Antonella Papiro, candidata tra i 5Stelle in questa tornata per le “Regionali”, di fatto alla sua prima esperienza elettore, gratificata da un successo personale importante, è stata la più votata a Capo d’Orlando, il suo paese e con 2.579 preferenze in totale nel collegio può considerarsi una matricola di lusso, oggi con serenità racconta quest’esperienza
Quando ho cominciato questa avventura, non avrei mai immaginato di concluderla con un risultato così sorprendente – dice – L’affetto e l’impegno che molti di voi hanno dimostrato nei miei confronti è stata la risposta più bella che potessi ricevere.
Indipendentemente dal fatto che ce l’abbia fatta o meno, per quanto mi riguarda ho già vinto.
La mia vera vittoria siete stati voi!
Grazie per aver creduto in me.
E se questa è l’Antonella umanissima nel suo commento personale, quella che ora leggiamo è la Papiro politica, impegnata e determinata.
Analizzando l’esito di questa corsa alle regionali, non si può non tenere conto, in prima istanza, della percentuale più alta e scomoda : quella dell’astensionismo.
In merito ho già fatto a tempo debito le mie valutazioni; non posso che aggiungere, alla luce di questo dato allarmante che sembra non voler arrestare la sua crescita, che forse sarebbe il caso, per ogni forza politica, di fare le dovute considerazioni, cercando di comprendere fino a che punto ci si possa ritenere responsabili di questo risultato fallimentare, che ha portato alla vera sconfitta della Sicilia e leso inevitabilmente il valore del senso più profondo della politica in se.
Premesso questo, al di là del risultato finale, vorrei porre l’attenzione su un aspetto importante.
Questa competizione non è stata portata avanti ad armi pari.
Inutile voler negare ciò che, a parer mio, è una realtà oggettiva.
Per tale ragione credo che al Movimento cinque stelle debba essere rivolto un merito.
Competere con una sola lista, composta da cittadini “normali” che partivano da zero, in riferimento ai voti sui quali contare, non è stata certo un’impresa facile.
Aver raggiunto una percentuale del 26,7%, ed essersi classificati come primo partito, anche grazie all’aiuto volontario e disinteressato di cittadini che si sono spesi in prima persona per aiutarci, credo sia un enorme successo da non sottovalutare.
E’ chiaro che parlare di vittoria non è ammissibile per nessuno.
Forse lo sarà quando tutte le forze politiche riusciranno a rimandare la credibilità necessaria e ricostruire qualcosa di convincente sulle macerie derivate da decenni di condotte scellerate che hanno portato a questo risultato fallimentare, sfociato nell’allontanamento e la disaffezione.
Noi ci stiamo provando.
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