Così mentre lunedì sera il Consiglio Comunale di Brolo si appresta a votare, approvando la delibera che sancisce il dissesto economico finanziario, una atto storico per il comune, l’ex sindaco Salvo Messina, irrompe a gamba tesanel clima già teso pre-consiliare e contesta tanto e tutto a partire dalle relazioni depositate dagli ispettori regionali ai rendiconti elaboratori, in dettagliate relazioni, dal revisore dei conti e dal nuovo responsabile del servizio finanziario del Comune.
Salvo Messina, uscito dai rigori degli arresti domiciliari ma sottoposto al divieto di dimora a Brolo ha presentato un esposto alla Procura di Patti, alla Procura della Corte dei Conti e all’Assessorato Regionale agli Enti Locali in cui contesta le risultanze dell’ispezione regionale, quella di Giuseppe Morale, ma anche altro.
Per Messina sarebbero numerose le anomalie nel conteggio dei debiti del Comune, “anomalie facilmente individuabili sulla scorta dei dati recuperati dai siti del Comune e di altri enti”.
14 pagine. Di tante si compone l’esposto di Salvo Messina nelle quali si elenca una serie di passività del Comune di Brolo ritenute riportate in modo errato, debiti potenziali “in misura di gran lunga superiore alla realtà, oppure riportati in più tabelle” ma anche si parlerebbe erroneamente di debiti fuori bilancio senza aver l’approvazione del Consiglio Comunale.
Salvo Messina contesta molti debiti inseriti nell’elenco dei debiti che genererebbero il dissesto.
Salvo Messina contesta anche alcuni provvedimenti adottati dall’attuale amministrazione e ritiene illegittime anche alcune ordinanze e delibere adottare dall’attuale amministrazione per interventi di somma urgenza e chiede alla Procura di accertare eventuali violazioni di legge e alla Regione di rivisitare la relazione degli ispettori.
Salvo Messina lancia unapietra, anzi un macigno in uno stagno.
Gli effetti si vedranno…
Il testo integrale della nota.
Oggetto: Osservazione su relazione Intervento Ispettivo Regionale Da. 157/S.3 Del 30 Luglio 2014 ed altre irregolarità.
Il sottoscritto Sig. Messina Salvatore, nato a Patti (Me), il 18 Giugno 1973, residente in Brolo, Via Trento, n. 169, già Sindaco del Comune di Brolo, sino al 03 Dicembre 2013, facendo seguito a quanto dal sottoscritto esposto in data 20 novembre 2014 ed alla relazione consegnata in data 24 Dicembre 2014 Prot. Assessorato enti locali N° 19859 a firma Dr. Angelo Sajeva e Dr. Carmelo Messina, incaricati dall’assessorato Regionale Enti Locali al fine di verificare la sussistenza o meno dei presupposti per la dichiarazione di dissesto finanziario dell’ente,
ESPONE
i) Relativamente alla situazione debitoria del Comune di Brolo.
Da un’analisi non approfondita basata semplicemente su dati recuperati dai siti del Comune di Brolo e di altri enti, senza l’ausilio della documentazione allegata alla relazione ispettiva né dei documenti contabili prodotti dall’ente nell’ambito della ricognizione debitoria, si evidenziano numerose “anomalie” nel conteggio dei debiti inerenti il Comune.
Anomalie riscontrate nel computo delle passività dell’Ente.
In merito a € 738.533,02 debiti verso società ATO ME2, che deriva da una presunta richiesta fatta nel 2012 dalla medesima società d’ambito con conseguente nomina da parte della Regione Siciliana di un commissario ad acta (D.A.1804 del 25 settembre 2012). Tale debito oltre a non esistere per svariate motivazioni, sicuramente non è caratterizzato dai requisiti di certezza, liquidità ed esigibilità in quanto:
1) Con la delibera di giunta n° 95 del 10 ottobre 2012 il Comune di Brolo ha dato incarico ad un legale per opporre in giudizio il D.A 1804 , ad oggi il giudizio è pendente.
2) Per la natura dell’ATO ME2 non può esistere sussidiarietà nei confronti del Comune di BROLO, come ben argomentato nella memoria difensiva presentata dal legale nominato dall’ente per opporsi al Decreto 1804 del 25 settembre 2012, memoria agli atti dell’Ente.
3) Sono ampiamente scaduti i termini concessi ai commissari incaricati con il DA 1804 per l’esecuzione, essendo trascorsi 30 mesi dall’emissione del decreto.
4) Va rilevato che per le stesse motivazioni il TAR aveva sospeso le nomine su diversi altri comuni.
In merito a € 1.312.839,91 debito nei confronti di ENI. Su tale debito va evidenziato che il dettaglio delle fatture per gli anni 2010-2011-2012-2013-2014 viene comunicato all’ente con comunicazione certificata del 10 settembre 2014 da tale SACE FCT s.p.a.. Innanzitutto, se tale SACE FCT s.p.a fosse una società di factoring a cui l’ENI ha ceduto il credito, la loro richiesta sarebbe nulla in assenza di contratto di cessione di credito, come stabilito da G.I. del Tribunale di PATTI nella controversia tra comune di Brolo e UNICREDIT FACTORING .
Ad ogni modo, si tratta di fatture degli anni 2010, 2011, 2012, 2013, 2014, alle quali non sono seguite procedure esecutive. Si ritiene, che molte di queste fatture siano illegittime, in quanto non corrispondenti a quanto stabilito nei contratti e che sarebbe necessario una verifica puntuale, sull’iter del contratto, sulla corrispondenza delle fatture ai contratti, sui punti presa descritti in contratto e tante altre anomalie che nessuno ad oggi si è curato di fare. Inoltre, dai giornali di cassa allegati al consuntivo 2011, 2012 si riscontra il mandato n° 781 del 25 giugno 2013 con il quale risultano pagati fatture alla ENI SPA per € 154.512,47, che andrebbero contabilizzate.
In merito ai debiti con le seguenti ditte riportati dai vari servizi tra i residui passivi, tra i debiti fuori bilancio e i debiti potenziali:[…]
Si riscontra che tali debiti in parte sono stati già pagati negli anni, in parte vengono riportati in misura di gran lunga superiore alla realtà, ed infine, in parte gli stessi debiti vengono riportati in più tabelle.
Inoltre si desidera evidenziare, che in merito al debito di € 800.000,00 con la Tirreno Ambiente: l’importo iniziale era di circa 711.000 euro, su cui nel 2012 fu sottoscritta una rateizzazione di pagamento in 10 anni, con rata mensile di € 5.600,00 circa. Dall’importo principale non sono state decurtate le rate pagate, (si possono menzionare con certezza i seguenti pagamenti € 23.748 febbraio 2013, € 15.000 Maggio 2013, € 17.811 Maggio 2013, € 15.000 giugno 2013, € 10.000 luglio 2013) non è stata ripresa la transazione ed, addirittura, viene inserito forfettariamente con un importo di circa 88.000 euro in più rispetto a quello originale (Euro 800.000,00 invece di Euro 711.000,00).
In merito a:
– DEBITO DI € 248.818, 12 –[…]. Viene calcolato malgrado la clausola contrattuale testualmente riportata dall’Ing. Ridolfo, recita: “Il Comune di Brolo in forza della scrittura privata sottoscritta dalla cooperativa edilwaiss, che recita “la cooperativa EDILWAISS da altresì atto che le spese relative al pagamento dell’indennità espropriativa graveranno sulla medesima cooperativa”.
– DEBITO DI € 69.483,00 […]. Si ritiene che tale importo riportato nell’elenco TAB1 dell’ufficio tecnico sia anche riportato nella tabella decreti ingiuntivi dello stesso ente.
– DEBITO DI € 210.008,43 – I[…]. Debito risalente ad un incarico con delibera del 26 aprile 1991. Nel provvedimento d’incarico viene specificato “in caso di mancato finanziamento dell’opera il progettista non pretenderà nulla dal comune”. Il professionista che ha assunto l’incarico nel 1991 solo nel giugno 2014, con la nuova Amministrazione, fa pervenire una nota con la parcella vidimata dall’ordine.
– debito DI € 19.728,31 – […]. Tale debito nasce dalla determina n. 28 del 12 agosto 2005 con un importo totale di 23.667,80 (incarico al 50% […]) su tale determina vengono liquidati € 19.728,32 all’Arch. ANFUSO, ma quest’ultimo vanta, altresì, un credito di € 19.728,32.
– DEBITO DI € 122.434,41 –[…]. Si tratta di una incarico dell’anno 2006, per il quale sarebbe opportuno verificare le clausole riportate nella determina d’incarico, non comprendendo come sia possibile che da quella data tali progettisti non abbiano mai richiesto le somme spettanti, ma che le somme spettanti vengano inserite nell’elenco delle passività.
– In merito alla tabella riportante i decreti ingiuntivi desidero sottolineare che i decreti delle seguenti ditte: […] sono o completamente estinti attraverso transazioni (vedi […]), o pagati in parte, o con notevoli anomalie amministrative, o duplicati come nel caso del consorzio ECO 3, del quale troviamo gli oltre 400.000 Euro di debito, sia nell’elenco generale dei decreti ingiuntivi, sia in quello dell’ufficio tecnico.
– DEBITO DI € 312.230 PER ULTERIORI PROCEDURE ESECUTIVE IN CORSO.
Nel mese di settembre, visionando i dati relativi al contenzioso pendente, atti ottenuti mediante un richiesta di accesso autorizzata dal Segretario Comunale.
Da quegli elenchi non intravedo ulteriori procedure, oltre quelle già conteggiate, per il raggiungimento di un importo cosi elevato.
Un’ulteriore considerazione sui debiti di cui alla nota dell’ufficio tecnico ed, in particolare, sull’elenco di cui alla tabella 9 attiene ai requisiti di certezza, liquidità ed esigibilità degli stessi.
Tralasciando la circostanza che molti debiti risulterebbero già pagati e quindi insussistenti, si rileva che la maggior parte dei debiti ivi elencati sarebbe priva dell’indicazione del provvedimento di liquidazione (art. 184 TUEL).
Tale circostanza da un lato induce a ritenere che il servizio e/o la fornitura non siano stati ancora ultimati, ovvero che ragionevolmente vi siano motivi ostativi alla liquidazione; dall’altro, privando il debito dei requisiti di legge per l’immediata esigibilità rileva ai fini della quantificazione del debito in passività potenziale.
Ed ancora, con riferimento ai debiti considerati fuori bilancio, occorre precisare che il riconoscimento del debito è atto dovuto e proprio del consiglio comunale in presenza dei requisiti di cui all’art. 194 lett. e del TUEL.
Appare pertanto arbitrario qualificare in debiti fuori bilancio quelli indicati dall’ufficio tecnico in assenza di un provvedimento del consiglio comunale di riconoscimento degli stessi.
Tra i residui passivi Euro 381.278,49 sono indicati debiti con la […]ed Euro 227.770,56 per debiti verso la […]
A parere dello scrivente tali debiti sono stati erroneamente inseriti tra i residui in quanto essendo debiti della gestione di competenza 2014, (tutti servizi svolti nel 2014) dovevano trovare copertura nel medesimo esercizio finanziario.
Si evidenzia, inoltre, che
€ 497.161,40 e € 392.367,47 di debito potenziale UNICREDIT FACTORIG e OFFICINE CST, con ordinanza il G.I. designato presso il Tribunale di Patti, ha rigettato la richiesta di provvisoria esecuzione “rilevato che la parte opposta non ha dato prova idonea allo stato. Circa la stipula del contratto con ENEL ENERGIA oggetto della cessione di credito azionata con monitorio”.
In merito agli omessi versamenti SERIT-IRPEF-INAIL-INPS per € 2.241.531,02 è di tutta evidenza l’erroneità del considerare tale importo come debiti fuori bilancio, trattandosi di debiti che necessariamente devono trovare copertura finanziaria all’interno dei singoli interventi di spesa nonché nelle partite di giro.
Semmai tra i debiti fuori bilancio andrebbero inseriti solo gli importi per sanzioni ed interessi, mentre la sorte capitale andrebbe inserita tra i residui passivi.
Si desidera evidenziare che di questi :
– € 1.099.577,00 sono oggetto di transazioni già sottoscritte con Agenzia delle Entrare con le seguenti istanze:
– Istanza rateizzazione accolta 84354 € 445.104,35;
– Istanza rateizzazione accolta 84354 € 64.438,63;
– Istanza rateizzazione accolta 85284 € 301.005,49;
– Istanza rateizzazione INPDAP accolta € 236.022,80.
Di queste rateizzazioni alcune con prima rata a Maggio 2013 ed altre ad Agosto 2013, diverse rate sono state pagate con certezza almeno sino alla fine del mandato del sottoscritto, ossia Dicembre 2013.
Con le sole transazioni già accettate dall’organo impositore il costo annuo per l’ente è di circa 200.000 euro, contro il € 1.099.000 attualmente presente tra i debiti Fuori bilancio.
Inoltre evidenziamo che in data 27 Maggio 2014 con la nuova amministrazione insediata è pervenuto all’ente un estratto conto riepilogativo INPDAP non pagato di € 703.063,30, per il quale il responsabile finanziario dell’epoca aveva richiesto una rateizzazione in 72 rate mensili.
In data 09 Giugno 2014, alla nuova amministrazione insediata perviene al Comune una cartella di € 120.473,60 si ritiene non pagata, non opposta, né rateizzata.
Per completezza d’informazione sarebbe utile verificare se in questo conteggio siano stati decurtati i mandati 676 del 06 giugno 2013 ed il 677 del 06 giugno 2013 rispettivamente di Euro 60.000 ed Euro 70.000, pagamento IRPEF 2010 e IRPEF 2011.
Si ritiene che il debito di natura fiscale e previdenziale, sulla scorta delle disposizioni normative e regolamentari che consentono dilazioni in un arco temporale massimo di 10 anni, sia suscettibile di ulteriore rateizzazione che consentirebbe di dilazionare il debito in un periodo tale da limitarne il peso finanziario.
Passando ai prospetti di sostenibilità di Bilancio riscontriamo le seguenti anomalie
Nel prospetto costi servizi indispensabili alla voce costo Amministrazione generale troviamo nel 2013 un costo di € 4.139.914,00 contro il € 1.913,000 del 2011 ed il € 1.637,000 del 2012 una differenza che logicamente innalza il costo medio dei servizi indispensabili.
Mentre da una parte sono ben evidenziati i debiti, poca rilevanza viene conferita ai crediti.
Solo per gli anni 2012 e 2013 l’ente deve riscuotere € 3.379.170 che sommati ai Ruoli 2014 € 3.787.184,00 fanno un totale di Crediti a Breve di € 7.166.354,00, a cui si devono sommare alcuni insediamenti fallimentari e decreti ingiuntivi, […]
II) Irregolarità ed omissioni dell’operato dell’attuale amministrazione
2.1 Conferimento incarico dirigenziale
Con la determina Sindacale n. 44 del 05 dicembre 2014 il sindaco ha conferito incarico di Responsabile del Servizio Finanziario alla Rag. Grazia Curasi, dipendente in forza al comune di San Marco D’Alunzio, con la categoria C.
[…]
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Salvo Messina chiede agli Organi in indirizzo una verifica per quanto di competenza al fine di accertare la sussistenza di irregolarità e violazioni di legge, nelle comunicazioni di atti e numeri agli ispettori Regionali incaricati dalla Regione, insieme agli altri punti da me esposti, oltre alla rivisitazione puntuale della relazione.
Precedente – 20 novembre 2014 -lo stesso Messina avea inviato un’altro esposto