CONTAMINAZIONI – Battiato all’Argimusco. Un  tempio diventa teatro
Che ne pensi di

CONTAMINAZIONI – Battiato all’Argimusco. Un tempio diventa teatro

banner_Battiato

Con Franco Battiato all’Argimusco comincia Solstizi, l’estate dei Nebrodi.

Dalla Festa del Muzzuni al Festival del giornalismo enogastronomico, un calendario di grandi eventi.

Un viaggio affascinante in Sicilia – per chi ha organizzato l’evento – che punta al recupero delle tradizioni, della cultura, del sapere antico.

Ma non tutti hanno colto quest’aspetto, anzi hanno pensato esattamente l’opposto.

Ponendosi la domanda del perchè “profanare” con una spettacolarizzazione di richiamo, tipicamente mediatica, un tempio riconosciuto da millenni come luogo di fede,  non certamente nell’identificazione che ne fa il cristianesimo, di meditazione, di osservazione, di iniziazione.

Vernissage21giugno2014

Ma sopratutto perchè farlo proprio in una data simbolo.

Al Solstizio.

Trattare quel luogo come una squallida periferia che non ha un’identità precisa, da poter profanare, invadere, contaminare, calpestare, mentre ha – di contro – una sua centralità riconosciuta?

Oppure, di contro, utilizzare quella centralità per aver successo?

L’Argimusco ha un “Centro” complesso, da molto tempo.

Prima ancora di essere antropizzato.

E’ vero che per definire periferie che possono essere dell’Anima, culturali, per arrivare alle periferie silenziose, di paesi o di città, bisogna individuare un Centro, dipende anche dalla disposizione d’animo.

Ma – anzi “è” – l’Argimusco è centrale, prima di tutto a se stesso.

E’ “centro” per chi ci va per rigenerarsi.

E’ un luogo dell’ anima, della mente e del cuore.

Da sempre.

Non c’è bisogno di creare “spettacoli”, dar perle ai porci, per dimostrare che quell’altopiano ha capacità d’attrazione.

Attrazione che lo rendeva  accogliente nei millenni- anche se terra ostica, difficile da viverla, buona per i pascoli –  ma disponibili a vedere passare i transiti della gente sicula, gli elimi, i sicani, gli iblei, che qui si riunivano per celebrare gli eventi naturali, il gioco delle ombre propiziatrici, a raccogliere le “erbe magiche”, ad iniziare intere e nuove generazioni.

1511241_567885713305265_957841356_n

Sono luoghi mai abbandonati.

Qui giungono sciamani e monaci, cultori dell’anima e del cuore, rigenerati dai primi raggi del sole, rincuorati dal suono del corno, delle campane, dei liuti; arrivano anche dalle terre celtiche, onorano il sole, qui fanno i loro battesimi, nel rispetto della pluralità del pensiero, nell’osservanza dei dogmi, dei processi formativi, dei percorsi di crescita delle singole anime.

Qui si viene per trovare Conoscenza, scoprire la Bellezza, essere in sintonia con la Natura.

Ritrovare nei silenzi se stessi.

10409434_646032518823917_6774672134305554952_n

Poi arriva lo spettacolo, la gente in massa.

Piedi insicuri che arpionano la roccia, le coca cola nello zainetto, i panini con la porchetta, l’acqua  che sgorga da contenitori in pvc abbandonati appena svuotati. Telefonini, inutili – tanto non c’è campo – che cercano messaggi, bramosi di segnali.

Ma qui i segni e i segnali sono ben altra cosa.

Ecco che arriva la fiumana umana.

Arriva non chi affronta la notte per “esserci” ai primi raggi del sole che affiorano dallo “stretto”, ma per poter andare – appena si può – su facebook, per immortalare il tutto in uno scatto, per dire – inconsapevolmente -“c’ero anch’io”.

Si perde la memoria collettiva che costituisce il passo oltre il quale comincia la dissoluzione della memoria, del paesaggio, dei luoghi, delle tradizioni, attraverso i cambiamenti piccoli o grandi e le trasformazioni repentine e invasive.

10482392_657586687668500_2500896923947638553_n

Lo spettacolo dell’alba sull’altopiano dell’Argimusco, nonostante la folla, rimane ed è splendido.

Qui lo sguardo si prerde, alle prime luci dell’alba.

Dopo la rocca della Novara si estende in basso verso oriente il magico bosco di Malabotta e poi il grande cono dell’Etna fumante.

Giù, a Nord,  ci sono le Eolie, altri vulcani, tra attivi e dormienti. Uno è anche inabissato entre lo Stromboli da lì a poco avrebbe eruttato nuovamente..

10373660_654863111274191_6423216571415163328_n

Le grandi rocce, che sorgono sopra un tappeto di verde intenso, sembrano strane figure che richiamano mostri e figure orride, sogni  inquietanti, profili possenti, mai bizzari.

Durante il solstizio d’estate la luna piena affonda, nel cielo che si tinge d’azzzurro, in attesa dell’alba. La luna è lì sulla destra del vulcano, e dopo appena un’ora si alza il sole sulla parte opposta in direzione dell’aquila, la pietra che come un maestoso rapace sembra pronto a spiccare il volo dal suo nido, posto a protezione della necropoli.

Altro segnale, è posta al “levante”.

Da qui, superando il crinale si scende verso la valle dell’Alcantara.

Verso il mar Jonio lungo il tratturo dei pastori.

Altra contaminazione: le pale eoliche.

Un oltraggio al paesaggio. Uno scempio inutile, tanto ancora nonostate siano passati anni, la foresta d’acciaio non genera nulla.

Che scempio.

Oggi probabilmente non è stata riconosciuta la sacralità al luogo, non si può riconoscere un atto volontario di blasfemia, perché non c’è la minima traccia di segnali in questo senso.

Sconoscenze volontarie?

Altri “animali” prendono  possesso materiale dello spazio che non usano come ricovero, né per riflette, ma per asoltare brani scelti, letti da altri, sentir parlare registi e cineasti.

Tutto lontanto dal quel sole che sorge.

Le Rocche dell’Argimusco, sono un complesso di luoghi, fuso in un unicum, che mantengono una sacralità tutta insita in quel’altopiano pietrificato.

Nulla è qui al caso.

Una grande roccia, quella dell’orante, in grado di dar anche ricovero sotto i suoi anfratti ad un gregge di pecore, ai cavalli lasciati liberi, non lascia minimanente spazio al pensare che il luogo, i suoi usi, i pastori, la gente dei nebrodi che ci vive e che lo vive  possa far diminuire la sua sacralità.

E’ tutto naturale.

Stà nel tempo.

Ma altri flussi, altra gente, altri riflettori accesi ci pongono la domanda se quei deserti inospitali, dove il filo spinato segna le aree dei pascoli, non sia il primo passo vero una desertificazione preoccupante dell’anima, che in qualche modo riflette uno stato interiore dell’uomo.

 

10325730_653173051443197_8079973427032539787_n

Ma se queste sono solo considerazioni, forse da condividere con chi recentemente al solstizio ha portato malati terminali, scolasche con qualche cromosoma in più, “angeli” che cercavano speranze nell nuovo giorno.

Anche questo è stato e sarà l’Argimusco.

Ma torniamo alla manifestazione Solstizi: Circuito delle feste del sole dei Nebrodi

Questa è stata voluta dal Gal Nebrodi Plus di cui è presidente Francesco Calanna.

“Una manifestazione – spiega Calanna – articolata in un calendario di iniziative di arte, cultura e promozione degli itinerari rurali in diverse località dei Nebrodi nel messinese, si propone di far conoscere in modo nuovo il grande patrimonio di natura, ruralità e armonia con l’ambiente.

Si tratta di una esperienza per promuovere la conoscenza del territorio insieme ai suoi prodotti agroalimentari tipici d’eccellenza, l’enograstronomia e le diverse offerte turistiche (naturalistico, sportivo, del benessere e del gusto) che qui possono trovare valide risposte”.
10409561_660556187371550_7338428583382554502_n
 

E non c’era di meglio che inziare lo scorso sabato 21 giugno da Montalbano Elicona mentre il “ciclo” si chiuderà all’inizio di agosto a Tusa.

Protagonista assoluto del primo appuntamento nel cuore dei Megaliti dell’Argimusco nell’area della Riserva orientata Bosco di Malabotta nel territorio di Montalbano, il cantautore catanese Franco Battiato che presenterà il suo ultimo film documentario “Attraversando il Bardo”.

Un film girato tra la Sicilia e il Nepal, tra i dolmen e i mehir dell’altipiano dell’Argimusco, nelle dimore dei monaci nepalesi intervistati a Katmandu e che prende spunto dal testo più noto della letteratura tibetana, Il Bardo di Todol.

Alla presentazione (seguita dalla proiezione del film) anche il sindaco di Montalbano Elicona Filippo Taranto, il presidente del Gal Nebrodi Plus Francesco Calanna, la giornalista televisiva Syusy Blady che su Rai 3 conduce “Turisti per caso” e il giornalista Fabio Bagnasco.

La presentazione del film è stato uno degli eventi in un calendario molto fitto.

10460733_655671451193357_7873149396959814562_n

La manifestazione di Montalbano Elicona si è avviata alle 5 del mattino e si è chiusa a mezzanotte: dall’alba al tramonto va i monaci di Sera-Jey, uno dei maggiori istituti monastici Buddhisti e conta oltre 3.500 monaci in India, che hanno realizzato il Mandala delle Sabbie, un rito che dura molte ore che prevede la realizzazione di un Mandala di sabbie colorate e che alla fine viene spazzato via per simboleggiare l’inconsistenza della vita.

Nel corso della giornata anche delle conferenze come quella di Cristina Coltelli su “L’Arlecchino del Bardo”, performance come la reinterpretazione di “U Cuntu” di Franco Battiato da parte di Antonio Smiriglia e i Cantori della Tradizione.

Sempre ieri – il 21-  ad Alcara Li Fusi è cominciata la manifestazione che culminerà il 24 con la festa “U muzzuni”, rito di origine pagana che si celebra ininterrottamente da oltre quattromila anni in questa angolo del Parco dei Nebrodi.

La festa è preceduta da una serie di iniziative: escursioni nel parco a cura dell’associazione Vaicoltrekking (domenica 22) e Attilio Caldarera, una rassegna di canti popolari con la partecipazione di Cecilia Pitino, I Malanova, I Kalascima.

E poi degustazioni di prodotti tipici e escursioni botaniche alla scoperta delle erbe tipiche per la salute e il gusto.

Il 26 e 27 luglio a Galati Mamertino si terrà il primo Festival del giornalismo enogastronomico con presentazioni di libri, incontri con giornalisti, blogger, esperti di settore, teatro civile.

E poi il Teatro del gusto con la presenza di chef e una grande piazza dedicata ai prodotti tipi siciliani e non solo: previste degustazioni dei prodotti e dei piatti tipici cucinati in loco. La prima parte di Solstizi si chiude a Tusa dal 5 al 10 agosto.

10308743_656100767817092_6577501152319824793_n

Il Chi c’era al Solstizio all’Argimusco:

 

L’Associazione “UMT” di Messina con Marcello Aragona e Stefania Panetta. che nell’inito rivolto ai chi vorrà far parte a cerchio sciamnico scrivevano “questo momento importante di “fermo” del sole che ha sempre aiutato l’umanità nella sua evoluzione, noi ci femeremo anche nel nostro muoverci nel livello ordinario di coscienza per elevarci, con il suono del tamburo e l’energia della natura, nel mondo superiore ed accedere a conoscenze che ci guideranno nella vita quotidiana e nei percorsi di guarigione. E poi attenderemo l’alba con i suoi colori ed allineamenti”.

Ed ancora il Gruppo del “Centro Yoga” di Palermo.

Poi soono numerosi gli artisti, di livello nazionale ed internazionale, che hanno partecipato al vernissage di ‘Pietre&Stelle2014’. Per esempio, da ascoltare e ammirare la ‘Musica sufi e Sema’ proposta da Fakhraddin Gafarov (tar e ney, Azerbaigian) e Serdar Adem Uslan (derviscio, Turchia). Il Maestro Giuseppe Severini, che per l’occasione lascerà la sua amata caverna per far vivere l’esperienza di un piccolo viaggio musicale alla scoperta dei ‘Suoni della Natura’!

Anche quest’anno, per il vernissage di ‘Pietre&Stelle2014’ all’Argimusco, c’è stato  il ‘Falò del Solstizio’, che ci scalderà l’anima e non solo!

Come di consueto anche quest’anno il direttore artistico di ‘Pietre&Stelle’, l’astronomo Andrea Orlando, ha dato il suo contributo ‘artistico’ presentando un piccolo studio multidisciplinare su ”l’Astronomia Araba’!

23 Giugno 2014

Autore:

admin


Ti preghiamo di disattivare AdBlock o aggiungere il sito in whitelist