PLAGI IN “BIANCO”? – Italo Zeus e Nadia Impalà tornano a Sanremo, il loro video, simile a quello di Malika Ayane
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PLAGI IN “BIANCO”? – Italo Zeus e Nadia Impalà tornano a Sanremo, il loro video, simile a quello di Malika Ayane

 

 

 

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Ed in quest’edizione, certamente tra le più belle che il festival ricordi, Nadia ed Italo ritornano a far parlare di se, anche se è presto per dire plagio.

Ma andiamo a quanto dice su facebook da Nadia Impalà:

“..VIDEO SIMILE A QUELLO DI “CORRENDO CON LE FORBICI IN MANO”… mmmmmmmmh!”.

Basta solo questo per sollevare commenti e definire una valanga di post.

Italo Zeus il regista di quella clip, girata da Roberto Raffaele, e autore della musica (arrangiamenti: Gemiti) e dei testi scritti anche da Sergio Lipari della canzone portata sul palco dalla Impalà, comunque “vola basso”…. e si sofferma solo sulla differenza dei “mezzi” di produzione.

italo_zeusOvviamente nettissimo questo aspetto e la differenza dal punto di vista di produzione e postproduzione del video, del resto Caterina Caselli che l’ha prodotto ci ha puntato tantissimo, ma alcune idee e “tagli” che si vedono ora nel video della Ayane sembrano davvero simili a quel video che parlarva dell’artista milanese – Pippa Bacca – uccisa, per un sogno di libertà, sulle strada della Turchia, proprio come sottolinea la Impalà.

Ed Italo, sornione, sorridendo dice… sarebbe bello essere invitati da Fabio Fazio per vederli insieme, parlarne e riparlare anche del caso di Pippa Bacca.

Vedeteli:

  
Ma tornando al gioco di “dove l’ho sentito”…

E’ tanta la musica che gira intorno al Festival, da così a lungo, che facilmente si può comporre un già sentito.

Più passano le edizioni, più aumentano le attenuanti. Sebbene, quando il doppione è molto evidente, – scrive oggi il Gazzettino.it – ci si chiede come mai la somiglianza sfugga proprio agli artisti, che se non altro per cultura musicale la dovrebbero individuare prima degli ascoltatori.

Salta subito all’orecchio l’«affinità» fra La prima volta che sono morto di Simone Cristicchi e Le cose in comune di Daniele Silvestri, datata 1995.

nadia_plagioCristicchi aveva già incontrato il problema quando in Meno male citò Acqua e sapone degli Stadio (però lo ammise a festival avviato).

D’altronde Luca era gay di Povia era la copia esatta della sua Ti regalerò una rosa.

C’è poi la denuncia – che finora non ha bucato le maglie della rete per diventare vero e proprio caso qui all’Ariston – del cantautore romano Andrea Noel. +

Sul web posta la sua Dimmi che è vero, tratta dall’album Prospettive e depositata in Siae nel 2011, che sarebbe un po’ troppo simile a Se si potesse non morire dei Modà, sul podio secondo la classifica provvisoria del Sanremo 2013 (e quel na na na finale è lo strascico vaschiano di Ogni volta).

Tuttavia, il brano suona autoreferenziale, molto simile ad Arriverà dei Modà stessi, che arrivò seconda nell’edizione festivaliera del 2011, quindi concepita prima di quella di Noel.

Senza essere troppo fiscali e sconfinare in territori pericolosi (il termine plagio è usato spesso fuori luogo e la giurisdizione che lo riguarda è incerta) si può provare almeno a giocare al Chi ci ricorda? per capire come mai alcuni motivi ci hanno subito colpiti più di altri.

Ad esempio la swingante La felicità di Simona Molinari e Peter Cincotti ricorda molto Figlio Unico di Riccardo Del Turco (quel Pascalino tu, Pascalino tu….), a tratti anche In cerca di te (meglio nota come Solo me ne vò per la città). Canzone che, guarda caso, la Molinari e il Cincotti avevano già reinterpretato su disco nel 2011.

Raphael Gualazzi in Sai rievoca la Beautiful di Christina Aguilera e più di qualcuno in rete trova che l’Essenziale di Mengoni, la vincitrice, ricalchi le orme di un altro Marco, Masini, in Raccontami di te.

 

17 Febbraio 2013

Autore:

admin


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