ARCHINOTTE 2013 –  Arte e spettacoli per il riscatto dell’ex area fieristica di Messina
Cronaca Regionale

ARCHINOTTE 2013 – Arte e spettacoli per il riscatto dell’ex area fieristica di Messina

 

 

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Dopo anni di degrado e di contese, l’ex cittadella fieristica di Messina si è trasformata, come d’incanto, in un luogo che riconquista la propria dimensione “urbana”. E lo ha fatto, seppur tra mille difficoltà logistiche ed ambientali, nel migliore dei modi, ossia, attraverso un’ “esplosione” di cultura, elemento che da quelle parti latitava ormai da decenni. Certo, ci sarebbero tante critiche da fare e tanti nodi da sciogliere, primo fra tutti, fino a che punto l’Autorità Portuale debba ancora gestire quell’area “cittadina”, appunto, che di fatto appartiene ad una Messina che lo scorso 24 Giugno ha deciso, una volta per tutte, di voltar pagina. E lo ha deciso, anche in virtù dell’esperienza che ha “riconsegnato” alla città un bene dimenticato come il Teatro in Fiera, poi ribattezzato “Pinelli”, con i suoi significati, le motivazioni e gli strascichi che ancor oggi si porta dietro.

IMG_1538L’idea è stata dell’Ordine degli Architetti di Messina, che ha delegato per la direzione artistica l’architetto Antonello Longo. E la dice lunga la frase che quest’ultimo ha pronunciato dal palco, allestito nell’incantevole scenario dello spazio antistante l’ex “Irrera a mare”, all’apertura della manifestazione: “Pensavo fosse impossibile già solo immaginare una serata come questa. E’ un’idea folle che si è concretizzata insieme alla città”.

Ed ecco che in quello spazio, in cui tutto è doverosamente “ex”, qualcosa si è mosso. Pino Falzea, presidente dell’Ordine degli Architetti di Messina: “Questo è un luogo urbano negato alla città –  ha detto anch’egli nel corso dei saluti iniziali – gli artisti sono per una città ‘aperta’ nella quali tutti hanno il loro spazio”. Ed opportunamente sa a chi essere “riconoscente”: “Ringraziamo i giovani del ‘Pinelli’, ragazzi liberi che hanno acceso i riflettori su questa area. I loro progetti ci hanno emozionato…”.

IMG_1571Sul palco non poteva mancare il nuovo sindaco di Messina, Renato Accorinti, che ha così esordito: “Ancora dobbiamo farci una ragione di ciò che ci è successo”, ironizza all’indirizzo della platea. Poi prosegue: “La nostra vittoria viene dalla strada, per questo dobbiamo continuare a stare insieme e metterci l’anima su ciò che facciamo”. E sulla “contaminazione” di iniziative di volontariato sul territorio cittadino, dice: “Queste persone c’erano anche negli anni precedenti ma è chiaro che non mettevano la loro disponibilità e la loro energia quando nel palazzo c’era gente che mortificava la collettività”.

IMG_1628Ben vengano, dunque, iniziative come quella dell’Ordine degli Architetti, e lo fa intendere  anche Sergio Todesco, assessore alla Cultura: “Qui siamo in un angolo di mondo al centro della civiltà, luogo di assoluta centralità che negli ultimi decenni è diventato marginale, ininfluente, in altre parole, un non-luogo. Assistiamo ad una crisi etica e culturale da cui Messina deve venirne fuori, riappropriandosi della propria identità. In queste prime settimane di lavoro – prosegue l’assessore – con la buona volontà stiamo cercando di liberare spazi, energie ed opportunità per entrare in un circuito virtuoso”.

IMG_1544Sul palco anche Francesco Di Sarcina, segretario dell’Autorità Portuale, in “conflitto”, allora, con in “ragazzi del Pinelli”, che adesso dice: “Godiamoci questo momento, ci auguriamo che possa iniziare questa nuova rivoluzione…”

Antonio Presti, mecenate, artista, poeta, fondatore di Fiumara D’Arte, è stato l’ospite della serata. Il suo messaggio è esplicito: “Senza conoscenza non c’è futuro. Questo era il luogo della Fiera e del denaro che oggi è morto, imploso. Adesso deve essere restituito ad un pensiero ‘alto’ ed ‘altro’. In quest’area – prosegue Presti – sarebbe bello realizzare una città della scienza e della conoscenza in grado di ospitare gli artisti. Dobbiamo restituire valore alla nostra società. Risvegliamo le nostre coscienze. Speriamo che questa nuova amministrazione Accorinti sia un messaggio di luce per la città”.

Un breve saluto è arrivato anche da parte del Sovrintendente ai BB.CC.AA di Messina, Salvatore Scuto.

IMG_1646L’evento era suddiviso in cinque sezioni: “Il giardino degli aquiloni”, con progettazione e  direzione artistica dell’arch.Teresa Cammara; “Obiettivo Stretto”, a cura di Alessandro Mancuso; “Note e parole”; “Mi propongo…propongo architetture”, a cura dell’arch. Michele Palamara e “Writers”. Il tutto messo insieme da un principio basilare, a cui ispirarsi: “Arte-Architettura, un binomio inscindibile”.

IMG_1560A partire dalle ultimi luce della sera e fino ai primi bagliori dell’alba, l’intera area è stata “invasa” da visitatori, che hanno potuto ammirare performance artistiche di vario tipo, mostre fotografiche, installazioni, spettacoli d’animazione, assistere a dibattiti e rappresentazioni di vario genere, e potuto ascoltare dell’ottima musica, ad opera di artisti locali di grande spessore.

Dal punto di vista dell’arte figurativa destavano grande interesse i writers, che hanno disegnato una tela spettacolare, gigantesca, stesa lungo la facciata interna dell’ex teatro. Le opere di Saxo, Felix, Carlo da RC, Tofi, Kuma, Savasta ed Eddy, saranno adesso separate l’una dall’altra ed esposte, da parte dell’Autorità Portuale, nell’area degli approdi crocieristici, e dal Comune negli spazi urbani da recuperare.

IMG_1716Un’altra grande “sfida” era quella riguardanti le panchine: 28 blocchi bianchi, squadrati, a forma di parallelepipedo, disposti lungo l’asse centrale della passeggiata, dall’aspetto, a dire il vero, piuttosto triste, che necessitavano di appropriarsi di un’ “anima” che desse loro significato ed estetica dentro un ensemble denominato “Il giardino degli aquiloni”. Questa operazione è stata vissuta, tutta in tempo reale, a “tu per tu” con gli artisti, ciascuno dei quali ha dato sfogo alla propria creatività ed originalità: Mauro Cappotto, ad esempio, pittore e scultore di Ficarra, quell’ “anima” alla panca l’ha data nel senso più autentico, incassandoci dentro una teca con un cuore. “Po Etica”, rosso su bianco, è stato il titolo che ha dato alla sua opera.

IMG_1564Sara Teresano, in linea con l’incantevole fascino del luogo, ha scelto come tema il mare: è splendida quella barca bianca che sul mare azzurro lascia una scia di versi di Ungaretti. Sempre al mare si è ispirata Concetta De Pasquale, che a fianco della sua vela ha scelto una frase inneggiante al “silenzio apparente del vento”, del mitico velista francese Bernand Moitessier.

Carmelo Pugliatti, sempre in linea con i suoi alti temi etici, affronta il significato della panchina come meglio non potrebbe: “Chi ci dorme è pericoloso e sospetto – motiva l’artista – e la panchina dà fastidio perché nessuno vi paga l’affitto. ‘Stare in panchina’ è poi sinonimo dell’essere tagliati fuori dall’azione e dal processo produttivo…”. Egli “vede” quella panchina come un letto e ci scrive sopra la famosa citazione di Niemöller sulla deportazione (“Prima di tutto vennero a prendere gli zingari…”) da molti attribuita a Brecht.

Enzo Togo, giusto per citarne qualche altro, interpreta a sua volta la propria come “La panchina dell’amore”, mentre Stello Quartarone, creativo e “vulcanico” artista messinese, stavolta ha rappresentato delle geometrie su cui vi ha adagiato sopra un aquilone con una massima sull’esistenza: “Chi si abbassa sarà elevato – Essere rende liberi”.

IMG_1584Anche Michele Cannaò  ha rappresentato un aquilone, tenuto su da con un suggestivo filo di parole: “Ci sono delle cose che succedono – ci sono delle cose che non tornano – ci sono delle cose che non possono – eppure sono”.

Le altre panchine che completano il “giardino”,  ciascuno con una propria simbologia figurativa a seconda delle ispirazioni degli artisti, sono state dipinte da Guglielmo Bambino, Simone Caliò, Rosamaria Crupi, Antonello Bonanno Conti, Filippo De Mariano, Gianfranco Donato, Pippo Galipò, Giuseppe Geraci, Antonio Giocondo, Giuseppe Greco, Alessandra Lanese, Pietro Mantilla, Claudio Militi, Alvaro Occhipinti, Giuseppe Pittaccio, Andrea Reitano, Gigi Sansone, Pietro Serboli, Demetrio Scopelliti e Aurelio Valentini.

Nella sezione “Obiettivo Stretto” sono state esposte fotografie dello Stretto di Messina realizzate da Carla Bonomo, Enrico Borrometi, Peppe D’Urso, Giangabriele Fiorentino, Tullio Foti, Mimmo Irrera, Antonella Mangano, Sandro Messina, Rocco Papandrea e Silvio Ruvolo.

Lungo il vialone, attaccate alle pareti delle vecchie strutture in disuso, sono state esposte tavole e didascalie di proposte progettuali di una certa rilevanza realizzate da molti architetti messinesi.

IMG_1585Quanto alla sezione “Note e parole”, ha aperto la kermesse il promettente chitarrista classico Alessandro Ariosto, cui ha fatto seguito il duo composto da Carmelo Mafali e Eliana Risicato. Quindi è toccato a Giancarlo Parisi, con un omaggio a De Andrè. Dopodiché, spazio alla recitazione di alcuni versi tratti dal “Giardino degli aquiloni”, da parte di Giovanna Mannetto.

Seguitissima e di altissimo spessore, è stata l’esibizione dell’Orchestra del Teatro V.E. di Messina e del coro F. Cilea di Reggio C., che alla fine hanno regalato un gran finale con “L’Inno alla gioia” di Beethoven.

Il momento del Jazz è arrivato abbondantemente dopo la mezzanotte, con l’esibizione del Pathos Quartet, ed a seguire del Gospel and Jazz Family Choir di Rosalba Lazzarotto.

La notte fonda non ha limitato le energie, né tantomeno la verve ed il talento di Sandra De Dominici, bravissima vocalist, grande promessa del soul e del blues, che con lo Shabda Quartet, nonostante l’ora tarda, ha davvero entusiasmato la platea.

IMG_1594I gruppi La stanza della Nonna e Intelaiatura Basimale hanno anticipato l’esibizione delle arpe delle gemelle Simona e Sabrina Palazzotto, che assieme alle scenografie del Circobaleno hanno accolto il nuovo giorno.

 

Corrado Speziale

14 Luglio 2013

Autore:

admin


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