ACIB BROLO – Il vuoto pieno di nulla o il tutto pieno di tanto?
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ACIB BROLO – Il vuoto pieno di nulla o il tutto pieno di tanto?

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Nel 2011 festeggiò i vent’anni di attività.
Nasceva in un momento importante della vita sociale siciliana.
Un momento di risveglio delle coscienze, di impegno sociale e civile, un impegno, “che ha contribuito in questi anni a far crescere il paese, e che si è tramutato anche in attivismo, partecipazione e dialogo”.
Negli anni l’associazione che si costituisce anche grazie al gran lavoro di raccordo portato avanti da Cono Speziale e che poi ha visto tra i suoi presidenti Linda Marino, Franco Messina, Calogero Scaffidi e l’attuale Ioppolo è divenuta baluardo contro la lotta al racket ed all’usura, al punto che si è anche costituita parte civile in tanti processi penali..
Un esempio che certamente ha lasciato il segno.
E’ stata promotrice, al suo nascere – nel gruppo costituente da ricordare anche Paolo Bonina, Pippo Ricciardello, Nino Lenzo, i Pidonti, i Cusmà, Salvatore Longo e poi arrivarono alla spicciolata gli altri – di attività anche promozionali importanti, coinvolgendo giovani e professionisti.
Basti pensare che nel suo esordio fece suo, da subito, il grande carnevale brolese, acquistando costumi d’arte, che divennero patrimonio di tutti, realizzando impianti di filodiffusione, investendo nell’immagine del paese … credendoci.
ioppolo_e_sindacoUn impegno concreto fatto di lavoro quotidiano, di piccoli passi per creare una cultura democratica e d’impresa, e guardando a ritroso, quei tanti piccoli passi, ci si accorge della tanta strada fatta, spesso insieme alle amministrazioni che si sono succedute negli anni.
L’Acib è anche stata, nel tempo, un pungolo per tanti nella difesa dei diritti e per la tutela dei commercianti locali, allargando il suo raggio d’azione anche a quelli dei cittadini e della cittadinanza.
Da non dimenticare la “battaglia” sul caro acqua di qualche tempo fa avverso l’amministrazione di Salvo Messina, che nel tempo diventò “nemica” a partire dalla strisce pedonali che riportavano brani della costituzioni, tacciate per illegali e violanti il codice della strada, ma poi ancora sulle strisce blu – sempre strisce sono-, sull’intolleranza dei vigili in tema di parcheggi, sulle aperture selvagge di market e negozi, sulle varie manifestazioni “mancate”, sulle chiusure delle strade e dell’isola pedonale in occasione di corsi in feste e varie e sulle paventate assenze e lacune nella programmazione commerciale e degli stessi cartelloni delle manifestaizoni estive e invernali.

Di fatto l’Acib metteva lingua, suggeriva, consigliava, diceva la sua.
Era, insomma, un’associazione attiva, coriacea, battagliera, che dimenticò, prendendosela con la stampa per  averlo sottolineato, di esprimere solidarietà pubblica all’Elettrosud, l’azienda brolese colpita dal racket, poco tempo fa, che al tempo denunciò e fece prendere gli estortori, giovanissimi barcellonesi, in fragranza di reato.
Un episodio che resto alla fine confuso anche per dei ringraziamenti pubblici farfugliati poi in consiglio comunale dal sindaco stesso, direttamente coinvolto nella vicenda che riguardava l’azienda di famiglia, e che tutti sapevano essere di facciata.
Un sms inviato è poco cosa, in una danza istituzionale, ma ai Messina giunse ugualmente la vicinanza di Tano Grasso, Pippo Scandura e di tanti altri.
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E  sicuramente fu una coincidenza che subito dopo lo stesso Franco Messina, ex presidente – giovanissimo – dell’associazione dei commercianti brolesi, si defilò da questa.
Sulla solidarietà – quella pubblica e bandierata, che ha un suo valore, sotto molti profili, anche nel senso che si possono fare centinaia di chilometri per star vicino ad un “colpito” – l’Acib di Ioppolo inciampa recentemente dopo la rapina subita da Linda Marino, già presidente dell’associazione, politicamente schierata, spesso in contrapposizione ideologica con lo stesso presidente.
Ioppolo si fa sentire immediatamente per telefono, nell’occasione porta i saluti di Scandurra, e promette che avrebbe accompagnato  il presidente della FAI, da lì a qualche giorno, a far visita alle sorelle Marino.
“Poi  – dice la Marino – non ci siamo incontrati e non so il perché …” e nessuno tra i brolesi dell’associazione battè a quell’ingresso violato dai rapinatori
Ovviamente a raccontarlo è la stessa Marino che nota in quel frangente anche altre assenze.
C’est la vie.
Siamo uomini, che dimentichiamo a volte anche i ruoli istituzionali e viviamo di simpatie e antipatie.
Omissioni per qualcuno certamente lievi, basta la sostanza, l’idea, partecipare.
Suvvia cos’è questa forma.
Ma andiamo all’oggi.
La recente battuta del vicesindaco, Gaetano Scaffidi, sull’opportunità o meno di partecipare in un’azione ritenuta “avversa” all’amministrazione comunale, fa sorgere la domanda, spontanea, del e sul ruolo che l’associazione deve o vuole svolgere a Brolo, ora e nel futuro.
Piaccia o non piaccia all’amministrazione di turno.
L’Acib sottoscrivendo un documento di censura sulla Tari – il primo, sul secondo glissò – diventa parte attiva di una protesta.
Lo sottoscrive con i movimenti politici, assolvendo il compito da associazione di imprenditori e commercianti – ci mancherebbe altro, anzi sarebbe sempre e conformemente auspicabile la sua presenza, senza essere mai di parte.
Ma spesso questo ruolo, lo ha affermato in più occasioni il presidente dell’associazione,  è stato abdicato, essendo questa, la sua Acib, posizionata ora solo sulla barricata dell’antiracket.
Tesi sostenuta anche in più occasioni direttamente ai commercianti che chiedevano di attivizzarsi per promuovere iniziative atte a promuover il commercio e a tutela degli associati.
Tesi sostenuta quando i commercianti si rivolgevano al direttivo sollecitando di investire i fondi che la stessa associazione ha da parte.
Ed i no, o i ni, ricevuti hanno creato anche le premesse per far nascere il Forum dei commercianti.
Delle due l’una?
Se si hanno idee ristrette, la costrizione di un concetto porterebbe a fare una scelta.
Anche se in tanti ritengono che entrambi i ruoli, qualificanti e importanti possano esserci, convivere e andati assolti.
E sul punto torna la Marino, lei che da presidente dell’Acib, avviò proprio l’attività antiracket.
“Promotrice delle istanze dal basso dei commercianti, promotrice dell’immagine del paese, fautrice di idee e progetti, na l’Acib – continua la Marino – non deve e non può solo operare sul fronte dell’antiracket ma deve assolutamente intervenire sullo stato di salute dell’economia generale, questo implica occuparsi di politica e di quelle misure amministrative che direttamente o indirettamente creano danni alle attività commerciali .
ioppolo_e_mariniPerchè l’Acib deve essere- com’è – associazione antiracket ma anche antiusura.
Le due facce della stessa medaglia, quando c’è benessere scatta il racket estortivo, quando c’è crisi, la malavita si veste con la maschera dell’usura.
Questo è il ruolo di faro che quest’associazione deve anche svolgere.
L’Acib – conclude l’imprenditrice brolese – è interlocutore dell’amministrazione e nessun amministratore può e deve parlare all’Acib come se fosse filogovernativa.
Se lo avesse fatto con me -eslicitamente rivlta all’ultimo episodio – non sarei stata zitta assolutamente. Avrei richiamato tutti al rispetto dei ruoli, altro che bacchettate pubbliche”.
Ma oggi l’Acib, a Brolo, chi rappresenta?
La domanda sorge spontanea.
Tanti interessi, reali e diffusi.
Tante aspettative, Tanti progetti, Tante istanze, Tanti commercianti, la moltitudine tra quelli che operano a Brolo. Alcuni dicono 14.
E tra questi anche pensionati e ex commercianti.
Di certo è tempo che l’associazione non fa proseliti.
Al punto che lo scorso anno, tornando alla storia del Forum dei Commercianti, questi vennero tacciati di lesa maestà,  ex acibini e nuovi commercianti, al momento che sentirono l’esigenza di gettare le basi per una nuova associazione.
Non “contro” ma “per“, sottolinearono subiti, i “rivoltosi”.
Uniti per coprire dei vuoti nell’agire, nel fare, scaturiti da assenze strutturali, di impegno e di idee.
Questo Forum ed i suoi rappresentanti, assembramento di intenti, “non riconosciuto” vennero in maniera pubblica e vociante buttato fuori dalla sede di via libertà, al termine di un pubblico incontro tra lo stupore di tutti.
Ovviamente non si parla con il nemico.
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Ma nello stesso non ci si chiede perchè il “nemico” sia nato.
Nessuna analisi, nessun retropensiero, men che mai il dubbio di aver potuto mancare in qualcosa, anche di piccolo.
Nino Bruno, che rappresenta il Forum, pari tra i pari tra tutti gli aderenti, dice:“Hanno buttato fuori dall’Acib mia madre, socia da sempre, trovando scuse risibili, di fatto penalizzando chi aveva espresso un’idea contraria a quello che è il Gotha dsell’associazione, nel caso specifico, un’azione di ripicca in maniera trasversale, che non appartiene al mio modo di pensare”.
Peccare di lesa maestà rimane sempre un’accusa grave.
Accusa d’altri tempi.
Ora vediamo un nuovo attivismo in seno all’associazione di via Libertà.
Dalla parte di chi è chiamato a pagare tasse e tributi, insieme e tra le associazione che cavalcano il dissenso.
Che sia la volta buona?
A Brolo in un momento come questo di crisi politica, di valori, di mancanza di certezze, è importante far sentire la vitalità, l’impegno, la voglia di esserci di tutti e l’associazione, oggi diretta da Carmelo Ioppolo che crede nei valori democratici e vuole, unita, la crescita del paese, può diventare un faro.
Non di lotta a tutti i costi ma di dialogo costruttivo. Tra istituzioni. Quello che è per Statuto.
A volte basta volerlo.
In un paese attento, coeso e non diviso da miopi settarismi, è più facile fare attività di formazione, e non solo per  gli aderenti, promuovere incontri sociali e culturali, sviluppare mostre e fiere per la promozione del comparto impreditoriale e commerciale del luogo, favorire incontri con i giovani su temi legati alla mafia, all’impegno sociale, quando si fa rete con le istituzioni e gli “altri”.
A volte basta volerlo.
Anche passando la mano, come suggerì qualche mese fa la stessa Linda Marino, scatenando ovviamente un putiferio.
E per dirla come Jovanotti:

C’è un temporale in arrivo sulla mia città 

Porta novità porta novità

E l’invincibile non è quello che vince sempre

Ma quello che anche se perde non è vinto mai

Autore:

admin


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