CHIAREZZA E RESPONSABILITA’ SULL’OSPEDALE DI SANT’AGATA – NO A COVID MISTO SENZA GARANZIE
La nota.
“Sull’Ospedale di Sant’Agata il Governo Regionale che per bocca dell’Assessore Grasso, conferma la scelta del Covid misto. Avevamo già chiesto garanzie per salvaguardare la salute degli operatori sanitari – e di conseguenza di tutta la collettività – mediante l’adozione di tutti i dovuti accorgimenti tecnici, organizzativi e infrastrutturali atti a evitare il propagarsi del contagio. In un quadro generale in cui gli aspetti organizzativi della sanità lombarda sono al vaglio della Magistratura penale per reati gravissimi e il Ministro della Salute dichiara che i Covid Misti sono “ingestibili perché troppo rischiosi per gli altri degenti e per tutto il personale”, a Sant’Agata invece il Governo Musumeci insiste per farlo. E questo nonostante gli interventi che l’Ente attuatore intende realizzare sono stati valutati gravemente insufficienti a garantire la sicurezza sia nel reparto Covid che in quelli NON Covid da parte della Direzione Sanitaria locale. Apprendiamo infatti che gli interventi dell’Ente attuatore sembrano limitati alla sola realizzazione dei percorsi delle aree da destinare al triage infettivologico e al ricovero ordinario, senza tutta la tecnologia necessaria a contenere il contagio tra gli operatori sanitari (adeguati sistemi di ventilazione e ricambio dell’aria, pressione negativa, zone filtro di accesso attrezzate, filtrazione dell’aria a norma), senza la previsione di adeguati percorsi e flussi separati ed indipendenti realmente funzionali e sufficienti, nonostante non sia pensabile condividere il servizio Radiologia e senza che Covid e NON Covid dispongano di una propria TAC con personale esclusivamente dedicato. Nulla è dato sapere poi di come verrà selezionato il personale medico necessario al Covid (infettivologi, rianimatori esperti, pneumologi etc) e di quali saranno i criteri oggettivi e trasparenti con cui individuare il personale infermieristico di supporto, che certamente e per ovvie ragioni, non potrà essere soggetto a forme di turnazione che sarebbero disastrose. Come nulla è dato sapere dello stato delle procedure per la realizzazione delle terapie intensive che sono state “promesse” al territorio con un metodo politico tutt’altro che condivisibile. A queste domande deve rispondere chi ci governa. Al di la dei proclami e delle buone intenzioni.
Nicola Marchese – Partito Democratico