“L’aeroporto di Trapani deve essere subito riaperto ai voli civili, spostando le operazioni militari a Sigonella da dove gia’ partono gli aerei degli altri paesi impegnati nella coalizione. La scelta di Birgi come base per gli aerei dell’Aereonautica militare italiana, sta mettendo in ginocchio proprio lo scalo che, non soltanto in Sicilia, ha fatto registrare il maggior incremento del traffico turistico, dando un grandissimo contributo all’economia del settore della nostra regione, quando si intravedevano i germi di un’inversione della tendenza in senso positivo. Ora si sta vanificando tutto”.
Lo dice l’assessore regionale al Turismo, Daniele Tranchida, a proposito delle conseguenze del blocco dell’attivita’ dello scalo civile trapanese, a causa delle operazioni belliche.
“Alla luce dei disagi determinati dall’annullamento di voli o dallo spostamento a Palermo, si registrano gia’ – aggiunge Tranchida – numerose disdette, da parte dei viaggiatori e degli operatori turistici. C’e’ il rischio concreto di compromettere la stagione turistica dell’intera area occidentale della Sicilia, di mettere a repentaglio centinaia di posti di lavoro e di vanificare gli sforzi che l’assessorato sta facendo, in termini di promozione. Nei prossimi mesi,nel trapanese sono previste iniziative culturali e sportive di grande livello, inserite nel calendario delle manifestazioni di grande richiamo turistico preparato dall’assessorato. E’ una soluzione che Trapani, e la Sicilia intera quindi, non possono sopportare, e alla quale lo Stato deve trovare immediatamente rimedio, riaprendo lo scalo civile di Birgi e spostando altrove le attivita’ militari”.

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