FACEBOOK & WHATSAPP – Le curiose connessioni sociali in un paesino senza internet
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FACEBOOK & WHATSAPP – Le curiose connessioni sociali in un paesino senza internet

pettegoleFacebook da strada e Whatsapp a gettoni, nel paesino senza internet rivive il web 0.0. La street art ironica e intelligente di Biancoshock.

 

E’ Civitacampomarano, paesino di 400 abitanti in provincia di Campobasso, a catturare l’attenzione dei media per l’assenza di copertura internet, dunque, l’avvio di un curioso progetto “Web 0.0”. Lo riferisce Lucia Landoni nota firma de La Repubblica, che nella sua cronaca parte da un interrogativo: Come si vive nel 2016 senza Internet?
Lo street artist milanese Biancoshock ha trascorso un periodo proprio nel paesino molisano e, constatata la scarsa copertura di rete, dunque, l’impossibilità di navigare sul web e di utilizzare qualsiasi dispositivo elettronico, ha dato il via al progetto web 0.0. L’eclettico creativo, in occasione in occasione del festival CVTà Street Fest, ha applicato i loghi di alcuni dei più noti siti e social network agli equivalenti cittadini offline. Nello specifico, la cassetta della posta è, verosimilmente, la Gmail paesana, l’anziana del paese è facente funzione Wikipedia, visto che ci si rivolge a lei per qualunque informazione. Biancoshock ha anche scandagliato i luoghi delle connessioni sociali, specie negli aspetti più ‘divulgativi’, dunque si twittare-spettegola su una panchina, ma il faccia-libro del web 0.0 ritorna alle origini, identificato con lo spazio delle affissioni comunali. E Whatsapp? Manco a dirlo, quella che i giovani non conoscono più, ossia l’indimenticata cabina telefonica. WeTransfer? Il furgoncino… e così via. “È una sorta di Internet in the real life, – spiega Biancoshock – che dimostra come le dinamiche virtuali che molti di noi ormai ritengono fondamentali per la vita di tutti i giorni, siano in realtà sempre esistite e possano essere replicate anche senza computer e smartphone”. Aggiungiamo noi, certe abitudini, necessità spesso anche discutibili, come quelle accolte dalla comoda panchina cittadina, non cambiano mai, semplicemente, si adattano al contesto.BiancoshockBiancoshock1Biancoshock2Biancoshock3Biancoshock4Biancoshock5Biancoshock6 Biancoshock7 Biancoshock8 Biancoshock9

BIANCOSHOCK www.biancoshock.com

Vive e lavora a Milano.
Per molti anni non si è considerato un artista finché, un giorno, ha deciso di capire realmente chi fosse e che cosa stesse facendo. Osservando il suo percorso è evidente che non vi sia una “categoria” che possa contenere sia la sua attitudine urban, tipica dell’ Urban Art, che la modalità espressiva, appartenente all’arte più performativa ed attivista; per questo decide di dare vita a EPHEMERALISM.
Ephemeralism si prefigge lo scopo di produrre opere d’arte che esistano in maniera limitata nello spazio, ma che persistano in maniera infinita nel tempo attraverso la fotografia, i video, i media.
Ha realizzato più di 650 interventi per le strade di Italia, Belgio, Croazia, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Inghilterra, Ungheria, Lituania, Malesia, Malta, Norvegia, Polonia, Portogallo, Singapore, Slovacchia, Slovenia e Spagna e non ha alcuna intenzione di fermarsi.
Ha partecipato ad alcuni dei più importanti festival di Arte Urbana, ha presentato il progetto “Ephemeralism” in diverse Università (tra cui Milano, Foggia, Ljubljana, Bratislava e Zagabria) ed al TedX di Oporto del 2014.

28 Aprile 2016

Autore:

redazione


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