Gioiosa Marea (a cominciare da Sant’Angelo di Brolo e Piraino) facciano la scelta di aderire anche loro al consorzio Tindari-Nebrodi in quanto riteniamo che anche loro ne trarrebbero maggiori vantaggi rispetto alla Costa Saracena che da quando esiste non ha prodotto grandi risultati.
Questo è un contributo aperto e a breve sarà avviata una petizione on line, e sarà diffuso nel paese per consentire a chiunque lo condivida di sottoscriverlo.