Qualche spiraglio positivo dalla riunione tenutasi all’Ispettorato del Lavoro sulla vertenza precari ATE del CAS. Dopo sei anni di non lavoro, i precari dei caselli tornano a chiedere il loro diritto al lavoro. Di seguito il resoconto del Comitato Precari Regionale.
Giorno 24 giugno ’16 presso la sede dell’Ispettorato del Lavoro di Messina sono stati convocati dal Direttore Ing. G. Sciacca i funzionari del CAS e i sindacati sulle problematiche del personale del più grande ente pubblico della Regione Siciliana con incassi da ottanta milioni di euro e una situazione di organico di personale molto confusa e con problematiche ormai croniche che l’ente si trascina da decenni.
Uno dei problemi dell’azienda è l’organizzazione del settore esazione pedaggi e proprio con questo tema si è aperta la discussione, partendo dal fatto che ormai da tempo le stazioni di entrate ed uscita della tratta Messina-Palermo, in molti turni di lavoro, risultano senza nessuna presenza di personale con grande difficoltà da parte dell’utenza e problematiche sulla sicurezza del tutto evidenti soprattutto nel periodo di aumento del flusso di traffico per la stagione estiva che vede più che raddoppiati i transiti.
Al tavolo ha partecipato il dirigente della sigla OrSA Trasporti di Messina, Michele Barresi che è intervenuto, invitato dal presidente del comitato precari regionale Rosa Bella, a nome dei precari “storici” Agenti Tecnici Esattori che dal 1987 con contratti a tempo determinato di 90 giorni hanno per più di trenta anni prestato servizio su l’intera tratta delle autostrade siciliane.
Il Responsabile del settore esazione e il Direttore Generale del CAS hanno dichiarato la necessità di personale agente tecnico esazione per sopperire alle carenze di organico del settore per una normale gestione del servizio richiedendo alla Regione Siciliana la possibilità di assumere circa 80 unità.
Dal 2011 il CAS non ha fatto più contratti ai precari, la spesa per il lavoro straordinario e le trasferte è salita alle stelle tanto da far rischiare al Consorzio Autostrade Siciliane sanzioni di milioni di euro da parte delle istituzioni preposte alla vigilanza.
Il dirigente OrSA Trasporti e il Presidente del Comitato precari hanno preso atto che la linea adottata dal Direttore dell’Ispettorato che non vuole trovare i colpevoli ma la soluzione del problema hanno portato al tavolo lo strumento necessario allo scopo, la legittimità della graduatoria del concorso pubblico a tempo indeterminato (part-time) che pubblicata nel 2003 è stata utilizzata fino al 2011 e che con i decreti cosiddetti “milleproroghe” è ad oggi valida e utilizzabile.
La graduatoria è legittima in base ad una sentenza Corte di Cassazione, sez. Lavoro, sentenza 1 luglio – 19 ottobre 2015, n. 21057 emessa ultimamente che libera e autorizza i vertici dell’azienda a poter ritornare ad avviare al lavoro i precari che ne fanno parte. La sentenza chiarisce che il CAS poteva inserire nei criteri di partecipazione al bando pubblico del 2003 l’esperienza lavorativa di almeno 90 giorni presso il consorzio in quanto “potere discrezionale della PA di richiedere, oltre al possesso di suddetto titolo, ulteriori requisiti finalizzati alla selezione del miglior personale possibile”
Concludono poi con il portare a conoscenza dei responsabili l’obbligo della presenza fisica ai caselli/barriere di personale ATE anche nelle stazioni super automatizzate che il Ministero dei Trasporti nel 2014 ha comunicato tramite fax a tutte le concessionarie di autostrade e per il quale stabilisce sanzioni pesanti alle aziende come il CAS che non fornisce la presenza fisica nelle porte di uscita dei caselli della tratta messina-palermo con grossi disagi e pericoli di sicurezza per gli utenti tutti.
Il Direttore dell’Ispettorato del Lavoro di Messina Ing. Gaetano Sciacca ha infine deciso di istituire un tavolo di lavoro nel quale mettere in atto una procedura per l’assunzione dei precari del consorzio autostrade siciliane che a prescindere dalla gestione degli ultimi anni sono la soluzione del problema, evitando così le sanzioni di milioni di euro e allo stesso tempo dando reddito a chi è in situazioni di disagio fornendo un servizio adeguato all’utenza che un ente di così grande importanza ha l’obbligo di offrire.
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