Il Partito dei Comunisti Italiani di Messina interviene ancora sulla questione dei concorsi interni portati avanti dall’Amministrazione Comunale e chiede l’intervento della magistratura.
“L’Amministrazione comunale di Messina persiste, con sfacciata arroganza, nell’espletamento dei concorsi interni sapendo bene che viola palesemente le normative vigenti”. Lo afferma Antonio Bertuccelli, segretario provinciale del Pdci
“E’ dal 19 gennaio 2010 – continua Bertuccelli – che il nostro partito denunzia la violazione, da parte del Comune di Messina, del Testo Unico Enti Locali che stabilisce l’assegnazione della presidenza della Commissione Giudicatrice ad un dirigente Comunale e non al segretario Generale. Ma nonostante tutto le selezioni interne per la copertura di posti di varie categorie procedono in aperta infrazione delle normative vigenti. E’ infatti accertato che il Segretario Generale del Comune ha presieduto e continua a presiedere le prove concorsuali e precisamente quelle per n.5 posti di tinteggiatore, n.5 posti di muratore, n.61 posti di funzionario amministrativo, n.41 posti di Direttore Sez. Amministravo.
“Vogliamo ricordare inoltre che la Corte dei Conti già nel marzo 2010 deliberava l’applicabilità dell’art.62 del D. lgv 150, nella parte in cui si stabilisce che le progressioni fra aree avvengono tramite concorso pubblico, ferma la possibilità dell’amministrazione di destinare al personale interno una riserva di posti comunque non superiore al 50% di quelli messi a concorso, decorre dal 1 gennaio 2010. La Corte dei Conti deliberava inoltre che l’articolo 91 T.U.E.L., nella parte in cui prevede concorsi interamente riservati al personale dipendente, deve ritenersi abrogato per incompatibilità con il d.lgv 150/2009. Tutto questo non sembra interessare l’Amministrazione Comunale. Roba da magistratura”.

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