FABIO GRANATA – Non sono nato a Siracusa ma sono siracusano come pochi…
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FABIO GRANATA – Non sono nato a Siracusa ma sono siracusano come pochi…

Per chi vuol capire…

Il pensiero di Fabio Granata

Poco conta il luogo di nascita se la dimensione che ti collega a una Città è scritta nella storia e nel Mito.

La Cittadinanza in fondo è una scelta e una opzione politica.

Sono siracusano poiché sono un greco: un greco d’Occidente, tra quelli più avventurosi e incuranti delle certezze rassicuranti e dei confini limitati del pensiero. Siracusa non è solo “la più antica e nobile delle Città greche” ma il cuore dei molteplici “rinascimenti” che hanno attraversato la nostra Isola e che da Siracusa sono quasi tutti partiti.

Siracusa è una Città rinascimentale

Fin dal 734 avanti cristo quando uomini coraggiosi aprono nuove rotte e giungono da Corinto.
Fin dalla epopea Federiciana e dalla sua meravigliosa Corte araba e Normanna .
Fin dalla Architettura catalana che anticipa di 100 anni la cifra stilistica e architettonica del Rinascimento italiano.
Fin dalla ricostruzione tardo barocca post terremoto 1693, con le sue ardite sperimentazioni architettoniche e il riutilizzo del palinsesto millenario dello spazio sacro più antico e nobile per edificare nuove Cattedrali di luce e di Sole sempre nel nome di Atena, Minerva e Lucia.

Per me, Greco d’Occidente, è quindi un privilegio vivere in Ortigia. L’Isola è infatti il cuore e l’anima di Siracusa.

E’in Ortigia che si respira più di ogni altro luogo quel timbro legato alla stratificazione culturale e al palinsesto di epoche, religioni, pensiero e architettura.

Quella cifra stilistica e di luce che fa si che nella W.H.L. dell’Unesco ci stiamo con il massimo della rilevanza e dell’onore: Siracusa come Roma, Venezia, Atene, Firenze.
A Siracusa la Tradizione si è manifestata attraverso un canone che si rinnova perennemente: fin dalla Fondazione dalle grandi crisi si è spesso prodotto un salto in avanti aprendo paradigmi inediti, sia storici che politici, architettonici e culturali.

Solo a Siracusa nel 1913 poteva concepirsi la visione e il sogno di far rivivere la Tragedia greca all’interno del più antico Teatro in Pietra al mondo, all’epoca tristemente ridotto a luogo di pascolo per le greggi.

Solo dei Greci d’Occidente potevamo lanciarsi in una avventura culturale poi andata avanti, sempre più bella e importante, fino ai giorni nostri.

Senza mai chiudersi nel localismo della pur fondamentale intuizione ma aprendo invece alla collaborazione di un grandissimo grecista come Ettore Romagnoli, amico di Paolo Orsi, e a quella fondamentale di un artista “integrale”, architetto, scenografo, regista e drammaturgo: il grande Duilio Cambellotti. Così da generare una “cifra stilistica” modernissima e antica allo stesso tempo.

Ma molto prima, alla fine del primo millennio, era stato un Imperatore giovanissimo e che avrebbe stupito il Mondo a modellare una Corte rinascimentale e unica legata alla bellezza e alla contaminazione tra culture e religioni, attraverso una declinazione mirabile e rimasta unica nella Storia dei popoli d’Occidente.

Siracusa si caratterizza per la sua capacità di rilanciare sempre, in nuove avventure stilistiche o del pensiero, stili e visioni per formare, nel corso di oltre 2750 anni di storia, un palinsesto smagliante e irripetibile .
La storia della Sicilia e, sopratutto, la storia di Siracusa non possono infatti esser raccontate come un semplice accavallarsi casuale di civilizzazioni e dominazioni ma finalmente essere viste per ciò che rappresentano: una stupefacente identità dinamica!

Certo, questa nobile Identità si è cercato di sporcarla e infrangerla definitivamente con processi di industrializzazione malati e del tutto fuori contesto. Sono certo però che prima di quando si possa immaginare delle ciminiere o del cemento, non resterà segno alcuno. E ancora una volta la Bellezza tornerà a visitarci in forme allo stesso tempo nuovissime e antiche, come è sempre stato a Siracusa.

Processi inarrestabili di rigenerazione culturale e ambientale , architettonica e spirituale.

Per questo sono siracusano. Come pochi

10 Febbraio 2020

Autore:

redazione


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