La vicenda è ormai nota: il Rettore ritiene assolutamente indispensabile votare entro luglio per arrivare il prima possibile a formare dei nuovi dipartimenti; dall’altro lato invece le associazioni studentesche preferiscono andare alle urne dopo l’estate per garantire maggiore affluenza. Un punto a favore del rettore è stato segnato sabato scorso (19 maggio), quando è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il nuovo Statuto Universitario. A questo punto dovranno passare 15 giorni prima che la nuova carta statutaria dell’ateneo diventi legge, dopo di che il Rettore può indire la tornata elettorale che si svolgerà dopo 30 giorni dall’ufficializzazione della data stessa, uindi rispettando i tempi si dovrebbe votare entro la prima metà di luglio.
Però permane sempre la domanda che, ormai da settimane, si pongono i rappresentanti del corpo studentesco :il rettore andrà comunque contro la volontà e l’interesse degli studenti?. La risposta a questo quesito, non certamente semplice, sarebbe la soluzione di quello che ormai sembra diventato un vero e proprio enigma. Una manifestazione come le elezioni universitarie si devono svolgere nell’interesse degli studenti che meritano la rappresentanza, che però rischierebbe di essere pesantemente messa in discussione da una scarsa affluenza alle urne, visto il periodo estivo in cui verrebbero svolte queste elezioni.
Per Tomasello è senza dubbio una bella gatta da pelare visto che, è giusto ricordarlo, si dovranno decidere anche i nuovi direttori di dipartimento (cioè gli ex Presidi di facoltà).
Tomasello non vuole incorrere nell’errore di accavallare troppi avvenimenti in un periodo dell’anno, quale quello delle immatricolazioni e delle iscrizioni, dove per gli uffici amministrativi c’è già tanto lavoro. A ribadire la ferrea opposizone all’idea di votare nel prossimo mese di luglio ci ha pensato Ivan Cutè, componente del Consiglio di Amministrazione dell’ERSU “qualora si votasse a luglio si andrebbe in contro a delle elezioni falsate – ha spiegato Cutè – in quel periodo gli studenti o sono a mare oppure si stanno preparando per affrontare esami e lauree.
Ciò comporterebbe un tasso di astensionismo altissimo e quindi mi domando: se non c’è partecipazione che elezioni sarebbero?. Inoltre – ha continuato Cutè – il risultato sarebbe pesantemente condizionato dall’assenza di una soglia di sbarramento e dai ricorsi che verranno presentati dagli studenti non eletti”.
L’esponente dell’associazione Atreju- La Compagnia degli Studenti sostiene che non esiste un incompatibilità tra le elezioni dei Direttori di dipartimento e i rappresentanti del corpo studentesco “ritengo che le due votazioni si possano svolgere tranquillamente nello stesso periodo – ha affermato Cutè – inoltre mi preme ricordare che i regolamenti per le elezioni non sono ancora stati approvati dal Senato accademico, il che vuol dire che ancora gli studenti che hanno intenzione di candidarsi non hanno la benchè minima idea di come verranno strutturati i dipartimenti e suddivisi i seggi, insomma votare a luglio vorrebbe dire fare un salto nel buio”. Questa situazione per Tomasello assomiglia sempre di più ad un vicolo cieco ed il tempo non è certamente dalla sua parte.
Al Rettore a questo punto non sembra restare altro che correre, con il serio rischio però d’inciampare.
Antonio Macauda