Nuovo duro colpo a Cosa nostra palermitana, pronta sempre a riorganizzarsi, attorno a nuovi-vecchi capi. Sei gli arrestati nell’operazione della Polizia di Stato di Palermo.
Tano Grasso: «Un riscatto per il quale la lettura da sola non basta, la legalità da sola non basta, se non accompagnate dalla mediazione della coscienza individuale».
I nuovi capi dei mandamenti mafiosi di Porta Nuova e Bagheria sono stati individuati a Palermo dai carabinieri che hanno scoperto anche un investigatore infedele, informatore dei mafiosi.
Ha del clamoroso, la voce confidenziale che guidava i carabinieri lungo il fiume alla ora ha un nome ed un volto. E’ il “boss”, pentito, Carmelo Bisognano.
Vasta operazione antimafia dei Carabinieri del Gruppo di Monreale, che dalle prime ore dell’alba stanno eseguendo, nell’area di Partinico (centro alle porte del capoluogo) 23 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dalla D.D.A. di Palermo nei confronti di
Sequestrati beni del valore di oltre due milioni di euro al boss Antonio Castorina, referente nella zona di Santa Venerina del clan Ercolano-Santapaola. L’uomo è già condannato a 11 anni di carcere.
La segnalazione arriva da un carcere e dovrà essere verificata. I capi clan li recepiscono e interpretano grazie a contenuto e mittente. Grasso: “Un sistema assolutamente impenetrabile non esiste”.
Beni per 50 milioni di euro sono stati confiscati dalla Dia di Messina ai fratelli Pellegrino, ritenuti elementi di vertice del clan affiliato alla cosca mafiosa di Giacomo Sparta’, attiva nella zona sud della citta’ dello stretto.