Giuseppe Pettina, direttore generale della Cassiopea evidenza, che con la “stretta” su Superbonus, è a rischio il 90% dei lavori in corso… Ma non solo.
Il testo integrale che completa quanto pubblicato su “la Repubblica” domenica scorsa
Il nuovo decreto Sostegni è una vera e propria scure pronta ad abbattersi sull’economia edilizia siciliana, e potrebbe far saltare tutti gli interventi programmati per i prossimi mesi.
Per lui all’orizzonte si profila una vera e propria catastrofe economica dopo che il superbonus, aveva ridato vitalità all’edilizia e, a cascata, anche alle varie filiere che coinvolgono le imprese del settore dei servizi.
Per lui “quando le numerose aziende, non potendo cedere il credito alle imprese, non potranno pagare i fornitori si avranno ricadute devastanti su tutti i settori produttivi, perché la ripartenza economica, storicamente in Italia, ha sempre poggiato le fondamenta sull’edilizia. Se blocchiamo questo processo di sviluppo sarà un disastro”,
Quindi mentre all’orizzonte si profila l’arrivo della nuova stretta contro le frodi che coinvolge i bonus edilizi, compreso il Superbonus si alzano le critiche e i giudizi diventano pesanti.
La bozza del decreto Sostegni ter sul tavolo del Consiglio dei ministri prevede infatti che il credito di imposta sia cedibile una sola volta. Per i crediti già oggetto di cessione al 7 febbraio si potrà procedere con una sola ulteriore cessione. I contratti che violeranno le nuove norme sulle cessioni del credito saranno considerati nulli.
Questo è inaccettabile per gli imprenditori edili che operano tra cantieri, lavori, progetti e forniture.
Giuseppe Pettina parla a ruota libera sul futuro di imprese, lavoro, occupazione.
Lo fa da manager della Cassiopea, un consorzio che aggrega più di sessanta tra imprese partners e ditte associate, in tutt’italia.
La sua è un’analisi con toni anche di critiche alla luce del nuovo decreto “Sostegni”, che definisce una vera e propria iattura nei confronti del Superbonus.
Un decreto che pur se mascherato dalla volontà di contenere frodi fiscali e paventati riciclaggi non fa i conti con la realtà: “i controlli ci sono e ci sono sempre stati e le imprese che operano con serietà e consapevolezza non li temono”.
L’ennesima modifica alle misure in corso, con il limite alla cessione dei crediti, rischia di bloccare le imprese e penalizzare le famiglie più bisognose. In parole povere bloccare, anzi “matare” quel percorso di ripresa che aveva portato ottimismo nel mondo dell’edilizia nazionale e del suo ampio indotto.
Non è così che si fermano le frodi dice Pettina.
E’ chiara sull’argomento la stessa Ance che in una nota commentando le novità emerse dalla bozza del decreto Sostegni dice chiaramente “Basta con i continui cambiamenti. L’incertezza delle regole, anche con provvedimenti retroattivi, scoraggia il mercato e le imprese più serie
Gabriele Buia
Parole pesanti quelle del presidente dell’Associazione dei Costruttori e delle imprese edili, Gabriele Buia, che in maniera diretta ha denunciato l’ennesima modifica alla normativa che sopprime le ulteriori cessioni dei crediti.
“Giusto l’obiettivo di contrastare le frodi”, dice ancora dal suo canto il Direttore Generale della Cassiopea, 60 cantieri aperti in dieci mesi in tutt’italia e altri 30 ai nastri di partenza entro marzo – “ma questo decreto colpirà direttamente migliaia di cittadini e di imprese impegnate correttamente in interventi di riqualificazione energetica e sismica. Ora queste dovranno necessariamente rivedere le condizioni contrattuali con i proprietari, generando migliaia di contenziosi e un blocco del mercato, in un’economia dove gli aumenti sconsiderati dell’energia elettrica stanno pesando notevolmente sull’economia gestionale dei cantieri e degli approvvigionamenti”
Giuseppe Pettina, aggiunge “il mio pensiero da operatore nel settore, che quotidianamente si confronta con imprese, direttori commerciali, manager di consorzi, ma anche direttori di istituti di crediti e politici, è molto negativo nei confronti del governo nazionale e non solo di questo”.
Per Pettina, oggi impegnato anche a diversificare i settori d’intervento del Consorzio, puntando sulle nuove comunità energetiche e sul riciclo è esplicito, diretto, quando dice:” Quello che sta accadendo è inaccettabile, sembra essere ad un tavolo di bari improvvisati, che credono di poter cambiare le regole a loro piacere”, aggiungendo “ dopo avere aspettato fino alla fine di dicembre 2021 per avere certezze delle proroghe al 2023 del 110% , dopo neanche 20 giorni arriva un altro possibile cambiamento sulla cessione del credito. Questo sarebbe fattibile solo una volta, è solo alle banche. Si continua a cambiare le regole in corso, non capendo che le aziende medio-piccole, rischiano disagi finanziari che possono portare al fallimento delle stesse imprese, con perdita di posti di lavoro ed il blocco dell’economia che finalmente dava segnali di ripresa”.
Un imprenditore serio, non teme le verifiche
Poi Pettina affonda il colpo “Un imprenditore serio, non teme le verifiche o il decreto antifrode, teme l’instabilità delle norme e delle regole. Perché oggi le aziende pianificano e investono, rischiando il proprio patrimonio puntando sulle marginalità di guadagno. Ecco perché in Italia nessun operatore straniero ha interesse ad investire, perché non ci sono certezze, lo Stato non rispetta i contratti con le imprese e ne risente tutta la filiera”.
Per gli imprenditori della Cassiopea la cosa che più fa riflettere è la mancanza di quell’azione incisiva e necessaria da parte della Confindustria e delle categorie professionali degli ingegneri, degli architetti e dei dottori commercialisti che sono direttamente interessanti nello sviluppo delle progettualità legati al Superbonus 110%.
“solo azioni timide, quasi timorose”
Pettina vende da parte di queste associazioni di professionisti “solo azioni timide, quasi timorose” e ribadisce da imprenditore che “bisogna combattere, senza se e senza ma, le frodi e i furbetti” ma non può condividere da Imprenditore Siciliano il giudizio del Presidente della Confindustria Sicilia quando generalizza e dice che le mafie sfruttano i bonus varati dal Governo allo scopo di riciclare i proventi miliardari illeciti.
“Ci tengo per la categoria che rappresento, quella sana fatta da imprese che stanno cercando di recuperare terreno dopo anni e anni di magra che bisogna finirla di dare la colpa alla mafia, ognuno di noi deve fare la sua parte e insieme fare sentire la nostra forza positiva, la Politica se esiste e se competente deve confrontarsi con il territorio imprenditoriale e dare risposte con vincenti”
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