TESTIMONIANZE – Francesco Chico Piscitello, la drammatica considerazione di un medico soccorritore
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TESTIMONIANZE – Francesco Chico Piscitello, la drammatica considerazione di un medico soccorritore

“Un dolore indelebile”. La testimonianza del medico del 118 intervenuto sul luogo del tragico incidente di sabato sulla A20

una nota dolorosa e umanissima affidata ai social

 

In una nota affidata ai social, un medico del 118, Francesco Chico Piscitello,  ha raccontato con toccante umanità uno dei momenti più drammatici della sua carriera. Sabato, intervenuto sul luogo di un tragico incidente sulla A20, ha vissuto un’esperienza che lo ha profondamente segnato, lasciandogli un senso di impotenza e dolore che è difficile da esprimere.

“Credo di aver vissuto una delle pagine più drammatiche della mia esperienza professionale,” ha iniziato il medico, descrivendo la scena devastante che lo ha accolto al suo arrivo. Una famiglia dilaniata dalle lamiere accartocciate di un’auto, e il suono di un pianto disperato che lo ha guidato verso due bambini terrorizzati, incapaci di comprendere perché i loro genitori non si svegliavano.

“Di colpo il pianto si placa e si trasforma in un abbraccio infinito di chi cerca protezione e rassicurazione,” scrive, ricordando il momento in cui ha tirato fuori quei bambini dalla carcassa dell’auto, tentando di tranquillizzarli con parole che gli venivano spontanee, ma cariche di una responsabilità enorme. In quel momento, sotto il sole rovente dell’autostrada, ha dovuto fingere che tutto andasse bene, anche se dentro di sé sentiva rabbia e impotenza.

Il medico riflette poi sull’amore per il suo lavoro, che in situazioni come questa si scontra con la durezza della realtà: “Amo il mio lavoro…ma in questi momenti la rabbia e il senso di impotenza è più forte dell’amore.” E inevitabilmente, il suo pensiero è volato ai suoi figli, al valore della vita e a quanto spesso ci perdiamo in cose inutili, dimenticando ciò che davvero conta.

“Se avete figli, lasciate perdere ogni cosa e correte ad abbracciarli,” esorta con un appello sincero e urgente, invitando tutti a concentrarsi su ciò che davvero ha valore: la famiglia, il tempo passato con i propri cari, l’amore che si può dare e ricevere.

La conclusione della sua testimonianza è struggente. Il medico esprime il desiderio di poter correre ad abbracciare i suoi figli, ma la realtà del suo lavoro lo richiama a una nuova emergenza. E mentre spera di poter tornare a casa quella sera, il suo pensiero rimane fisso su quelle due povere creature che non potranno mai più rifugiarsi nelle braccia dei loro genitori.

“Perché purtroppo ho dovuto dire una bugia…non ho potuto svegliarli,” conclude il medico, con una verità che pesa come un macigno. La sua testimonianza è un potente richiamo all’importanza della vita, della famiglia e del valore di ogni singolo momento trascorso con i nostri cari.

il testo integrale
Oggi credo di aver vissuto una delle pagine più drammatiche della mia esperienza professionale di medico.
Una delle tante richieste di soccorso che si trasforma in dramma al nostro arrivo. Una famiglia dilaniata… ma la cosa più atroce, sentire un pianto disperato appena sceso dall’ambulanza e poi vedere lo sguardo terrorizzato di due piccole creature che non si spiegavano perché mamma e papà dormivano e non si svegliavano. E allora ti fai largo tra le lamiere e li tiri fuori da quella scatola mortale accartocciata.
Di colpo il pianto si placa e si trasforma in un abbraccio infinito di chi cerca protezione e rassicurazione tra le mie braccia che sente forti, nel disperato desiderio che tutto vada bene.
E tu ti senti solo….solo in mezzo ad un’autostrada col sole rovente a dover fingere che tutto vada bene e devi riuscire a tranquillizzare quelle due creature indifese che si avvinghiano a te in un naturale bisogno di protezione.
Devi trovare le giuste parole, devi avere il giusto tono di voce…ma non hai tempo di prepararti, non hai modo di riflettere…devi agire subito…perché il problema è già davanti a te.
Amo il mio lavoro…ma in questi momenti la rabbia e il senso di impotenza è più forte dell’amore.
Il pensiero vola ai miei figli, inevitabilmente, e vola alla vita, a quante cose inutili costellano la nostra esistenza e ci fanno sprecare sogni e pensieri.
Se avete, figli, lasciate perdere ogni cosa e correte ad abbracciarli, mandate a fare in culo tutto e tutti e andate dalla cosa piu importante che avete nella vita, gli unici esseri che hanno veramente bisogno di voi e della vostra presenza, della parte migliore di voi, del vostro tempo, delle vostre energie, dei vostri sogni,.. sono esseri indifesi senza di noi genitori…..il resto non conta nulla.
Io vorrei tanto correre ad abbracciare i miei in questo momento, ma non posso, devo correre già per un’altra emergenza..perche’ questo lavoro ti considera un automa senza sentimenti e senza anima, ma spero di poterlo fare questa sera e sono certo che il mio pensiero andrà a quelle due povere creature indifese che non potranno mai più avere la gioia di nascondersi in quel porto sicuro che sono le braccia di papà o mamma, perché purtroppo ho dovuto dire una bugia…non ho potuto svegliarli.
12 Agosto 2024

Autore:

redazione


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