Richiesta di denaro e di assunzione a due imprenditori, arrestati Antonino e Sebastiano Bontempo Scavo
La Compagnia Carabinieri di Sant’Agata di Militello, in Tortorici, ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Messina su richiesta della competente Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo, nei confronti di BONTEMPO SCAVO Antonino (52enne) e BONTEMPO SCAVO Sebastiano (25enne), appartenenti alla famiglia mafiosa dei “Tortoriciani”, ritenuti responsabili di tentata estorsione in concorso, aggravata dal metodo mafioso (ex art. 7 L. 203/91).
Il provvedimento restrittivo trae origine dagli esiti di una complessa attività d’indagine, condotta – sin dal gennaio 2016 dalla Compagnia Carabinieri di Sant’Agata di Militello (ME) – attraverso attività tecnica di intercettazione e testimonianze, che hanno consentito di documentare ripetute minacce e intimidazioni commesse nei confronti di due fratelli imprenditori di Castell’Umberto (ME) attivi nel settore dell’agricoltura biologica e commercio di mangimi e cereali.
L’inchiesta svolta dai Carabinieri ha consentito di dimostrare come i due indagati, padre e figlio, sostenuti dalla loro riconosciuta appartenenza – quali esponenti di vertice – alla storica famiglia mafiosa di Tortorici, abbiano tentato di coartare la volontà degli ignari commercianti, esercitando pressioni e compiendo minacce implicite al fine di ricevere da loro un’ingente somma di denaro e altre utilità.
I due commercianti avevano da poco aperto un nuovo punto vendita nel comune di Mirto (ME), quando, Bontempo Scavo Antonino, si è presentato in negozio, “chiedendo” l’assunzione del figlio Sebastiano presso una delle loro imprese. A distanza di qualche tempo il ragazzo, con fare arrogante, è tornato nel locale, esigendo dai commercianti “il regalo”. Nel contempo, in diverse occasioni, gli indagati hanno prelevato della merce presso l’attività commerciale senza pagare quanto dovuto.
Da ricordare che BONTEMPO SCAVO Antonino, coinvolto nell’ambito dell’operazione Mare Nostrum, è stato condannato dalla Corte di Assise di Appello di Messina a 13 anni e 6 mesi di reclusione per associazione di tipo mafioso ed altro. Era uno degli esponenti della cosca mafiosa tortoriciana facente capo al boss BONTEMPO SCAVO Cesare, attualmente ristretto a seguito di condanna alla pena dell’ergastolo.
BONTEMPO SCAVO Antonino, il 13 settembre 1990, proprio nel territorio di Mirto (ME), era rimasto coinvolto in un agguato di stampo mafioso, nel quale fu ucciso il sodale CRAXI Armando. A quei tempi, l’arrestato e la vittima, affiliati alla locale criminalità organizzata, erano dediti ad attività di usura ed estorsione nel territorio dei Nebrodi.
L’odierno provvedimento restrittivo si inserisce nella più ampia azione di contrasto alle pratiche estorsive ed usurarie in danno degli imprenditori dell’area nebroidea, intrapresa dal Comando Provinciale di Messina a seguito della recente recrudescenza di tali fenomeni, che ha consentito, sino ad ora, di ottenere importanti e significativi risultati operativi.
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