Sala particolarmente calorosa, nonostante l’inusuale freddo che attanaglia la nostra Provincia in queste Idi di Marzo, quella del Beniamino Joppolo che ieri ha accolto “Fiato di madre… e voglio dire!” di e con Sergio Vespertino.
Sì è infatti, sin dalle prime battute, instaurata una forte empatia fra il pubblico e gli artisti.
Uno spettacolo ben congegnato in ogni dettaglio e interpretato con grande maestria; un riuscitissimo mix di comicità fine e garbata -davvero rara di questi tempi-, musica, ricordi e riflessioni sui rapporti interfamiliari (soprattutto quelli che intercorrono fra madri e figli), ma anche sul teatro stesso e sull’attualità, sempre attente, pertinenti e mai appesantite da una certa patina retorica che talvolta invece permea di sé tanta comicità attuale.
Uno spettacolo collaudato e con alle spalle tutta una serie di successi che è riuscito tuttavia a sorprendere ancora una volta appassionati e intenditori di teatro per la cura minuziosa riservata ad ogni dettaglio e per l’appassionata interpretazione dei due artisti sul palco. Pierpaolo Petta con la sua magica fisarmonica e Sergio Vespertino col suo seducente (e, mi ripeto ma occorre sottolinearlo, garbato) affabulare hanno letteralmente sedotto l’intero pubblico presente in sala; una scarica di buonumore che per circa due ore ci ha elettrizzato, trasportando i meno giovani verso i bei ricordi dell’adolescenza legati alla mamma e alla famiglia e fornendo invece ai più giovani una sorta di simpaticissima ed irresistibile “guida” per districarsi all’interno del focolare, di cui, con tutte le sue contraddizioni, la mamma è – come sottolinea l’autore – motore, guida e custode.
Ma la peculiarità di questo fresco racconto di formazione (cosa che ho visto accadere solo una volta qui al Beniaminio Joppolo e, per inciso, con Antropolaroid di Tindaro Granat) è senz’altro quella di non esaurire la propria energia con la chiusura del sipario e anzi arricchendosi ulteriormente delle esperienze degli spettatori, che fermandosi a lungo in sala si scambiavano racconti ed aneddoti, ora sui supplizi delle siringhe di vetro o delle supposte, ora sugli sguardi severi della madre per un ritardo di qualche minuto il sabato sera, o ancora ricordando la propria maestra etc.etc.
Un altro successo destinato ad essere ricordato a lungo a Pattidunque per la rassegna curata dalla direttrice artistica Anna Ricciardi.
Armando Di Carlo