Ieri la sentenza in merito alla vicenda degli ‘insulti dal balcone’, oggi il pensiero di Nino Germanà.
E’ di ieri la sentenza in merito agli ‘insulti dal balcone’, il giudice del Tribunale di Patti, Eleonora Vona, ha condannato l’onorevole Nino Germanà al pagamento della pena di 3.000 euro, oltre spese processuali e risarcimento parti civili da liquidarsi in sede separata, che, in tal caso, sarà applicato solo a sentenza definitiva.
Finisce così il primo grado di una vicenda iniziata cinque anni fa durante la campagna elettorale per le Amministrative di Brolo.
Era l’1 maggio 2014, Germanà, dal balcone di casa sua, apostrofò malamente l’avvocato Mimmo Magistro – allora candidato a sindaco – e i componenti della sua lista, che stavano tenendo un comizio in piazza Roma.
Da qui la denuncia.
Germanà dovrà anche pagare le spese di costituzione e difesa delle parti civili, conteggiati in 1.710 euro a testa riferentesi a Ada Agnello, Manuel Agnello, Giuseppe Aricò, Cono Condipodero, Dario Condipodero, Franca Ferraro, Tindara Fioravanti, Valentina Lenzo, Domenico Magistro, Basilio Murabito, Linda Piscioneri, Cono Giuseppe Ricciardo, Francesca Ricciardo e Carmelo Ziino.
In pratica tutti i candidati della lista “Per Brolo”.
Germanà poi, come si legge nel decreto di citazione a giudizio, reiterò in un post su facebook quei giudizi sui candidati. E questo, ma è una supposizione in attesa di leggere le motivazioni della sentenza, potrebbe essere il nodo dolente della condanna.
Nel processo di ieri infatti è prevalsa la tesi difensiva dell’avvocato Sabrina Ligato, che ha sostenuto come le frasi non potevano rientrare nel diritto di critica politica ma sono di alto contenuto ingiurioso e diffamatorio.
L’onorevole Germanà, annunciando ricorso ha immediatamente, stamani, commentato: “Da uomo delle istituzioni ho profondo rispetto della Magistratura e delle sentenza che vengono emesse in nome del popolo italiano.
Sono sicuro che se la vicenda fosse stata giudicata in nome del popolo brolese sarei stato assolto con formula piena perché la nostra gente conosce fatti e persone.
Essendo un giudicato di primo grado farò appello per fare valere le mie ragioni”.
L’onorevole Nino Germanà è stato difeso dagli avvocati Massimiliano Fabio e da Giuseppe Mancuso. Hanno difeso le parti civili oltre la Ligato, anche gli avvocati Saturno, Sicilia e Fonti Castelbonesi.